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Tour de Suisse al traguardo

Nuova prestazione da medagliere: Alex Zülle in maglia d'oro Keystone

Dalle due vittorie alla Vuelta a quella del Tour de Suisse 2002, passando per gli anni bui dopo lo scandalo Festina 1999: Alex Zülle torna sul podio.

Il ciclista, che compirà presto 34 anni, ha regalato al Team Coast il Tour de Suisse numero 66, una gara che il sangallese non aveva mai vinto.

Nel 1995 un ‘flirt’: nel 2002 sboccia l’amore…

Ci era arrivato vicinissimo nel 1995, ma alla fine dovette concedere 11 secondi al russo Pavel Tonkov e il sogno di Zülle svanì.

Dopo 1451 chilometri, 10 tappe (compreso il prologo di Lucerna, vinto proprio da Zülle) il Giro della Svizzera va agli archivi con il secondo posto del polacco Piotr Wadecki (1’27) ed il terzo del francese (con mamma italiana) Nicolas Fritsch, staccato di 1’38 da Zülle.

Quarto (ma alla vigilia della crono era secondo, a soli 3” da Zülle) Laurent Dufaux, che ieri ha patito la stanchezza e si è fatto raggiungere da Zülle, partito 120 secondi prima di lui.

Al terzo giorno di corsa l’occhialuto sangallese ha lasciato che Lembo gli sfilasse la maglia del primato, per non dover reggere la pressione fino alla fine. Poi, nella salita a Samnaun, ecco di nuovo Alex in ‘oro’, maglia che ha saputo conservare fino al traguardo finale dell’arteplage di Bienne.

Ciclismo svizzero in ripresa: vinte tutte le maglie

Se Alex Zülle ha vinto il Tour de Suisse (TdS) e Laurent Dufaux si è piazzato quarto, quella del 2002 sarà un’edizione da ricordare a lungo: nella classifica finale figurano infatti sei atleti rossocrociati tra i primi 19. Alexander Moos, grande protagonista del Tour de Suisse e vincitore della tappa di Verbier (e che ha conquistato anche un quarto posto ad Ambrì ed il secondo nella tappa di Meiringen), ha chiuso all’undicesimo rango.

Il vallesano della Phonak ha preceduto il suo compagno di squadra Daniel Schnider (12°), autentico ‘furetto’ nelle tappe di montagna. Schnider è entrato in quasi tutte le fughe, creando seri grattacapi al Team Coast di Zülle.

Da sottolineare anche l’ottimo comportamento di Pierre Bourquenod (15°) mentre il ticinese Steve Zampieri ha vestito la maglia nera riservata al leader della classifica degli scalatori: per Zampieri si tratta di un grande riconoscimento, anche se non è riuscito a vincere una tappa (alla quale teneva moltissimo). Il suo diciannovesimo rango riempie d’orgoglio i sostenitori ticinesi.

Erik Zabel (lo sprinter tedesco della Telekom) ha riportato la classifica a punti, mentre la Phonak, la squadra svizzera priva del suo leader Oskar Camenzind, è risultata la miglior compagine del TdS.

Gianetti, lo ‘psicologo’ al servizio di Zülle

Mauro Gianetti, 37 anni, è raggiante al traguardo dell’arteplage di Bienne. Ha seguito la crono del suo capitano Zülle ai microfoni della Televisione della Svizzera italiana ed è stato tra i primi a complimentarsi con il sangallese.

Gianetti, definito ‘capitaine de route’, è stato lo psicologo personale di Zülle.

“Sono al mio quattordicesimo ed ultimo Tour de Suisse – ha detto il vice campione del mondo del 1996 – ma questa è stata un’edizione spettacolare, combattuta ed equilibrata”.

“La vittoria di Alex è meritata: abbiamo cercato di controllare la corsa per una decina di giorni, lasciando partire fughe ‘minori’ e cercando di ricucire gli strappi in montagna”.

“Abbiamo visto molto pubblico sulle strade mentre bisogna fare i complimenti agli organizzatori per i passi avanti in materia di sicurezza dei concorrenti”.

Expo.02 a braccetto con il Tour de Suisse

Come una prestigiosa tela di fondo, Expo.02 è entrato sulla scena del Tour de Suisse. Mercoledì la carovana ha sfiorato tre delle quattro arteplages: Yverdon Les Bains, Neuchatel e Morat.

Con la cronometro conclusiva (34,5 km) il Tour de Suisse numero 66 è arrivato a Bienne, nel cuore dell’esposizione nazionale e a trionfare è stato uno svizzero: quell’Alex Zülle che nella sua lunga carriera non aveva mai vinto un Giro della Svizzera.

Alla resta dei conti, nella crono che ha portato i corridori da Lyss a Bienne, si è arrivati con un incredibile situazione: cinque ciclisti in un fazzoletto di 40 secondi e, quello che più conta, soltanto 3” tra Alex Zülle e Laurent Dufaux.

Il TdS vince la partita con il calcio mondiale

Mentre si sta già lavorando alla prossima edizione (che partirà di lunedì e avrà un arrivo in Ticino a Locarno), si tirano le somme e ci si accorge che il Tour de Suisse ha vinto la partita con la Coppa del Mondo di calcio.

Se in Corea e Giappone sono state le sviste arbitrali le protagoniste, sulle strade elvetiche il pubblico ha risposto ‘presente’. Migliaia di persone assiepate sul Lucomagno, sulla Furka o a Verbier, altrettanti spettatori davanti alla televisione, che ha fatto registrare – come al solito – indici molto alti.

Insomma, se da una parte il ciclismo lotta con il doping, dall’altra continua a calamitare su di sé il grande pubblico.

Filippo Frizzi, Bienne

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