Vicenda Abacha, conclusa indagine ginevrina
L'indagine ginevrina sulla sottrazione di fondi compiuta da Mohammed Abacha, figlio del defunto dittatore nigeriano Sani Abachi, e da un uomo d'affari pure nigeriano, è ultimata. Tutto l'incarto è ora nelle mani del procuratore generale di Ginevra, Bernard Bertossa.
Nell'ambito di questa vicenda sono stati bloccati circa 440 milioni di dollari (750 milioni di franchi): il figlio di Abacha e l'uomo d'affari sono accusati di partecipazione a un'organizzazione criminale, riciclaggio, frode e amministrazione infedele negli affari pubblici, ha reso noto venerdì il giudice Georges Zecchin, confermando una notizia del quotidiano «Le Temps».
Mohammed Abacha quasi certamente non si presenterà a Ginevra per il processo essendo attualmente rinchiuso in un carcere nigeriano. La giustizia ginevrina potrebbe decidere di processarlo in contumacia o delegare il procedimento penale alla magistratura di Lagos. È invece possibile che l'altro imputato - l'uomo d'affari - che non risiede in Nigeria, possa comparire a Ginevra.
L'altro filone della vicenda, ossia l'indagine relativa ai mediatori finanziari in Svizzera, si trova al momento solo agli inizi, ha rilevato Zecchin, e c'è tutto il tempo per portarla avanti. I reati contestati risalgono al 1996-1997 e la prescrizione per atti di riciclaggio è di dieci anni.
In base a stime, Sani Abacha e altre persone della sua cerchia avrebbero stornato 4,3 miliardi di dollari negli anni della dittatura, fra il 1993 e il 1998. Almeno un miliardo è stato localizzato in Svizzera. Altri conti sospetti sono stati individuati nel Lussemburgo e nel Liechtenstein.
swissinfo e agenzie

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