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Un mediatore per gli interessi degli handicappati

Integrazione vuol dire spesso superamento delle barriere architettoniche Keystone

A Basilea dal primo settembre una persona si occuperà a tempo pieno di favorire l’integrazione delle persone portatrici di handicap.

Un contrappunto positivo al rifiuto da parte degli elettori dell’iniziativa popolare «Parità di diritti per i disabili» in votazione il 18 maggio scorso.

La nuova legge obbliga i cantoni ad attivarsi

Christoph Eymann, direttore del dipartimento dell’istruzione di Basilea, è fiero che il suo Cantone abbia reagito per primo con una misura esemplare al rifiuto da parte degli elettori dell’iniziativa per gli handicappati lo scorso maggio.

La nuova legge federale sui disabili, che entrerà in vigore dal gennaio 2004, è un controprogetto indiretto all’iniziativa bocciata dalle urne e dovrebbe permettere ai portatori di handicap di fare qualche passo in avanti sul cammino di un trattamento equo.

Il Cantone Basilea città, precorrendo i tempi, ha reagito con la creazione della figura di intermediario-mediatore, che deve curare gli interessi degli handicappati, prevenendo le discriminazioni e cercando di favorirne l’integrazione.

Integrazione che dal primo gennaio non sarà più dunque una semplice questione di buona volontà, ma di rispetto della legge, anche per gli altri cantoni.

Un terapeuta con un ricco bagaglio di esperienze

L’incaricato di Basilea è il terapeuta Martin Haug, che conosce molto bene i problemi dei portatori di handicap. Una figura nota a Basilea per aver già collaborato a diversi progetti d’integrazione, nelle scuole, nei musei e al Conservatorio.

Nella sua nuova funzione dovrà innanzi tutto mediare con l’amministrazione cantonale, definendo ad esempio le linee guida per migliorare la vita degli handicappati in diversi settori, dall’accesso facilitato alle manifestazioni culturali e ai musei, all’integrazione nel mondo del lavoro.

“Dal primo gennaio 2004 tutti i cantoni dovranno seguire le direttive della legge, e fare qualcosa per gli handicappati”, spiega a swissinfo Hansjörg Lüking, direttore della sezione adulti handicappati del dipartimento dell’istruzione pubblica di Basilea, dove sarà stazionato anche il nuovo mediatore Martin Haug.

“È possibile che alcuni cantoni non creino un posto ad hoc, ma incarichino uno dei tanti uffici dell’amministrazione. Noi a Basilea abbiamo pensato che fosse meglio dare la responsabilità ad una persona specifica”.

Per abbattere muri e costruire ponti

Una decisione presa dopo intensi contatti con le organizzazioni di aiuto degli handicappati, spiega Lüking, che ricorda come l’incaricato svolgerà una funzione integrativa alle varie strutture già esistenti nell’amministrazione, che si occupano di aiuto stazionario ed ambulante agli handicappati, d’integrazione di studenti nelle classi regolari, ecc.

Hannes Schnider, menbro della direzione dell’associazione di aiuto reciproco degli handicappati “Agile”, ha dichiarato di essere “molto contento” dell’iniziativa basilese, che per prima mette in pratica la legge a livello cantonale.

Anche se il budget è limitato a 70 mila franchi l’anno, secondo Schnider non si tratta di un paravento, ma di un autentico sforzo per portare avanti le rivendicazioni degli handicappati.

“Certo non è un budget molto alto”, conferma Hansjörg Lüking, ma aggiunge che in fondo non dovrebbe nemmeno superare di troppo questa cifra. “Perché non spetta all’incaricato di offrire servizi speciali alle persone handicappate”.

“Il suo compito, prosegue, è piuttosto di far conoscere e di far applicare le offerte già esistenti per favorire la parità di queste persone. Ad esempio partecipando attivamente alla preparazione di manifestazioni pubbliche in modo che siano accessibili anche agli handicappati, rispondendo a domande del pubblico sulle difficoltà di consultare un sito web o un concerto”.

Insomma, conclude Lüking:“ Prendendo l’esempio di un muro, l’incaricato sarà, non il mattone, ma la malta che tiene insieme i mattoni”.

Vedremo in che modo gli altri cantoni costruiranno muri non per dividere, ma per appoggiarvi passerelle e collegamenti, concreti e metaforici, che uniscano di più i suoi cittadini. Anche quelli disabili.

swissinfo, Raffaella Rossello

I portatori di handicap sono quasi 800 mila in Svizzera, circa il 14% della popolazione.
Quasi la metà ha più di 65 anni, più donne che uomini.
Ma più uomini che donne portatori di handicap in età lavorativa ha un impiego a tempo pieno.
Sette edifici su dieci non sono adatti per la sedia a rotelle.

Dal 1° gennaio 2004 entra in vigore la nuova legge federale per l’integrazione dei disabili, controprogetto indiretto all’iniziativa bocciata in votazione lo scorso 18 maggio.

La legge prevede che gli edifici pubblici e le installazioni nuove o ristrutturate vengano equipaggiati in modo da garantire l’accesso ai disabili.

Le altre strutture dovranno essere adattate entro 20 anni e i trasporti pubblici entro dieci anni.

Dal 1° settembre Basilea città, come primo cantone in Svizzera, crea un posto di intermediario fra handicappati ed enti cantonali fornitori di servizi al pubblico.

Budget dell’incaricato: 70 mila franchi l’anno, spese salariali escluse.

È possibile che altri cantoni, invece che un ad un incaricato ad hoc, affidino il compito di intermediario ad un loro ufficio amministrativo già esistente.

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