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Un radicale succede a un radicale a Basilea Città

Il nuovo consigliere di Stato di Basilea Città Hanspeter Gass attorniato da moglie e figlio Keystone

Conquistando il 63% dei voti, Hanspeter Gass è riuscito a confermare il seggio lasciato libero dal collega di partito Jörg Schild nel Governo del semicantone.

La rappresentante della «Lista contro la povertà e l’esclusione» Agatha Wirth, che aveva creato la sorpresa al primo turno, questa volta non è riuscita a ripetersi.

La composizione partitica del Consiglio di Stato (Governo) del semicantone di Basilea Città rimarrà invariata: il candidato del Partito liberale radicale (PLR) Hanspeter Gass è infatti stato eletto domenica per succedere al suo collega di partito Jörg Schild, dimessosi perché designato alla guida di Swiss Olympic.

Nell’esecutivo il Partito socialista ha tre seggi, mentre Verdi, Partito popolare democratico, Partito liberale radicale e Partito liberale hanno un seggio ciascuno.

22’920 voti per Gass

Hanspeter Gass, 50 anni e attuale presidente del gruppo PLR nel Parlamento cantonale, ha raccolto 22’920 voti, pari al 62,96% dei suffragi.

Gass si è nettamente imposto davanti ad Agatha Wirth, della «Lista contro la povertà e l’esclusione», un movimento non presente nel legislativo di Basilea Città, che ha ottenuto 9’076 preferenze, ossia il 24,9% dei voti.

Molto più staccati gli altri due candidati in lizza: Eric Weber dell’«Azione del popolo contro i troppi stranieri ed asilanti», un movimento di estrema destra, ha raccolto 2’530 voti, mentre Alexandra Nogawa del Partito svizzero dei cittadini, una formazione composta di membri dissidenti dell’Unione democratica di centro (destra) ne ha ottenuti 1’552.

Una sorpresa che non si ripete

Agatha Wirth, economista di 43 anni, aveva creato una grossa sorpresa lo scorso 12 febbraio, in occasione del primo turno di questa elezione suppletiva.

Praticamente sconosciuta, la «candidata dei poveri», come è stata soprannominata, era infatti riuscita ad aggiudicarsi ben il 40% dei voti, privando della maggioranza assoluta la candidata radicale Saskia Frei, contestata dallo schieramento rosa-verde e criticata per delle cariche ricoperte dal marito nei consigli d’amministrazione di due locali a luci rosse.

La sera stessa quest’ultima aveva gettato la spugna, abbandonando anche l’incarico di parlamentare che ricopriva da anni.

Dopo questo smacco, i liberali radicali sono corsi ai ripari scegliendo un candidato meno profilato a destra, Hanspeter Gass appunto, che contrariamente a Saskia Frei vuole continuare l’opera del suo predecessore in materia di politica liberale della droga e di integrazione degli stranieri. Una scelta rivelatasi pagante.

swissinfo e agenzie

Il governo del semicantone di Basilea Città conta sette seggi.
La sinistra detiene la maggioranza, con tre seggi occupati dai socialisti e uno da un Verde.
Il Partito liberale radicale, il Partito liberale e il Partito popolare democratico hanno un seggio ciascuno.

Al primo turno, i liberali radicali di Basilea Città avevano proposto la candidatura di Saskia Frei, in particolare per cercare di far convergere i voti dell’Unione democratica di centro (UDC, destra nazional-conservatrice) verso il loro partito.

Dopo lo smacco subito dalla sua candidata, che non era riuscita a farsi eleggere al primo turno, il PLR ha puntato su Hanspeter Gass, un candidato meno profilato a destra.

Il caso di Basilea Città aveva avuto strascichi anche a livello nazionale. Il presidente del partito Fulvio Pelli aveva dichiarato che è nell’interesse delle sezioni cantonali di «attenuare le posizioni vicine all’UDC».

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