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Un festival dedicato ai diritti umani

Al festival un anno fa: Sergio Vieira de Mello e Barbara Hendricks. Anche la famosa cantante è tra le promotrici del festival. Sergio Vieira de Mello

Ginevra, depositaria delle Convenzioni che portano il suo nome, ospita il 2° festival del film dedicato ai diritti umani.

Una piattaforma libera e un grido di denuncia contro l’indifferenza dei potenti, per risvegliare le coscienze sull’aumento delle violazioni dei diritti umani, dalla Cecenia, a Guantanamo, all’India.

Dal 15 marzo al 23 aprile Ginevra, la sede europea dell’ Organizzazione delle Nazioni Unite, ospita la 60° sessione della Commissione Onu sui diritti umani. Parallelamente, dal 12 al 19 marzo, la città accoglie anche un festival internazionale del film dedicato a questo stesso tema.

“Mi sono reso conto, partecipando ad altri festival, che c’erano moltissimi film che parlavano di diritti umani”, spiega a swissinfo Leo Kaneman, direttore della manifestazione.

“E mi sono detto che bisognava assolutamente che Ginevra avesse un suo festival totalmente dedicato all’argomento”.

Una tribuna dove si può parlare liberamente

“È un festival particolare, perché è una tribuna libera per parlare di diritti dell’uomo attraverso il cinema”, continua Kaneman.

Il fatto che il festival si svolga parallelamente alla riunione della Commissione sui diritti umani dell’Onu, permette di “visualizzare” un tema offrendo anche una piattaforma comune di discussione al pubblico, tra cui molti delegati Onu e delle ONG presenti a Ginevra.

“Non basta indignarsi di fronte agli attentati contro la dignità dell’uomo. Bisogna anche denunciare le violazioni. Per noi è più facile perché siamo liberi, non siamo un’istituzione pubblica, non difendiamo gli interessi di nessuno.”

Il concetto del festival è semplice: un film, un tema, un dibattito per serata. La formula è “mostrare, informare, denunciare”, come riassume il direttore del festival.

“Dopo il film gli spettatori possono discutere per un paio d’ore con i registi, le vittime, gli specialisti dei diritti dell’uomo presenti. E a giudicare dalla grande partecipazione di pubblico all’edizione dell’anno scorso, ciò risponde ad un autentico bisogno”, aggiunge Kaneman.

Molti esperti del settore

Tra gli invitati, personalità come Carla del Ponte, la procuratrice del Tribunale penale internazionale, o Anna Politkovskaia, scrittrice e giornalista che denuncia le atrocità commesse in Cecenia dal governo Putin.

“Di certe cose, come ad esempio della vigliaccheria delle grandi potenze, che non si pronunciano sulla Cecenia, non si parla apertamente nella Commissione Onu, ma qui da noi al festival sì! Credo dunque che svolgiamo un ruolo importante”, sottolinea Kaneman.

In programma anche un film su Guantanamo, la base americana di Cuba dove i prigionieri continuano ad essere detenuti senza alcuno status legale.

La missione impossibile di Vieira de Mello

Ha inaugurato il festival “Mission Impossible”, un documentario dedicato a Sergio Vieira de Mello, l’alto commissario per i diritti umani ucciso nell’attentato contro l’ufficio Onu di Bagdad lo scorso agosto, che è stato proprio il primo padrino del festival.

Toccanti i discorsi di commemorazione della moglie, dei collaboratori ed amici del carismatico de Mello, caduto nella missione “impossibile” di ristabilire la democrazia in Iraq, in una situazione ancora troppo precaria ed ambigua, e dopo una guerra che l’Onu stessa non aveva legittimato.

“Con quell’attentato l’Onu ha perso la sua innocenza”, dice uno degli intervistati nel film. Parole dure, ma non abbastanza per la moglie di Sergio Vieira de Mello

“Avrei voluto sentire parole ancora più chiare di condanna di quei paesi che pur facendo parte dell’Onu non ne rispettano la volontà. Chi fa parte dell’Organizzazione firma un contratto e dovrebbe rispettarlo anche nei fatti, non solo a parole”, dice a swissinfo.

In una delle scene finali, il segretario generale dell’Onu, Kofi Annan, seduto ad un tavolo insieme al presidente degli Stati Uniti, brinda con George W. Bush. Negli occhi di Annan un velo di tristezza mentre alza il calice, un sorriso appena accennato.

Un’immagine emblematica della dicotomia in cui si trova l’Onu, divisa tra la volontà di restare autonoma e la necessità di non interrompere il dialogo con le grandi potenze.

swissinfo, Raffaella Rossello, Ginevra

Il festival presenta una quindicina di film provenienti da tutto il mondo.
Il primo premio, di 10.000 CHF, è offerto dal Cantone di Ginevra.

La seconda edizione del Festival internazionale del film sui diritti umani si svolge a Ginevra dal 12 al 19 marzo 2004.

È dedicata alla memoria di Sergio Vieira de Mello, padrino della prima edizione del festival, l’alto commissario Onu dei diritti umani scomparso tragicamente in un attentato a Bagdad il 19 agosto 2003.

Partner del festival sono anche l’Organizzazione per la protezione dei diritti umani Human Rights Watch, l’Organizzazione mondiale contro la tortura, l’Università di Ginevra, il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), cineasti e artisti di fama internazionale.

Le Convenzioni di Ginevra sanciscono il rispetto dei diritti umani dei soldati feriti e ammalati, dei prigionieri di guerra e anche delle vittime civili dei conflitti.

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