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Un sistema sanitario alla portata di tutti

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Il dibattito sul sistema sanitario in corso alla Camera alta assume una dimensione particolare in vista degli aumenti dei costi delle assicurazioni malattia previsti per l'anno prossimo che il governo pubblicherà venerdì. E proprio il tema dei costi, che la legge del 1994 non è riuscita a stabilizzare, è al centro di questo dibattito.

La revisione parziale dovrebbe permettere di risolvere in modo duraturo i problemi legati all’interpretazione della legge verificatisi dopo la sua entrata in vigore. Ricordiamo che la legge federale sull’assicurazione malattia (LAMAL) del 1994 ha tre obiettivi: colmare le lacune del catalogo delle prestazioni rimborsate, il rafforzamento della solidarietà fra assicurati e il contenimento dei costi. Questi ultimi due obiettivi sono stati realizzati soltanto parzialmente e il bilancio -a detta di molti operatori del settore – resta molto insoddisfacente.

In apertura di dibattito, il radicale democratico di Soletta Rolf Büttiker ha riconosciuto la qualità eccellente delle cure in Svizzera, ma ne ha sottolineato l’altissimo costo. Il sistema di finanziamento dell’assicurazione malattia manca di trasparenza e nonostante i numerosi tentativi non disponiamo di un sistema efficace per contenere le spese. Secondo lui, questa revisione parziale condurrà a nuovi costi insopportabili per i cantoni.

Büttiker ha allora proposto di introdurre subito un sistema di finanziamento cosiddetto “monistico”. In altre parole, gli ospedali dovrebbero ricevere i finanziamenti da un solo organismo. Questo permetterebbe una maggiore trasparenza e condurrebbe alla soppressione delle distorsioni della concorrenza fra le cure ambulatoriali, coperte unicamente tramite i premi della cassa malati, e quelle ospedaliere, cofinanziate anche con i fondi pubblici. Büttiker ha proposto dunque il rinvio al Consiglio federale della revisione affinché il governo introduca da subito un sistema monistico.

I colleghi senatori non ne hanno però voluto sapere e hanno bocciato la proposta di rinvio con 31 voti contro 4. È così stata acquisita l’entrata in materia e il Consiglio degli Stati accetta di esaminare la revisione quale prima camera.

Al centro dell’attenzione di questa revisione ci sono tre punti. In primo luogo bisognerà definire la suddivisione tra cantoni e casse malati del finanziamento dei costi degli ospedali, compresi i costi per gli investimenti. Il passaggio al sistema monistico è previsto a medio termine (cinque anni).

In secondo luogo, bisognerà contenere il costo dei premi per l’assicuazione malattia per i pazienti. Questi costi non dovranno superare l’8% del reddito dichiarato per l’imposta federale diretta. In questo modo si pensa anche di proporre un controprogetto indiretto all’iniziativa popolare del partito socialista denominata “la salute a un prezzo sopportabile”.

Il terzo punto riguarda l’obbligo delle casse malati di riconoscere qualsiasi operatore sanitario e di rimborsarne le prestazioni. Questo obbligo sarebbe soppresso. Spetterebbe ai cantoni fissare un numero minimo di fornitori di prestazioni con cui le assicurazioni malattia dovrebbero concludere un contratto. Il dibattito continua giovedì.

Mariano Masserini

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