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Swiss taglia 700 posti di lavoro

Troppo grande per il mercato domestico, la Swiss è costretta a un ridimensionamento Keystone

Ridimensionamento drastico per la compagnia elvetica: a partire dal 30 marzo avrà 20 velivoli e molti impiegati in meno.

La notizia, nell’aria da tempo, è un ulteriore colpo per la già provata aviazione elvetica.

Come previsto Swiss riduce i suoi effettivi. Durante la conferenza stampa di martedì la compagnia aerea ha annunciato la soppressione di 700 impieghi. La misura toccherà tutti i settori dell’azienda: i piloti (200 posti in meno), gli assistenti di volo (200 posti), l’amministrazione e il personale a terra (300 posti).

La flotta, che conta oggi 132 aerei, sarà ridotta di 20 unità. Tra i velivoli eliminati ci sono 17 aerei regionali, 2 boeing MD-83 e un airbus A321. La frequenza dei voli sarà ridotta in tutti gli aeroporti svizzeri e alcuni collegamenti saranno completamente cancellati.

Ricadute sociali da lenire

La compagnia aerea spera di poter trovare, in collaborazione con i sindacati, delle soluzioni socialmente valide per i collaboratori che saranno toccati direttamente dalle misure annunciate martedì.

Il vicepresidente del Partito socialista svizzero (PS), Hans-Jürg Fehr, ha detto di capire le ragioni di Swiss: «In questo caso posso accettare che vengano tagliati dei posti di lavoro, la posta in gioco è molto più alta, è la sopravvivenza di Swiss». Per Fehr si tratta ora di rispettare il contratto collettivo di lavoro e di rendere socialmente sostenibile il taglio degli impieghi.

Il Sindacato dei servizi pubblici (ssp/vpod) auspica che Swiss riesca ad evitare i licenziamenti. A questo scopo si deve ricorrere a pensionamenti anticipati e a nuovi modelli di orario lavorativo, senza dimenticare di sfruttare al meglio la fluttuazione naturale. «Il contribuente vuole una Swiss redditizia, ma anche una Swiss che sappia farsi carico delle sue responsabilità sociali», ha dichiarato Daniel Vischer, presidente del ssp.

Per il mondo politico la ristrutturazione era necessaria

La Confederazione giudica le misure di ristrutturazione annunciate da Swiss «dolorose, ma indispensabili»: l’obiettivo è di garantire la sopravvivenza della compagnia in un mercato caratterizzato da una concorrenza spietata.

Daniel Eckmann, portavoce del Dipartimento federale delle finanze, ha inoltre aggiunto che Swiss ora deve prendere tutte le misure necessarie alla sua sopravvivenza, visto che non ci sarà un ulteriore intervento finanziario da parte della Confedarazione.

Consci della necessità di una ristrutturazione sono parsi tutti i maggiori partiti svizzeri. I liberali, per voce del loro segretario Guido Schommer, hanno sottolineato che opporsi al ridimensionamento significherebbe essere pronti ad accordare ogni anno delle sovvenzioni statali alla Swiss.

Entrate in caduta libera

I tagli annunciati da Swiss sono una reazione al deterioramento della situazione congiunturale. Dopo l’annuncio della soppressione di 300 posti di lavoro in novembre, la situazione è evoluta in modo drammatico: il numero dei passeggeri trasportati e le entrate sono in caduta libera su tutto il mercato europeo.

«Il numero dei passeggeri è continuato a calare: da -5% in dicembre a -10% in gennaio», precisa una nota rilasciata dalla Swiss. I collegamenti regionali e sulle brevi distanze si trovano nel profondo rosso. Solo i ricavi dei voli a lungo raggio stanno rispettando il preventivo.

Cattive previsioni per il 2003

La speranza di Swiss di ritornare in attivo entro la fine del 2003 ha lasciato spazio ad un pessimismo diffuso. La situazione economica generale non dà segni di miglioramento, così come non accenna a risolversi la crisi che interessa il settore dell’aviazione a livello mondiale.

In questo quadro Swiss non è in grado di raggiungere l’obiettivo che si era prefissata per il 2003, vale a dire registrare un equilibrio tra attivi e passivi. L’incerta evoluzione dei mercati mondiali non permette inoltre di fare delle previsioni attendibili riguardo a risultati d’esercizio.

swissinfo e agenzie

700 posti tagliati
20 velivoli in meno
In gennaio, i passeggeri sono calati del 10%
Ridotte le frequenze di molti voli e cancellate alcune destinazioni
Basilea è l’aeroporto più colpito: riduzione del 31% dei voli europei

Per André Dosé, l’uomo alla testa di Swiss, la crisi della compagnia aerea si può in parte spiegare con la composizione non ottimale della flotta. Swiss possiede troppi apparecchi di dimensioni ridotte e ciò incide negativamente sulla struttura dei costi.

Ridurre le capacità è l’unica soluzione possibile. Per quanto dolorosa la decisione della Swiss ha accolto l’approvazione della Confederazione e dei partiti maggiori.

Oltre ai tagli al personale verranno cancellate 11 destinazioni da Zurigo/Kloten, 10 da Basilea e 3 da Ginevra/Cointrin. Una riduzione delle destinazioni è prevista anche per gli aeroporti di Berna/Belmoos e di Lugano/Agno.

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