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Vive critiche al ministro di giustizia e polizia

Dissensi profondi dividevano l'ex procuratore Valentin Roschacher (a sinistra) e il suo capo Christoph Blocher Keystone

Secondo la Commissione di gestione del Consiglio nazionale, Christoph Blocher avrebbe oltrepassato le sue competenze nell'ambito della disdetta del contratto di lavoro dell'ex procuratore pubblico Valentin Roschacher.

Mentre il ministro di giustizia e polizia respinge le accuse della stampa, il governo ha annunciato la nomina di esperto esterno per valutare obbiettivamente il rapporto della Commissione.

In un documento di oltre 100 pagine, pubblicato mercoledì sera, la Commissione di gestione del Consiglio nazionale ha vivamente criticato alcune iniziative prese dal ministro di giustizia e polizia nell’ambito della procedura che ha portato alle dimissioni di Valentin Roschacher.

Christoph Blocher sarebbe intervenuto a più riprese nelle attività dell’ex procuratore della Confederazione, violando l’indipendenza del pubblico ministero. In particolare, avrebbe imposto a Roschacher delle direttive sull’informazione ai media sugli sviluppi di alcune istruttorie.

Il ministro di giustizia e polizia non era inoltre autorizzato a imporre sanzioni disciplinari all’ex procuratore, per aver trasgredito le sue direttive.

Competenze oltrepassate

Secondo la Commissione di gestione, il capo del Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) ha posto fine ai rapporti di lavoro con Roschacher con una convenzione che non rientra nelle norme della legge sul personale. All’ex procuratore è stata versata un’ingente indennità di partenza “senza una base legale”.

Con il suo modo di agire, Blocher “ha oltrepassato le sue competenze” e “ha aggirato il Consiglio federale”, a cui spettava la competenza di disdire il rapporto di lavoro dell’ex procuratore, in qualità di organo di nomina.

Nel rapporto si raccomanda al governo di occuparsi “senza indugio” della questione del Ministero pubblico della Confederazione (MPC) e di prendere misure che garantiscano la sua indipendenza e quella dei magistrati che lo compongono.

Accuse della stampa

La Commissione di gestione ha inoltre annunciato di voler indagare sul preteso complotto ordito da Christoph Blocher per indurre alle dimissioni Valentin Roschacher. A tale scopo ha incaricato la sua sottocommissione di procurarsi un certo numero di documenti trovati in Germania, ai quali ha fatto riferimento in questi giorni la stampa.

In base ad alcuni giornali, sarebbe stato infatti organizzato un piano segreto per spingere l’ex-procuratore della Confederazione a rassegnare le dimissioni.

Secondo il “Tages Anzeiger”, politici e giornalisti avrebbero partecipato ad un’azione concertata per smontare l’immagine pubblica di Valentin Roschacher. L’esistenza di questo piano sarebbe provata, a detta del “Blick”, da documenti scoperti in Germania presso l’ex-banchiere zurighese Oskar Holenweger, un vecchio conoscente di Christoph Blocher.

Holenweger, sospettato di aver riciclato denaro proveniente dal traffico di droga, figura al centro di un’inchiesta avviata nel 2003 dallo stesso Roschacher. Secondo la stampa, questa vicenda non sarebbe estranea alle pressioni esercitate da Christoph Blocher per costringere il suo collaboratore ad abbandonare l’incarico di procuratore pubblico.

Blocher smentisce tutto

Chiamato in causa dalla stampa, mercoledì pomeriggio il consigliere federale Christoph Blocher ha smentito ogni sua implicazione in un complotto per spingere alle dimissioni Valentin Roschacher.

Si tratta di “accuse intollerabili, che attentano all’onore”, ha dichiarato il ministro di giustizia e polizia in una conferenza stampa a Berna. Artefice dei successi elettorali conquistati dall’Unione democratica di centro (UDC) nell’ultimo decennio, il ministro di giustizia e polizia è entrato nel 2004 nel governo svizzero.

Nell’ambito della campagna per le elezioni parlamentari del prossimo 21 ottobre, l’UDC ha accusato pochi giorni fa gli altri partiti di governo di aver preparato un complotto per estromettere Blocher dal governo.

Esperto indipendente

Da parte sua, il Consiglio federale ha deciso di nominare un giureconsulto indipendente per esaminare il rapporto pubblicato dalla Commmissione di gestione. Questo esame non può essere affidato ad un esperto del DFGP, dal momento che la vertenza riguarda proprio questo dipartimento.

“Non si tratta di un atto di sfiducia nei riguardi del collega Christoph Blocher. Ma è nell’interesse di tutti, Blocher compreso, che il parere del governo sia più che mai obiettivo”, ha spiegato il ministro dell’interno Pascal Couchepin. A suo avviso, affidando questo incarico ad un esperto esterno, il governo non potrà essere accusato di prendere posizione sulla base di informazioni parziali provenienti dal DFGP.

Sarebbe la prima volta – a memoria dell’attuale esecutivo – che si ricorre ad un giureconsulto esterno per far luce su una vicenda che riguarda l’amministrazione federale. “Nuovi problemi richiedono nuove soluzioni”, ha dichiarato in proposito Pascal Couchepin.

swissinfo e agenzie

Oggetto di continue critiche e poco apprezzato dal ministro di giustizia e polizia Christoph Blocher, il procuratore della Confederazione Valentin Roschacher aveva rassegnato le dimissioni nel luglio del 2006.

Il ministero pubblico era stato tra l’altro attaccato dalla stampa per aver impiegato, quale informatore, un ex-trafficante di droga colombiano. Nel 2006 il Tribunale federale aveva però scagionato Roschacher da ogni accusa in quest’ambito.

Nel gennaio scorso, la delegazione delle finanze del parlamento aveva criticato Blocher per la generosa indennità di partenza accordata al suo collaboratore dimissionario. Secondo i parlamentari, spetta all’insieme del governo fissare in simili casi l’importo dell’indennità.

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