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Un campionato svizzerotedesco?

Parecchi problemi finanziari per molte società di calcio svizzere... Keystone Archive

Il calcio svizzero parla "schwiitzerdütsch". In prima istanza, senza licenza per la prossima stagione Lugano, Servette, Sion, Neuchâtel Xamax e Losanna.

Se il nuovo campionato scattasse domani vi sarebbero soltanto 6 squadre in LNA (la metà rispetto ad oggi!) e 9 (invece dei 12) nella serie cadetta. Roba di che mettersi le mani nei capelli. Ora le società bocciate avranno la possibilità di ricorrere in seconda istanza.

Monopolio del pallone

Il pallone rossocrociato parla tedesco, visto che le 6 promosse sono tutte dell’area germanofona della Svizzera. Aarau (quarto nel torneo di promozione/relegazione), Grasshopper, San Gallo, Young Boys, Zurigo e ovviamente i campioni svizzeri del Basilea.

Restano fuori dai giochi, dopo il primo verdetto della Commissione che ha esaminato i bilanci dei 24 club, Losanna (che sul campo manterrebbe il posto in LNA), Lucerna (retrocesso in LNB sul terreno), Xamax, Servette, Sion e Lugano.

Bellinzona capitale del calcio “italofono”?

Nella serie cadetta, semaforo rosso soltanto per tre club: Winterthur, Vaduz e Locarno. Come dire che al sud delle Alpi il calcio si ferma a Bellinzona, con l’esclusione del Lugano – già sicuro di partecipare alla Coppa UEFA (!) – e del Locarno, società che detiene il minor budget dell’intera Lega Nazionale.

Il verdetto è duro da digerire per una regione come il Ticino che ha sempre sfornato talenti puri: basti pensare a Türkyilmaz, turco d’origine ma calcisticamente svizzero e ticinese a tutti gli effetti.

Un Ticino che ha lanciato altri giocatori del calibro di Marco Grassi (ora ritiratosi) e l’emergente Oliver Neuville (cresciuto calcisticamente nel Gambarogno…), impegnato nelle semifinali di Champions League con il suo Bayer Leverkusen.

Dal 7 luglio si riprende: ma con quali squadre?

Ora i club hanno tempo per ricorrere e se le loro tesi verranno accolte, essi riceveranno la licenza in seconda istanza. Quello che è importante sottolineare è che la decisione (prevista ad inizio giugno) sarà inappellabile.

Il bilancio è critico e, come spesso accade in Svizzera, verrà sicuramente trovato un compromesso per permettere il regolare svolgimento dei due tornei. Ma bisognerà fare l’appello per arrivare a mettere assieme 24 club…

Anche Thun e Delémont promosse in A?

Senza farsi passare per degli indovini, ecco quella che potrebbe essere la nuova griglia, tenuto conto che Servette, Xamax e anche il Lugano (per salvare finanziariamente i bianconeri è sceso in campo anche l’avvocato Giangiorgio Spiess, rieletto recentemente nel “gotha” dell’UEFA) dovrebbero farcela in seconda istanza. Aggiungendo i 6 club che hanno ottenuto luce verde dalla Commissione Licenze si arriva a quota 9 squadre.

Per completare il lotto ne mancano tre: sicura la promozione del Wil, terzo nel torneo per salire in LNA. I sangallesi potrebbero essere seguiti da due squadre, da scegliere tra Thun (quinto nel torneo di promozione), Delémont (6°) e Yverdon, impegnato invece nel torneo per sfuggire alla retrocessione in Prima Lega.

Filippo Frizzi

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