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Una piattaforma internet per combattere l’ozono

Il traffico motorizzato è una delle principali fonti di ozono Keystone Archive

Si chiama «Ozono ok?» ed è la nuova campagna lanciata in Svizzera per informare la popolazione sul gas nocivo che ricompare puntualmente con la bella stagione.

Ma quello lanciato dagli esperti di protezione dell’aria è anche un messaggio rivolto ai politici.

Come ogni anno, all’inizio della bella stagione si torna a parlare di ozono. Perché sotto l’effetto del sole su certe sostanze inquinanti, aumenta la concentrazione nell’aria del gas nocivo.

Dannoso per le piante, perché ne rallenta la crescita, ma anche per l’uomo, perché causa disturbi respiratori, in particolare agli asmatici e ai bambini piccoli.

Un sito per sapere tutto sull’ozono

Ma quest’anno, le autorità hanno a disposizione una nuova arma per combattere l’ozono: un sito internet allestito da Cercl’AIR, un’associazione di esperti della protezione dell’aria.

«Praticamente ogni estate la concentrazione di ozono nell’aria oltrepassa i limiti tollerati», afferma Roberto Mona, responsabile della protezione dell’aria per i due semicantoni di Basilea e membro di Cercl’AIR.

«Per cui abbiamo pensato di mettere a disposizione della popolazione, specialmente di quella parte che reagisce in modo più sensibile all’ozono, informazioni e dati attendibili».

Nell’ambito della campagna nazionale di informazione «Ozono ok?», lanciata in questi giorni, è quindi stato creato una piattaforma internet nelle tre lingue nazionali.

www.ozonook.ch fornisce tutte le informazioni rilevanti in materia di ozono. Dagli effetti sulla salute alle precauzioni da prendere, soprattutto per le persone più sensibili, fino alle concentrazioni di ozono nelle varie parti del paese, misurate in tempo reale, il nuovo sito offre una gamma d’informazione molto completa.

E per chi non ha accesso a internet, la campagna propone una documentazione cartacea, manifesti, diapositive nei cinema e servizi esplicativi nei mass media. E pure messaggi SMS in tempo reale sul tasso di ozono in varie parti della Svizzera.

Ridurre l’inquinamento nei paesi limitrofi

Ma un conto è sapere come proteggersi dall’ozono, un altro è adottare misure per ridurne la concentrazione nell’aria. E in questo senso, la campagna di quest’anno vuole essere anche un incentivo per le autorità federali.

«Dopo quindici anni dalla messa in atto dell’ordinanza sulla protezione dell’aria, quello dell’ozono è un problema tuttora irrisolto. E ora», sostiene Roberto Mona, «bisogna che i nostri politici si impegnino a livello internazionale per ridurre il livello di inquinamento nei paesi limitrofi».

Perché l’aumento della concentrazione di ozono non è un fenomeno locale e circoscritto. «Noi importiamo una buona parte dell’inquinamento dell’aria, per esempio dalla pianura padana, ma ne esportiamo anche, come nel caso della regione di Basilea», aggiunge l’esperto basilese.

Una ragione sufficiente, quindi, perché la problematica dell’inquinamento e in particolare quella dell’ozono venga affrontata dai politici a livello europeo.

swissifno, Fabio Mariani

Limite di tolleranza della concentrazione di ozono: 120 microgrammi per metro cubo (µg/m3).

A nord delle Alpi, si misurano spesso 150 -180 µg/m3.

Concentrazioni più alte a sud, con picchi fino a 300 µg/m3.

L’ozono, principale componente nocivo dello smog estivo, si forma per effetto della luce del sole su certe sostanze inquinanti presenti nell’aria, come gli ossidi di azoto e i composti organici volatili. I primi sono prodotti soprattutto dal traffico motorizzato, i secondi da attività industriali.

Con una molecola formata da tre atomi di ossigeno (O3), l’ozono ha un effetto fortemente ossidante. Difficilmente solubile nell’acqua, penetra profondamente nei polmoni, causando irritazione.

Più presente nelle campagne che nelle città, dove di notte viene decomposto dal monossido di azoto prodotto dal traffico, l’ozono è pure uno dei gas a effetto serra, ritenuti responsabili dell’attuale cambiamento climatico.

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