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Una scuola per il futuro del calcio svizzero

Il collegio del Grasshopper: una grande famiglia sotto un unico tetto. GCZ

Il Grasshopper ha vinto il campionato svizzero di calcio con una squadra giovane. E ora il club di Zurigo punta sulle nuove leve formate nel suo collegio per giovani talenti.

Il programma comprende calcio, formazione e integrazione.

«Investire nelle nuove leve, per poter poi integrare il massimo di giovani talenti nella prima squadra.» È uno degli obbiettivi principali della formazione calcistica del Grassohpper-Club (GC).

Lo strumento più importante è costituito dal collegio per giovani calciatori, a Fahrweid, nei pressi di Dietikon, nel canton Zurigo. Qui, i futuri sportivi di punta hanno la possibilità di allenarsi, andare a scuola e integrarsi socialmente.

Il collegio di Fahrweid esiste dal 2001 – una novità per la Svizzera, una formazione offerta a 12 giovani calciatori (attualmente sono soltanto 8) fra i 12 e i 16 anni d’età.

La vita in collegio è bella, anche se a volte un po’ impegnativa, afferma un allievo, che in certi momenti preferirebbe vivere con la sua famiglia.

«Educazione centroeuropea»

Rispetto degli altri:è il principio di Marco Otero, che si occupa della ricerca di talenti in Svizzera e allena la squadra U-14 del Grasshopper, mentre sua moglie Rosa dirige il collegio.

«I giovani devono ricevere un’educazione centroeuropea e crescere in una grande famiglia, nella quale si dà la massima importanza alla tolleranza e alla disponibilità», afferma Otero.

Premesse per l’ammissione al collegio sono la motivazione e la disponibilità dei giovani e dei genitori. «I genitori devono essere d’accordo di delegare parte dell’impegno educativo al Grasshopper», afferma l’allenatore.

L’educazione comprende infatti anche settori come l’alimentazione, l’igiene, perché nell’ultima fase gli allievi vanno a vivere da soli in appartamenti messi a disposizione dal club, spiega Otero: «E lì fanno le loro prime esperienze di vita autonoma», sotto la supervisione di un pedagogo.

Multiculturalità

Nel collegio ci sono allievi originari dalla Macedonia, dal Cile, dalla Repubblica Dominicana, dall’Italia e dalla Spagna. Ma anche svizzeri di Sciaffusa e di San Gallo.

Ciononostante non ci sono problemi di disciplina. «Tutto funziona alla perfezione», sostiene Otero, «sulla base del rispetto e della tolleranza. E i normali conflitti legati all’età li risolviamo attraverso il dialogo».

La comunità ha per esempio deciso di non più mangiare carne di maiale, in segno di rispetto nei confronti di un giovane di religione musulmana.

Scuola e formazione professionale

Oltre a quella calcistica, ai giovani viene data anche una formazione scolastica e professionale, per far fronte a un eventuale fallimento della carriera di calciatore.

In quest’ambito, partner del Grasshopper è la scuola privata United School of Sports, che tra i suoi 75 allievi accoglie anche quelli del collegio di Fahrweid. Ma non sempre le cose vanno come dovrebbero: Frank Feltscher, quindicenne, non ha superato gli esami per l’ammissione al liceo.

«Tenterò ancora l’anno venturo», dice Frank. Che però non sogna affatto di diventare studente, ma calciatore professionista. Un obbiettivo condiviso dal suo compagno, il sedicenne Philipp Jäckle: «È quanto sognano tutti quelli che vengono qui a scuola».

Ma a volte il sogno rimane tale, conferma Tobias Rohner, direttore della United School of Sports, perché in Svizzera è oltremodo difficile raggiungere l’obbiettivo. Ciononostante, quella del calciatore è la carriera più ambita dagli studenti che frequentano la sua scuola, aperta ad allievi a partire dal settimo anno scolastico.
E il programma è in buona parte coordinato con il Grasshopper, che sostiene pure finanziariamente gli allievi.

Giovani talenti invece di acquisti costosi

In Svizzera, il club zurighese è quello che investe più mezzi finanziari nella formazione delle giovani speranze. «Lo scorso anno, abbiamo investito in questo settore 4 milioni di franchi», dichiara Eugen Desiderato, responsabile delle relazioni pubbliche del GC.

Ma ammette che anche altri club hanno oramai riconosciuto l’utilità di creare un proprio vivaio di giocatori. Anche perché la situazione finanziaria del calcio svizzero ê molto tesa e «non ci si può più permettere di praticare troppi trasferimenti costosi sul calcio-mercato».

E in ogni caso, Desiderato ne sembra certo, la conquista del titolo il Grasshopper la deve in parte anche alla sua strategia delle giovani leve.

swissinfo, Jean-Michel Berthoud
(adattamento dal tedesco: Fabio Mariani)

Il Grasshopper Club (GC), che ha vinto il titolo di campione svizzero di calcio 2003, gestisce un collegio per giovani speranze, dove gli allievi vanno a scuola e imparano a giocare.

I costi della formazione sono coperti dai genitori, da associazioni sportive e dallo stesso GC.

I giovani (attualmente 8 allievi sui 12 che il collegio può accogliere) oltre a una formazione che dovrebbe aprir loro la carriera di calciatore professionista, seguono contemporaneamente una normale formazione scolastica.

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