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Febbre H1N1: la confusione continua

Il direttore dell'Ufficio federale della sanità pubblica Thomas Zeltner intende centralizzare la campagna di vaccinazione, per il dispiacere del cantoni. Gli impiegati federali e i diplomatici potrebbero farsi vaccinare dall'esercito.

Da quando ha avuto inizio la vaccinazione delle persone a rischio, i medici generalisti della Svizzera francese si lamentano di essere già presi d’assalto. «Abbiamo aspettato per troppo tempo i vaccini. E ora i medici devo affrontare da soli il panico della gente», afferma un medico friburghese nel giornale Le Matin Dimanche. Un altro si chiede invece come verrà gestita in futuro la vaccinazione di tutte le altre persone.

Questo fine settimana, Thomas Zeltner ha riconosciuto che ci sono dei problemi di attuazione e ha parlato alla radio svizzero tedesca DRS della possibilità di centralizzare o regionalizzare la vaccinazione per superare la differenza di ritmo fra i vari cantoni.

Il vicepresidente della Conferenza svizzera dei direttori cantonali della sanità Carlo Conti non crede molto a questa soluzione e crede piuttosto che il problema è da imputare alla mancanza di vaccini.

Gli impiegati dell’amministrazione federale e il membri del corpo diplomatico straniero in Svizzera potrebbero invece farsi vaccinare dai medici dell’esercito. Così ha deciso il governo il 4 novembre scorso. Questa decisione va intesa come un invito a farsi vaccinare, ha spiegato il portavoce del governo, confermando una notizia apparsa sulla NZZ am Sonntag.

Se per i funzionari la vaccinazione non è obbligatoria, altro discorso vale invece per il personale infermieristico. Nel domenicale Sonntag il senatore Felix Gutzwiller ha detto che per questi ultimi il vaccino è una condizione sine qua non.

Il consigliere nazionale Jürg Stahl, presidente della Commissione della sanità della Camera bassa, propone addirittura delle sanzioni per il personale medico che si rifiuta di farsi vaccinare.

swissinfo.ch e agenzie

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