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Uniformare le misurazioni per contenere l’elettrosmog dei telefonini

Standardizzare le misurazioni, per far rispettare la potenza massima d'emissione delle antenne per la telefonia mobile Keystone

La misurazione delle radiazioni non ionizzanti delle antenne della telefonia mobile sarà più precisa e uniforme in tutta la Svizzera. A tal fine l'Ufficio federale dell'ambiente ha presentato martedì a Berna le sue raccomandazioni tecniche a Cantoni e Comuni.

Sul territorio elvetico sono attive attualmente circa quattromila impianti (antenne) per i telefoni cellulari. Sulla pericolosità delle radiazioni emesse non vi è ancora un’assoluta certezza scientifica, ma è sicuro che il pericolo diminuisce se la loro intensità è bassa. Da qui la necessità di far rispettare limiti massimi di potenza d’emissione di singole antenne e limiti di concentrazione delle antenne in spazi ristretti.

L’ordinanza sulla protezione dalle radiazioni non ionizzanti fissa i valori limite di tali radiazioni emesse dalle antenne della telefonia mobile. Cantoni e Comuni hanno dovuto tuttavia applicare finora questa ordinanza, utilizzando strumenti ausiliari provvisori. Ora questo rischio d’imprecisioni e di difformità può essere ridotto con gli strumenti ausiliari di valutazione, di cui l’Ufficio federale dell’ambiente (UFAFP) raccomanda l’applicazione uniforme. In tal modo i valori limite fissati dall’ordinanza potranno essere rispettati con sufficiente sicurezza.

Si tratta di progetti che i tecnici dell’UFAFP hanno elaborato in collaborazione con l’Ufficio federale di meteorologia e con l’Ufficio federale delle comunicazioni.

In pratica, la prima raccomandazione è di procedere senz’altro alla misurazione, qualora sorgano dubbi sul rispetto dei valori limite da parte di un impianto di trasmissione per la telefonia mobile. Le misurazioni possono quindi essere effettuate soltanto dopo che un impianto è già entrato in funzione.

Le autorità di un Cantone o di un Comune devono però essere in grado di valutare il rispetto dell’ordinanza già quando viene loro presentata una domanda d’autorizzazione a costruire un impianto. Di conseguenza, il gestore di tale impianto deve inoltrare, insieme alla domanda di costruzione, una cosiddetta scheda dei dati sul sito, in cui le radiazioni previste vengono calcolate dettagliatamente. Negli ultimi due anni, una sola scheda è stata applicata per la costruzione di migliaia di antenne e poi modificata e completata sulla base delle esperienze acquisite nel frattempo.

Ora, le raccomandazioni sulle misurazioni e sui modelli di calcolo vengono armonizzate in modo tale che il valore misurato in seguito non debba superare quello calcolato. Questo dà all’autorità incaricata di esaminare una domanda di costruzione la certezza che la sua valutazione non sottovaluti il carico effettivo di radiazioni ionizzanti.

La valutazione deve tenere conto dell’inevitabile incertezza che la misurazione comporta, in modo tale che i valori limite possano essere rispettati con un livello di sicurezza del 95 per cento. I metodi di misurazione proposti saranno quattro e tecnici specializzati saranno invitati a testarli nei prossimi sei mesi. Successivamente si valuteranno le esperienze e, se del caso, si adeguerà il relativo progetto.

Rimane aperta ancora la questione di quale debba essere la distanza reciproca tra un certo numero di antenne, affinché non vengano considerate come un unico impianto di trasmissione di telefonia mobile. Vi sono varie risposte a questa domanda e un ricorso pendente presso il Tribunale federale. L’UFAFP ha deciso a tale riguardo di non dare alcuna raccomandazione prima che il Tribunale federale si sia pronunciato.

Silvano De Pietro

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