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Tirata d’orecchi al ministro Blocher

Il ministro Cristoph Blocher non accetta le critiche della delegazione delle finanze Keystone

Il ministro di giustizia e polizia ha agito di propria iniziativa nella vicenda che ha portato, nel luglio scorso, alle dimissioni del procuratore generale della Confederazione Valentin Roschacher.

Di conseguenza, la delegazione delle finanze del parlamento critica sia Cristoph Blocher, che ha oltrepassato le sue competenze, sia il governo, troppo passivo.

Botta e risposta tra Blocher e la delegazione delle finanze. Il capo del Dipartimento di giustizia e polizia (DFGP) ha agito di propria iniziativa, senza il benestare del Consiglio federale, afferma la delegazione. Non è vero, il governo sapeva e “non sollevò obiezioni”, ribatte Blocher.

La delegazione ha fatto sapere di aver esaminato le competenze applicabili e applicate in occasione della cessazione del rapporto di lavoro del procuratore e la nomina del suo successore ad interim, Michel-André Fels.

È giunta alla conclusione che le misure prese nell’ambito del dossier Roschacher non sono state decise dal Consiglio federale. Violando le competenze governative, è stato il solo ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher ad agire, senza sottoporre la questione ai colleghi, come invece vorrebbe la legge.

No comment del governo…

Anche la nomina del procuratore ad interim è stata decisa unicamente da Blocher; in merito la delegazione delle finanze non ha fin qui potuto trovare decisioni formali del Consiglio federale.

Dalla stessa delegazione parte quindi un ammonimento al governo, che non ha applicato le competenze previste dalla legge. Nel contempo invita l’esecutivo a prendere le immediate decisioni formali che si impongono per la guida ad interim del Ministero pubblico.

Il “caso” (tale ormai è diventato) è stato sollevato dai giornalisti nel corso della conferenza stampa al termine della settimanale seduta governativa. Il portavoce del Consiglio federale Oswald Sigg si è però limitato a dire che i ministri non ne hanno parlato, non avendo ancora preso nota delle critiche formulate dalla Delegazione. Nessun altro commento.

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…ma Blocher ribatte

La partenza del procuratore, avvenuta a fine 2006, era stata annunciata il 5 luglio. “Le parti si sono accordate sulla modalità delle dimissioni”, aveva allora scritto il dipartimento di Blocher.

In un comunicato emesso mercoledì, il DFGP respinge le critiche della delegazione e precisa i fatti.

Roschacher ha presentato “di sua iniziativa le proprie dimissioni”. Il ministro Blocher “informò i suoi colleghi in occasione della seduta del 5 luglio 2006. (…) Dal momento che non si trattava di un licenziamento ad opera della Confederazione, ma di una disdetta da parte del signor Roschacher, né il capo del DFGP né il Consiglio federale poterono decidere della risoluzione del rapporto di lavoro”, si legge nel comunicato.

Dopo aver ricordato che gli effetti accessori delle dimissioni sono di competenza del capo del dipartimento e che sono stati sentiti i pareri dell’Ufficio federale del personale, dell’Ufficio federale di giustizia e del servizio giuridico DFGP si precisa che tutto ciò è avvenuto “scrupolosamente” e che non vi era “alcun obbligo di consultare la delegazione delle finanze”.

Blocher informò quindi il Consiglio federale di aver affidato ad interim la direzione operativa del Ministero pubblico della Confederazione al procuratore generale supplente.

Il governo “non sollevò obiezioni, come non si oppose alla decisione di mettere al concorso il posto per occuparlo in concomitanza con la riorganizzazione del Ministero pubblico della Confederazione prevista per il 2008”.

Il signor Fels – precisa infine il DFGP – non funge da procuratore generale. Tale posto è a tutt’oggi vacante e può essere attribuito soltanto dal Consiglio federale.

swissinfo e agenzie

Al centro di numerose critiche e poco apprezzato dal ministro di giustizia, il procuratore generale della Confederazione Valentin Roschacher ha lasciato il suo posto nel luglio 2006.

Valentin Roschacher era stato molto discusso per aver utilizzato un ex-trafficante di droga colombiano in qualità d’informatore. Il Tribunale penale federale aveva tuttavia dichiarato infondate le accuse.

Da luglio, la direzione operazionale del Ministero pubblico della Confederazione è assicurata dal procuratore generale supplente Michel-André Fels.

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