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Verso Plutone con uno scudo svizzero

La sonda New Horizons scruterà la superficie di Plutone. J. Hopkins/Southwest Research Institute

"New Horizons", la missione della Nasa con destinazione Plutone, sarà protetta da uno scudo realizzato dalla Contraves Space di Zurigo.

La ditta svizzera ha fornito la carenatura che riveste la punta della sonda. Lo scudo è un’indispensabile protezione dal calore che si sviluppa nella fase d’accelerazione nell’atmosfera.

Attraverso lo studio di Plutone e del suo satellite Caronte, l’agenzia spaziale statunitense Nasa, vuole arrivare a conoscere meglio i cosiddetti “nani di ghiaccio”.

Si tratta di corpi ghiacciati che rappresentano un residuo del materiale primigenio da cui si è formato l’intero sistema solare.

Scopo della missione è anche l’esplorazione della fascia di Kuiper, una gigantesca area a forma di disco che circonda i pianeti più remoti del sistema solare e nella quale, oltre a Plutone, orbitano svariate migliaia di “nani di ghiaccio”.

Il viaggio della sonda, la cui partenza è prevista tra il 17 gennaio e il 14 febbraio, durerà almeno 9 anni. A causa d’influssi gravitazionali, se il lancio avverrà dopo il 2 febbraio, la durata della missione si prolungherà di 3 anni.

Tuttavia, “New Horizons” (Nuovi Orizzonti) resta la sonda più veloce che abbia mai attraversato il sistema solare.

Protezione

La sonda sarà lanciata da un razzo Atlas V, che permette di raggiungere una velocità 100 volte superiore a quella di un aereo jet. Durante la delicata fase di decollo, uno scudo di rivestimento sviluppato dalla Contraves proteggerà la parte superiore del satellite.

“Lo scudo è sottoposto ad alte temperature – fino a 600 gradi – generate dall’attrito durante la fase di decollo”, spiega il direttore di Contraves Axel Deich. “E deve anche sopportare forti pressioni durante la fase di accelerazione”.

Tra i vari materiali utilizzati dalla ditta svizzera per costruire il rivestimento vi è il sughero. Secondo Deich, il sughero, un isolante termico, è leggero, efficace e costa poco.

La Contraves costruisce scudi termici per ogive spaziali dal 1974 e in tutti questi anni non ha mai subito incidenti.

Lo scudo, costruito secondo le normali prescrizioni, ha dovuto essere adattato alla sonda della Nasa, che è alimentata da diossido di plutonio, una materia altamente radiottiva.

Dato il tipo di fonte energetica, lo scudo sarà piazzato sulla sonda solo all’ultimo momento. Per questa ragione, la porta d’accesso è più grande. Ciò rende tutto il sistema molto delicato.

Grande attenzione

La prima spedizione verso Plutone ha suscitato grande attenzione. Ma per Contraves questo è normale, dice Deich a swissinfo. “La pressione è sempre la stessa. Ogni nuova missione che ci si presenta è immancabilmente la più importante”.

“La differenza questà volta è che abbiamo lavorato a stretto contatto con la Nasa e la Lockheed Martin – nostro cliente diretto – dunque vogliamo che tutto sia perfetto”.

Per Deich, la ristrutturazione in corso alla Nasa non ha aumentato la pressione sulla società svizzera.

L’operato dell’agenzia spaziale americana è sotto stretta sorveglianza dopo l’esplosione della navetta Columbia, avvenuta al rientro nell’atmosfera terrestre nel febbraio 2003.

Il CEO di Contraves dichiara che i prodotti della sua azienda finora non hanno mai avuto problemi, ma che il rischio di un incidento non può mai essere escluso.

“Penso che nel business dell’aviazione spaziale non ci si possa mai sentire al sicuro” dice Deich. “Bisogna sempre seguire la regola della diffidenza che porta al successo”.

swissinfo, Scott Capper
(Traduzione: Michel de Marchi)

Il lancio della sonda New Horizons dovrebbe avvenire tra il 17 gennaio e il 14 febbraio dal Centro spaziale Kennedy in Florida.
Alla velocità di 21 chilometri al secondo, la sonda dovrebbe raggiungere Giove tra il 25 febbraio e il 2 marzo 2007.
Il viaggio verso Plutone durerà altri 8 anni.
Tra il 2016 e il 2020, la sonda dovrebbe attraversare la fascia di Kuiper.

Contraves Space, che fa parte del gruppo Unaxis, fornisce rivestimenti termici per veicoli spaziali.

L’azienda sviluppa e produce componenti per sonde e meccanismi ad alta precisione per satelliti.

Ha sede a Zurigo e impiega circa 300 persone, metà dei quali sono ingegneri.

Nel 2004, le vendite hanno raggiunto i 98 milioni di franchi (76 milioni di euro).

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