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Auto…revolezza targata CH!

Ginevra resta uno dei pochi appuntamenti annuali in grado di richiamare centinaia di migliaia di visitatori A.Yayama

Definito imperdibile, il Salone dell'Auto richiama a Ginevra migliaia di ticinesi e italiani. "Una volta" c'era anche la biennale torinese.

Sospesa la tradizionale vetrina italiana, Ginevra resta incontrastata leader nella presentazione delle novità-auto.

Puntuale come un orologio svizzero, una rombante Ginevra apre le porte del suo Salone Internazionale dell’Auto, dal 6 al 16 marzo 2003. Nonostante la trasferta nella città di Calvino richieda qualche ora – circa 6 in treno se si valica il Gottardo – il Salone richiama ogni anno migliaia di ticinesi e di italiani.

“Non me lo perdo da 4 edizioni”, dice a swissinfo Damiano, 19 anni, studente a Lugano. “È un momento unico per conoscere tutte le novità nel campo dei motori. In più, ci sono delle cose pazzesche, modelli impensabili”.

Mai pensato di risparmiare tempo e scoprire i modelli al più vicino Salone dell’Auto di Torino? “Quello era più che altro il salone della FIAT”, replica lo studente. “A Ginevra ci sono quasi tutte le case automobilistiche: il fatto di giocare in campo neutro – la Svizzera non ha fabbriche d’auto – va sempre a favore dell’adesione alla fiera. In più, credo, tutto ciò che è svizzero è sinonimo di garanzia. Così, la distanza non conta. E non sono l’unico ticinese a pensarla in questo modo.”

Le cifre confermano, dal momento che Ginevra è pronta ad accogliere circa 800 mila visitatori.

Torino addio…

Fino a pochissimo tempo fa, i patiti di motori della Svizzera italiana non avevano bisogno di andare oltre Gottardo per soddisfare la propria sete di curiosità automobilistica: a Torino si è tenuta quasi ininterrottamente, dal maggio del 1900, una prestigiosa fiera biennale di motori.

L’anno scorso tuttavia la risposta italiana ad altre fiere dell’auto come Ginevra, Detroit, Parigi, Francoforte e Tokyo è saltata.

La crisi nel settore auto, emblematico il caso FIAT, ha scoraggiato gli espositori al punto di raccogliere solo una decina di adesioni a quella che non fu la sessantanovesima edizione. Torino aveva rinunciato all’appuntamento solo in occasione delle due guerre mondiali.

Tutto a favore di Ginevra?

“Il Salone all’ombra della Mole non c’è più e indubbiamente Ginevra ci guadagna, anche se quest’ultima non ha bisogno della sospensione dell’evento torinese per farsi conoscere”, spiega a swissinfo Stefano Pescia, capo redattore de “Illustrazione ticinese/Motor Time”, raggiunto proprio al Salone dell’Auto di Ginevra.

Oramai sono poche le fiere annuali di questo tipo in grado di richiamare migliaia di visitatori a livello mondiale; più la concorrenza arretra, più Ginevra si conferma ideale trampolino di lancio di tutte le novità nel settore auto.

“Basti vedere come, paradossalmente, il gruppo italiano FIAT, pesantemente in crisi e privo del ‘suo’ salone, si presenta quest’anno all’appuntamento ginevrino più rigoglioso che mai. FIAT ha scelto di investire su Ginevra”, conclude Stefano Pescia. “Ginevra la conoscono tutti, e gli italiani in particolare seguono il suo salone.”

swissinfo, Maddalena Guareschi

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