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Un delegato sperimentato

Il caso dei Tupac Amaru

Michel Minnig, vallesano 50enne, è capo della missione del CICR a Mosca dal 1999.

Dopo aver ottenuto la licenza universitaria in relazioni internazionali a Ginevra, Minnig ha iniziato la sua carriera presso il CICR nel 1986. Durante la sua attività ha rappresentato il CICR anche in Iraq, Libano, Ruanda, Bosnia-Erzegovina e Azerbaigian.

Nell’agosto del 1996 fu nominato capo della missione CICR in Perù, dove rimase fino a giugno 1997.

Nel corso di questo periodo fu chiamato ad intervenire in una situazione simile a quella odierna di Mosca. Il 17 dicembre 1996, un commando del movimento rivoluzionario Tupac Amaru fece irruzione all’ambasciata giapponese di Lima durante un ricevimento in onore dell’imperatore giapponese Akihito.

Gli ostaggi furono circa 700. Il commando rivendicava la liberazione di 440 membri di Tupac Amaru.

Il 18 dicembre Michel Minnig assunse ufficialmente il ruolo di mediatore tra il governo peruviano ed i responsabili dell’azione. I negoziati furono molto lunghi e la crisi durò 126 giorni.

Il 22 aprile 1997, i 72 ostaggi ancora nelle mani dei rapitori furono liberati con la forza da un centinaio di militari. Nell’intervento 17 persone persero la vita: 14 membri del commando, un ostaggio e due soldati.

CICR in Russia

Il CICR dispone di 32 delegati in Russia: 15 a Mosca, 17 a Naltschik. L’organizzazione umanitaria ha anche ottenuto di poter visitare i prigionieri di guerra ceceni. L’accordo in questione era stato raggiunto nel marzo del 2000 direttamente con il presidente Vladimir Putin.

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