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Un salone sfavillante per un’industria in crescita

Al Salone di Ginevra i costruttori svelano le ultime novità Keystone

Com'è ormai abitudine al Salone internazionale dell'automobile di Ginevra verranno presentati molti modelli esclusivi.

Il settore sta attraversando un periodo difficile ma l’industria di alta gamma guarda al futuro con serenità.

Il 73esimo Salone internazionale dell’auto aprirà i battenti giovedì. Per i costruttori, un’occasione per presentare una vasta gamma di modelli e di equipaggiamenti nuovi.

Gli organizzatori sperano in una partecipazione di 700’000 visitatori all’insegna del motto “Il mondo delle automobili e le automobili del mondo”, in barba al clima economico tutt’altro che roseo.

Un settore che si muove a rilento

In tutto il Paese le vendite di automobili nuove l’anno scorso hanno subito un netto calo. A tal punto che i giganti americani Ford e General Motors pensano di ridurre la loro produzione entro la fine del secondo trimestre del 2003.

Un contesto che non impedisce ai costruttori di presentare a Ginevra numerose esclusività.

“Le novità che verranno presentate al salone e durante i prossimi mesi potrebbero contribuire a ridare slancio alle vendite. Anche in caso contrario, i costruttori sono costretti a essere innovativi se vogliono restare competitivi a lungo termine”, dichiara a swissinfo Tony Wohlgensinger, presidente dell’Associazione svizzera degli importatori di vetture.

Sempre più veicoli “puliti”

Per raggiungere questo scopo tutti i mezzi sono buoni. Messi sotto pressione da legislazioni favorevoli alla protezione dell’ambiente, sempre più severe, i costruttori hanno tentato di avvicinarsi agli automobilisti più esigenti in materia.

Grazie alle nuove tecnologie e al perfezionamento tecnico dei motori tradizionali, negli ultimi anni sono stati fatti progressi notevoli.

Le speranze principali sono riposte nelle auto, spinte da un motore elettrico, alimentato da una pila a combustibile che utilizza l’idrogeno come carburante.

Mediante un processo chimico, l’idrogeno che passa nella pila produce elettricità e sprigiona unicamente calore e vapore acqueo.

Arrivano le prime produzioni in serie

La tedesca BMW oggi è in grado di produrre un veicolo di questo tipo in serie, anche se, rispetto ai veicoli tradizionali, resta ancora molto da colmare, soprattutto a livello di comfort.

I giapponesi non stanno a guardare. Due anni fa Toyota ha commercializzato il suo veicolo ibrido, chiamato Prius.

Una vettura di media cilindrata, equipaggiata contemporaneamente con un motore a benzina e un motore elettrico. Con 5,1 litri per 100 km il consumo resta modesto.

Dal lancio della Prius in Svizzera, sono state vendute meno di 500 vetture. Un risultato nettamente inferiore alle aspettative di vendita della ditta.

“In Giappone questa macchina si vende di più perché la popolazione è esposta da più tempo ai problemi dell’inquinamento atmosferico. Per questo i giapponesi comprano più spesso automobili pulite”, spiega a swissinfo Ralph Müller, capo delle vendita di Toyota Svizzera.

Uno stand per i veicoli alternativi

Una problematica che non lascia indifferenti gli svizzeri. Per la prima volta uno stand intero sarà dedicato ai veicoli che rispettano di più l’ambiente.

Lo stand dell’Associazione svizzera dei veicoli su strada elettrici ed efficienti, battezzata EcoCar, presenterà infatti al pubblico sette vetture – ibride, elettriche o alimentate da gas naturale – concepite e realizzate da costruttori diversi.

Un’ulteriore prova della lotta in corso fra costruttori di automobili alla conquista di questo nuova nicchia di mercato. Tuttavia, le vendite di vetture che funzionano con gas naturale restano modeste, in mancanza di un’adeguata rete di distribuzione.

La diesel per mettere tutti d’accordo?

L’aumento della popolarità dei motori diesel è un’altra caratteristica del mercato automobilistico svizzero. La loro efficienza è migliore di quella dei motori a benzina.

Per questo motivo, l’industria automobilistica chiede al governo di abbassare il prezzo di questo carburante.

Criticati a causa delle particelle che questi motori emettono nell’atmosfera, i costruttori hanno trovato il modo di migliorare la loro immagine equipaggiando il sistema di scappamento con dei filtri.

La Peugeot commercializza già diesel “puliti”, mentre altri costruttori si apprestano a lanciare motori simili sul mercato.

Se da un lato il ramo automobilistico sta attraversando la peggior crisi dell’ultimo decennio, alcuni settori sono riusciti a contenere i danni. O perfino a distanziarsi dall’attuale andamento generale.

L’alta gamma risparmiata?

E’ il caso delle automobili di un certo tenore. Un segmento che gode di un’importanza particolare sul mercato svizzero. Le cifre sono chiare.

Nel 2002 le berline e le vetture sportive tedesche hanno resistito particolarmente bene. Nonostante il clima economico teso, le vendite di Porsche in Svizzera sono aumentate dell’8,7% fra il 2001 e il 2002. Con 1’200 automobili vendute, la Porsche ha registrato il miglior risultato dal 1996.

Nonostante la diminuzione del 3,9% delle vendite Mercedes è riuscita a smerciare quasi 1’000 esemplari del suo modello faro, SL 500. Un risultato soddisfacente per Diego Tomasini, direttore di Mercedes Svizzera.

“E’ stata una cifra d’affari incredibilmente buona”, dichiara l’interessato al settimanale di lingua tedesca “SonntagsZeitung”. Soprattutto se si pensa che il prezzo medio di una simile vettura si aggira sui 150’000 franchi.

Gli svizzeri e la Audi RS4

Un’opinione che probabilmente non è condivisa dai responsabili della Audi. Quasi un quarto della “portabandiera” della marca – la Audi RS4 – prodotta dal costruttore tedesco, il cui prezzo, con accessori supera i 100’000 franchi, è stato venduto in Svizzera.

Se da un lato la marca registra un calo delle vendite del 3,3% sull’arco del 2002, il mercato svizzero resta comunque interessante per i modelli di alta gamma. Non sono, è vero, alla portata di tutti, ma i fabbricanti hanno comunque il loro tornaconto.

Un fenomeno che Rudolf Blessing, dell’Associazione degli importatori svizzeri di automobili spiega così: “I ricchi hanno sempre i mezzi per comprarsi delle belle macchine”.

Un punto di vista al quale va aggiunto un dato di fatto: nel confronto internazionale gli svizzeri preferiscono acquistare vetture potenti.

La categoria dei 1800-1999 cm3 costituisce infatti il piatto forte delle vendite. Forse per questo Ginevra ospita anno dopo anno un salone internazionale dell’automobile.

swissinfo, Jean-Didier Revoin
(traduzione : Elena Altenburger)

L’economia attraversa un periodo difficile, l’industria automobilistica anche. Tuttavia, il mercato delle macchine di lusso ha il vento in poppa, grazie anche agli acquirenti elvetici.

I clienti svizzeri si interessano anche ad un altro tipo di vettura: quella ecologica. Il Salone di Ginevra, con la sua vasta gamma di modelli, soddisfa anche quest’anno, tutti i gusti.

La 73esima edizione del Salone internazionale dell’auto dura dal 6 al 16 marzo
Sono presenti 265 espositori di 30 Paesi e 900 marche
Verranno presentate 150 “prime” europee e mondiali

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