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Un bagno di folla per l’esercito

Irresistibile il fascino dei cannoni per i maschietti Keystone

Nel fine settimana a Thun si sono tenute le Giornate delle Forze terrestri 2006. La popolazione ha visto da vicino i mezzi, le attività e le possibilità dell'esercito svizzero.

Uno dei momenti più apprezzati è stata l’esibizione dei velivoli della Patrouille Suisse. Carri armati, aerei, simulazioni, ma anche lo zoo del circo Knie hanno completato la manifestazione.

Circa 110’000 persone, almeno il doppio di quanto atteso dagli organizzatori, sono giunte fra venerdì e sabato a Thun, nel cantone di Berna, per assistere alle “Giornate delle Forze terrestri 2006”, organizzate dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport (DDPS).

Particolare interesse è stato destato dalla parte di esercitazione per le scalate, dagli stand di tiro, dalle esposizioni di blindati e di pezzi di artiglieria, nonché dalle esibizioni della Patrouille Suisse. Almeno duecento persone ne hanno approfittato per dormire in tenda e sacco a pelo militare. Le entrate sono state circa 80’000 sabato e 30’000 venerdì.

Ospite d’onore, il ministro della difesa Samuel Schmid ha dato avvio alla manifestazione insistendo sulla necessità di un continuo adattamento dell’esercito elvetico ai nuovi tipi di minaccia che si presentano nel corso dei tempi.

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Esercito di milizia

Questo contenuto è stato pubblicato al L’esercito svizzero si basa sul principio della milizia: tutti gli uomini soggetti all’obbligo di leva devono partecipare ad un addestramento di base e perfezionare le loro conoscenze attraverso corsi periodici. La Costituzione federale stabilisce che l’esercito deve prevenire la guerra e contribuire a preservare la pace. Le forze armate sostengono le autorità civili nel far…

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Meglio l’esercito del governo

Schmid si è detto orgoglioso del sostegno dell’opinione pubblica alle forze armate. Stando a un’inchiesta del Politecnico di Zurigo, la popolazione ha persino più fiducia nell’esercito che nel governo e nel parlamento, ha rammentato.

È la prima volta dalle Giornate dell’esercito nel 1998 a Frauenfeld che le forze armate svizzere si presentano in tal modo alla popolazione. La fanteria ha mostrato i veicoli, le armi e l’istruzione nel combattimento ravvicinato.

Il pubblico ha anche potuto assistere alla perquisizione di una casa e sulla vicina pista per carri armati all’esercizio di un posto di controllo.

Accessibile al pubblico anche un prototipo di un piccolo autocarro blindato “Duro”, che viene impiegato nell’ambito delle missioni di promovimento della pace, dello sminamento umanitario come pure di quello militare. In anteprima le forze aeree hanno mostrato al pubblico anche il nuovo velivolo Eurocopter.

Una festa popolare

Il cibo e le bevande, tra cui il leggendario pot-au-feu o gli hörnli al ragù, sono stati offerti dall’Hotel Freienhof in stretta collaborazione con la scuola alberghiera di Thun.

Come vuole la tradizione, in occasione delle giornate delle Forze terrestri, nello stesso periodo a Thun, si esibiva anche il circo Knie. La direzione del circo ha pertanto allestito un accesso allo zoo partendo dall’area in cui si svolgevano le giornate delle Forze terrestri e i visitatori hanno potuto approfittare di un biglietto d’entrata a prezzo ridotto.

Sembrano lontani i tempi, gli anni ’80, in cui l’esercito era aspramente criticato in Svizzera, tanto che si votò addirittura per abolirlo. Il settantenne Fredy di Lucerna, che da giovane invece di fare il militare se ne andò in giro per il mondo lavorando come marinaio, riassume bene lo spirito con cui la popolazione guarda ora alle proprie forze armate: “Sempre meglio avere un esercito e non usarlo, piuttosto che il contrario”.

swissinfo e agenzie

L’ultima riforma dell’esercito svizzero è entrata in vigore nel 2004 dopo essere stata approvata alle urne dai cittadini.

La protezione di infrastrutture chiare e l’assistenza alle autorità civili sono tra le nuove priorità delle forze armate svizzere.

L’esercito svizzero – uno dei maggiori in Europa – conta 120’000 membri attivi e 100’000 riservisti.

La riforma non ha intaccato il principio dell’esercito di milizia con obbligo di leva per tutti i cittadini maschi.

Nel 1989, un gruppo pacifista portò alle urne la proposta di abolire l’esercito. L’iniziativa fu respinta, ma con il 36% dei consensi, il fronte del sì raggiunse un risultato ragguardevole.

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