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Unire le forze nella lotta al traffico di esseri umani

Nel maggio 2005, oltre 600 immigrati illegali sono approdati in 24 ore sulle coste di Lampedusa Reuters

La lotta alla tratta di esseri umani necessita di una maggiore cooperazione internazionale ed il fenomeno va studiato più a fondo. È quanto è emerso dal Forum di Vienna dell'ONU, conclusosi venerdì.

La Svizzera, che nella capitale austriaca ha voluto portare la sua esperienza in materia di cooperazione multilaterale, si è detta soddisfatta delle discussioni.

L’assenza di principi etici e la fame di guadagno creano nelle società moderne un contesto ideale per il traffico di esseri umani, ha sostenuto venerdì l’ONU, secondo cui questo flagello colpisce 2,5 milioni di persone in oltre 160 paesi.

«Alcune persone si sentono moralmente autorizzate a sfruttare gli esseri umani semplicemente per ridurre i loro costi», ha denunciato l’incaricato della lotta contro la droga e il crimine presso le Nazioni Unite, alla chiusura del Forum di Vienna.

Inoltre, ha aggiunto Antonio Maria Costa, l’abuso sessuale delle donne è favorito dalla «tendenza drammatica» a esibire il corpo femminile, in particolare nella pubblicità.

«Parlo pure degli Stati ricchi – ha sottolineato – e non solo delle disuguaglianze tra i sessi nei paesi in via di sviluppo».

Rafforzare la cooperazione

Il Forum di Vienna ha riunito per tre giorni circa 1’200 delegati (parlamentari, responsabili politici, di ONG, esperti e vittime). «L’evento è stato senza dubbio un grande successo in termini di presa di coscienza del problema», ha affermato Costa, ricordando che la lotta al traffico di esseri umani nel mondo è condotta in modo attivo soltanto da sei o sette anni.

Anche la Svizzera ha tratto un bilancio positivo. «Questo forum ha permesso di approfondire i contatti tra gli Stati – ha indicato il capo della delegazione elvetica, Guillaume Scheurer – ciò che avrà l’effetto di rafforzare la cooperazione tra le polizie, le magistrature e le autorità responsabili delle migrazioni e delle statistiche».

Per il vice capo della Divisione politica IV del Dipartimento federale degli affari esteri, è importante sapere la provenienza delle vittime dei traffici e chi sono gli autori.

La comprensione del fenomeno è un aspetto centrale anche agli occhi di Antonio Maria Costa. «Non abbiamo ancora capito cosa passa veramente per la testa delle vittime e dei trafficanti», ha fatto notare, rammentando che questo tipo di crimine genera secondo le stime dell’ONU 31 miliardi di dollari all’anno.

La Svizzera porta la sua esperienza

Durante l’incontro nella capitale austriaca, la delegazione elvetica ha voluto attirare l’attenzione sul fatto che il numero di condanne per traffico di esseri umani è stato moltiplicato per tre dall’inizio del decennio.

Solamente in Svizzera, le vittime di tale traffico che hanno ricevuto assistenza sono quintuplicate dal 2002 al 2007. Un dato che secondo Scheurer evidenzia il miglioramento che c’è stato a livello della collaborazione tra le diverse autorità e la società civile.

Con la sua partecipazione al forum a Vienna, la Svizzera voleva appunto condividere le sue conoscenze in questo campo. «Abbiamo voluto portare l’esperienza acquisita nel coordinamento degli sforzi contro il traffico tra il governo centrale e i cantoni e tra il settore pubblico e quello privato», ha spiegato a swissinfo.

«È fondamentale unire le forze e coordinare la lotta globale al traffico».

swissinfo e agenzie

La tratta di esseri umani può comprendere lo sfruttamento sessuale, della manodopera o il prelievo di organi.

Il numero stimato delle vittime nel mondo varia, a seconda delle fonti, da 600’000 a 2,5 milioni.

L’esatto numero in Svizzera non è noto. L’Ufficio federale di polizia ritiene che, nel 2002, da 1’500 a 3’000 persone fossero vittime della tratta. La loro provenienza si situa principalmente nell’Europa orientale, nei Paesi baltici, in Brasile e in Thailandia.

Dal dicembre 2006, la legislazione elvetica punisce il traffico di esseri umani con una pena detentiva che può arrivare a 20 anni.

Negli scorsi anni, in Svizzera sono stati denunciati annualmente da 20 a 50 casi di tratta di esseri umani a scopo di sfruttamento sessuale e circa il doppio di casi di promovimento della prostituzione.

Il Forum di Vienna sulla lotta contro la tratta di esseri umani fa parte dell’iniziativa UN-GIFT (UN Global Initiative to Fight Human Trafficking), un quadro nel quale attori statali e della società civile perseguono una strategia globale contro la tratta di esseri umani.

Lo scopo della riunione consiste nel rendere ancor più consapevoli tutti gli attori (governi, scienza, società civile, media, economia privata) sull’importanza del problema e sulla necessità di un’azione rafforzata e coordinata.

Come per il WEF di Davos, il Forum di Vienna attira diverse celebrità, tra cui la pop star Ricky Martin, l’attrice e vincitrice di un premio Oscar Emma Thompson e la first lady egiziana Suzanne Mubarak.

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