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Swissmetal licenzia a Reconvilier

Gli operai della 'Boillat', a Reconvilier. Keystone

Il gruppo Swissmetal sopprime 112 impieghi. Previsti licenziamenti nella fabbrica del Giura bernese, che ha perso 30% dei clienti a causa del recente sciopero.

Dopo una paralisi di un mese, la fabbrica si è rimessa in marcia, ma al rallentatore. Tre sedute di mediazione non sono bastate a risolvere il conflitto.

Dopo mesi di braccio di ferro e una terza seduta di mediazione giovedì a Berna, Swissmetal mantiene le sue posizioni e annuncia di voler cancellare 112 posti di lavoro.

La causa dei licenziamenti è secondo la direzione da attribuire alla perdita del 30% dei clienti, intervenuta dopo il lungo sciopero che ha paralizzato per un mese la fabbrica di Reconvilier, nel Giura bernese.

La soppressione degli impieghi «è divenuta una necessità economica», indica il gruppo, precisando però di voler mantenere in funzione il sito romando.

Non è previsto alcun piano sociale, ha precisato venerdì di fronte alla stampa Martin Hellweg, a capo del gruppo.

Lettere già partite

Le lettere di licenziamento sono partite giovedì. «Non vi sono altri tagli in programma», assicura il gruppo, che dovrebbe quindi mantenere circa 200 collaboratori a Reconvilier.

Le discussioni con i potenziali acquirenti andranno avanti nei prossimi giorni e una decisione di principio su un’eventuale cessione sarà presa nel prossimo futuro.

Anche se assicura di aver sempre avuto l’intenzione di mantenere in funzione l’azienda di Reconvilier, Swissmetal afferma che l’azienda non produce a pieno regime a causa di 60 dipendenti che dicono di essere ammalati.

L’unica soluzione è vendere

Il sindacato Unia ha severamente condannato i licenziamenti. «Swissmetal continua a fare di testa sua, ma la mediazione deve continuare», ha dichiarato la sindacalista Fabienne Blanc-Kühn.

Il modo di agire della direzione e del consiglio d’amministrazione – ha reso noto Unia – mettono in pericolo la vendita della fabbrica. Eppure, la cessione costituisce, secondo il sindacato e il personale, «l’unica» soluzione valida al problema.

La decisione in merito all’eventuale cessione di alcuni settori della Boillat dovrebbe essere presa martedì prossimo.

Assicurazione disoccupazione flessibile

Nel quadro della mediazione in corso, il Cantone di Berna – che pure ha deplorato i licenziamenti – propone una flessibilizzazione dell’assicurazione di disoccupazione, che implicherebbe alcune misure transitorie, come la cassa integrazione e il licenziamento parziale.

Secondo Swissmetal, se Reconvilier riuscirà a riguadagnare rapidamente la sua credibilità presso i clienti, si può addirittura ipotizzare la creazione di nuovi posti di lavoro in futuro.

Uno degli scioperi più lunghi in Svizzera

Lo sciopero di Reconvilier, durato 30 giorni consecutivi, è uno dei più lunghi degli ultimi 10 anni. Alla Filtrona di Crissier (canton Vaud), i dipendenti avevano scioperato per quasi due mesi – ma con delle interruzioni – fino al 26 gennaio 2005. La fabbrica è stata poi chiusa cinque mesi più tardi.

Nell’autunno del 2002 gli impiegati del settore delle costruzioni avevano scioperato reclamando il pensionamento flessibile a 60 anni. Avevano ottenuto un contratto collettivo che teneva conto di questa rivendicazione.

swissinfo e agenzie

Il 16 novembre 2004, a Reconvilier 400 impiegati e dirigenti di Swissmetal-Boillat indicono il primo sciopero.
La protesta, durata 10 giorni, era stata scatenata dal licenziamento del direttore della fabbrica di Reconvilier.
Il 25 gennaio 2006 i lavoratori incrociano nuovamente le braccia: si oppongono alle ristrutturazioni annunciate dalla direzione.
Il 9 febbraio il ministro dell’economia, Joseph Deiss, nomina un mediatore per risolvere il conflitto: l’industriale Rolf Bloch.
Il 23 febbraio il personale vota la sospensione dello sciopero. Il lavoro riprende la settimana dopo.
Mentre la mediazione è ancora aperta, Swissmetal licenzia buona parte dei quadri dirigenti di Reconvilier.
12 marzo 2006: Swissmetal annuncia la cancellazione di 112 posti di lavoro.

Swissmetal fabbrica prodotti di alta qualità in metallo. I suoi clienti sono nel settore elettronico, delle telecomunicazioni, dell’aviazione, dei trasporti e dell’orologeria.

La direzione vorrebbe concentrare a Reconvilier le attività di rifinitura di cavi e tondini e chiudere la fonderia.

Gli operai contestano questa misura. Alcuni clienti e le autorità locali si dicono preoccupate per la chiusura della fonderia, che porterebbe ad un aumento della disoccupazione nella regione del Giura.

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