Prospettive svizzere in 10 lingue

È a Zurigo l’islamista ricercato dal giudice Garzon

Baltasar Garzon, il magistrato spagnolo che ha preso di mira i terroristi Keystone

Il presunto cervello della cellula integralista islamica smantellata martedì in Spagna è detenuto in un carcere zurighese. Berna attende una domanda ufficiale da Madrid per acconsentire all'estradizione.

Secondo gli inquirenti, il gruppo stava preparando un attentato contro la massima istanza penale spagnola.

È incarcerato a Zurigo il presunto cervello della cellula integralista islamica, smantellata nei giorni scorsi in Spagna, che progettava di far saltare con 500 chilogrammi di esplosivo la «Audiencia Nacional», la massima autorità giudiziaria del paese.

«Prima che i media spagnoli ne parlassero, l’ufficio del procuratore federale ignorava la presenza in Svizzera del presunto terrorista», dichiara a swissinfo Hansjürg Mark Wiedmer, portavoce del Ministero pubblico della Confederazione.

In carcere, l’algerino ricercato dalle autorità spagnole ci è finito per altri motivi, di competenza cantonale e non federale. «L’uomo è stato arrestato per violazione della legge sugli stranieri e si trova ora in carcere, sotto controllo cantonale», spiega Wiedmer.

Il Ministero pubblico non fornisce altri particolari sulla persona sospettata, ma afferma di essere in contatto con autorità giudiziarie in Svizzera e all’estero, anche con quelle spagnole.

Assistenza giuridica

Stando ad una fonte spagnola, Madrid starebbe preparando una richiesta di assistenza giudiziaria alla Svizzera, ma per il momento il Ministero pubblico della Confederazione e l’Ufficio federale di giustizia dichiarano di non aver ancora ricevuto una richiesta ufficiale.

Folco Galli, portavoce dell’Ufficio federale di giustizia, dichiara che la Svizzera non può procedere ad un’estradizione senza una richiesta ufficiale. «Abbiamo informato l’Interpol e il governo spagnolo del fatto che il sospetto terrorista si trova in carcere a Zurigo». L’uomo è in attesa dell’espulsione dalla Svizzera.

Attentato sventato

Secondo la stampa spagnola, che cita fonti del ministero dell’interno spagnolo, il presunto capo della cellula si chiama Mohamed Achraf, un algerino legato al Gruppo islamico armato (GIA): sarebbe finito in manette in Svizzera in settembre.

Il quotidiano romando Le Temps sostiene che dalla sua cella in Svizzera, l’uomo telefonava da un cellulare ai suoi complici in Spagna. Avrebbe scritto anche delle lettere in cui dava delle indicazioni per l’attentato all’Audiencia Nacional. La polizia spagnola è riuscita ad intercettare le chiamate e a localizzare Achraf.

La cellula avrebbe preso di mira il tribunale spagnolo perché è da lì che sono partite la maggior parte delle operazioni anti terrorismo islamico, scatenate dall’attacco alle torri gemelle a New York e dalle bombe che in marzo fecero 191 morti a Madrid. L’obiettivo era di uccidere alcuni magistrati, in particolare il supergiudice Baltasar Garzon.

La polizia spagnola ha annunciato martedì l’arresto degli otto presunti terroristi nelle province di Valencia, Malaga, Almeria, Madrid e Pamplona. Si tratta di sei algerini, di un marocchino e un di abitante di Ceuta, enclave spagnola in Marocco.

Gli arresti sarebbero stati resi possibili dalle confidenze rilasciate al giudice Baltasar Garzon da un imam che collabora coi servizi segreti marocchini.

swissinfo e agenzie

Le autorità spagnole hanno arrestato 8 persone
Avrebbero voluto far esplodere 500 kg di esplosivo davanti alla Audiencia Nacional, la corte dalla quale partono le indagini contro il terrorismo islamico
Il giudice Baltasar Garzon ha guidato le indagini antiterrorismo del dopo 11 settembre

L’algerino sospettato di essere il cervello della cellula islamica che progettava un attentato alla corte penale spagnola è detenuto in Svizzera.

Il sospetto, che stando ad informazioni delle autorità spagnole si chiama Mohamed Achraf, è stato arrestato per violazione alla legge svizzera sull’immigrazione.

La Spagna sta preparando una richiesta di assistenza giuridica da inoltrare alle autorità svizzere.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR