Prospettive svizzere in 10 lingue

Tour de Suisse: una festa popolare nonostante il doping

Il Susten sarà una delle grandi asperità affrontate quest'anno dai corridori (foto: edizione 2006) Keystone

La spirale del doping trascina il mondo del ciclismo sempre più in basso ma gli spettatori continuano ad ammassarsi lungo le strade per festeggiare gli atleti. Ciò accadrà anche nel Tour de Suisse che inizia sabato.

Alla linea di partenza di Olten mancheranno quest’anno sia Jan Ullrich che Aitor Gonzalez, i vincitori delle ultime due edizioni. Entrambi sono infatti stati bloccati a causa del doping.

Dal 16 al 24 giugno, il Tour de Suisse (TdS) torna ad infiammare le strade del paese. Dietro alla domanda su chi, tra una settimana, raggiungerà Berna in testa alla classifica generale se ne cela un’altra ben più inquietante: riuscirà il vincitore dell’edizione 2007 a stare alla larga dai prodotti dopanti?

I “nuovi vincitori”

Jan Ullrich, la locomotiva tedesca che aveva conquistato il tour dell’anno scorso, è inciampato a causa di test del sangue che hanno provato i suoi legami con il noto medico spagnolo Emiliano Fuentes. In febbraio di quest’anno Ullrich ha quindi deciso di ritirarsi.

Da parte sua, il vincitore del TdS 2005, lo spagnolo Aitor Gonzalez, sta ancora scontando una sospensione di due anni dopo essere stato condannato per l’utilizzo di steroidi.

Lo stesso destino è toccato a Floyd Landis, vincitore del Tour de France 2006, e a Ivan Basso, che lo scorso anno aveva conquistato il Giro d’Italia. Tutti assieme (e dopati) appassionatamente.

Una bufera

Considerata questa particolare generazione di vincitori, Armin Meier, il direttore del TdS, non si trova certo in una situazione invidiabile. Ex corridore della squadra Festina, anche Meier nel 1998, aveva ammesso di aver fatto ricorso al doping come gran parte della sua squadra di allora (che comprendeva altri svizzeri importanti come Alex Zülle o Laurent Dufaux).

Quest’anno, la corsa a tappe svizzera si svolge inoltre nel bel mezzo di un vero e proprio uragano legato al doping.

A fine maggio, tutta una serie di ex-campioni della Telekom aveva ammesso di aver fatto uso di EPO. Da parte sua, il 33enne professionista belga Frank Vandenboucke è recentemente tornato alla ribalta per un tentato suicidio: sprofondato in un circolo vizioso fatto di doping, dipendenza da droghe e depressione, non vedeva più vie d’uscita.

Gli stessi problemi erano già costati la vita a due tra i corridori che, a cavallo del 2000, più brillavano in montagna: il “pirata” Marco Pantani, morto nel 2004 a 34 anni, e José Maria Jimenez, deceduto nel 2003 a 32 anni.

Possibile vincere puliti?

Nonostante tutte queste vicende, saranno certamente tanti i tifosi e gli appassionati che anche quest’anno seguiranno la corsa lungo le strade svizzere. Ne è convinto anche Armin Meier: “Il Tour de Suisse sarà ancora un grande successo di pubblico”.

Meier è certo che anche i corridori privi del “turbo chimico” potranno fare corsa in testa e puntare alla vittoria finale di questo periplo di 9 giorni attraverso il paese.

Il direttore del TdS dubita al contrario che sia possibile vincere un Tour de France senza alcun ricorso a prodotti proibiti. Secondo lui, le competizioni che si svolgono sull’arco di 3 settimane andrebbero accorciate in quanto le esigenze fisiche e mentali sono semplicemente troppo elevate.

Molti favoriti

L’edizione 2007 del TdS non sembra avere un chiaro padrone fin dall’inizio. Per la possibile vittoria finale si fanno tutta una serie di nomi tra i quali quelli di Andreas Klöden, Michael Rogers, Calrlos Sastre, Fränk Schleck, Joroslaw Popowitsch o Damiano Cunego.

I corridori svizzeri punteranno invece alle vittorie di tappa. Il campione del mondo a cronometro Fabian Cancellara guarda con particolare attenzione al prologo di Olten e alla cronometro finale di Berna. Ambiscono a vittorie parziali anche Martin Elmiger, Michael Albasini o Gregory Rast.

swissinfo, Renat Künzi
(traduzione: swissinfo, Marzio Pescia)

Dal 16 al 24 giugno, inizio ad Olten, arrivo finale a Berna. Distanza totale: 1252 chilometri.

Nove tappe che si snodano, tra l’altro, su numerosi passi di montagna. Tra questi la Flüela, il Lucomagno, la Nufenen, il Furka, il Grimsel e il Susten.

Tre arrivi in salita: a Malbun (4. tappa), a Crans-Montana (6. tappa) e sul Grimsel (7. tappa).

Le maggiori speranze per i corridori svizzeri sono rappresentate dal campione del mondo a cronometro Fabian Cancellara.

Il ciclismo, con l’atletica leggera e lo sci nordico, figura tra le discipline sportive dove il ricorso ai prodotti dopanti è maggiormente diffuso.

Il problema: i metodi utilizzati per i test danno i loro risultati definitivi soltanto a distanza di anni e le istanze per la lotta al doping non dispongono di sufficienti mezzi finanziari.

I principali prodotti utilizzati sono l’EPO (eritroproietina: aumenta la percentuale di globuli rossi nel sangue), l’ormone della crescita (per la massa muscolare), l’insulina (regola lo zucchero nel sangue), il testosterone oppure l’immissione di sangue esterno arricchito di globuli rossi.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR