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Floyd Landis confermato positivo

Flyod Landis è l'ennesimo ciclista colto con le mani nel sacco Keystone

Le controanalisi delle urine del vincitore del Tour de France 2006 confermano il tasso anomalo di testosterone. La squadra svizzera Phonak reagisce licenziando il suo leader con effetto immediato.

Floyd Landis utilizzerà tutte le vie di ricorso possibili per provare la sua innocenza. Rischia tuttavia una sospensione di due anni e l’annullamento della sua vittoria al Tour.

L’analisi del campione B ha confermato i sospetti di doping nei confronti dello statunitense Floyd Landis, nelle cui urine sono stati riscontrati tassi di testosterone superiori al consentito.

La controanalisi erano state richieste dallo stesso Landis.

L’Unione ciclistica internazionale ha chiesto alla Federazione americana di aprire una procedura disciplinare nei confronti del corridore. Tra circa tre settimane le due parti saranno ascoltate dall’Agenzia anti-doping americana che prenderà in seguito una decisione.

Sospensione, niente Tour…

Il 30enne americano rischia ora una sospensione di due anni, durante i quali non potrà lavorare per nessuna squadra del circuito professionistico.

Con ogni probabilità, Landis, e sarebbe una prima storica, verrà poi privato della vittoria nella “Grande Boucle”.

Sabato mattina, subito dopo l’annuncio del nuovo test positivo, Christian Prudhomme, direttore del Tour de France ha dichiarato che la decisione di ritirare o meno il titolo a Landis “non spetta a noi ma all’Unione ciclistica internazionale. È comunque chiaro che, per quel che ci riguarda, Floyd Landis non è più il vincitore del Tour 2006”.

…e licenziamento dalla Phonak

Pure la Phonak, la squadra svizzera per la quale correva Landis dall’inizio del 2005, non ha perso tempo nel reagire ai risultati delle controanalisi. Sulla base di un regolamento etico interno, la Phonak ha licenziato con effetto immediato il suo capitano.

Landis ha il diritto di ricorrere presso qualunque istanza, dice un comunicato diffuso dalla compagine sul proprio sito, “ma d’ora in avanti l’affare non ci riguarda più”.

Il proprietario Andy Rihs ed il team manager John Lelangue intendono discutere con tutte le parti in cause sulle eventuali conseguenze per la squadra ed hanno annunciato una conferenza stampa per i prossimi giorni nella quale si esprimeranno ulteriormente sulla vicenda.

Landis non si arrende

Landis intende tuttavia contestare il verdetto davanti al Tribunale internazionale dello sport a Losanna.

“Il risultato di sabato è soltanto l’inizio di un lungo processo”, ha commentato José-Maria Buxeda, avvocato di Landis. “Ci attendiamo una decisione definitiva soltanto per dicembre o gennaio”.

Il ciclista americano continua a difendere la sua tesi, secondo la quale l’elevato tasso di testosterone riscontrato è di origine naturale.

Ancor prima della pubblicazione dei risultati delle controanalisi, Landis ha segnalato sul suo sito internet la sua intenzione di combattere per mantenere pulito il suo nome.

“Non mi sono arreso sulle montagne del Tour, non lo farò nemmeno ora. Poco importa cosa dice la prova B”, ha scritto.

Test da affinare

Al di là del caso Landis, gli atleti contraddistinti da un tasso di testosterone troppo elevato potrebbero essere molto di più di quello che si pensa.

Pochi giorni fa, Martial Saugy, direttore del Laboratorio accreditato dall’Agenzia mondiale antidoping di Losanna, aveva giudicato obsoleti i test attuali, sviluppati negli anni ’80 quando il testosterone era il principale prodotto dopante nello sport di alto livello.

Oggi, in effetti, gli atleti non assumono più dosi massicce dell’ormone. Per scoprirlo occorre dunque analizzare altri indicatori rispetto a quelli sui quali ci si concentrava all’epoca.

“Dobbiamo affinare i sistemi di controllo”, ha spiegato Saugy. “Tanto più che gli atleti non sono tutti uguali davanti a questo tipo di doping, sia per quel che riguarda gli effetti che le sue tracce”.

swissinfo e agenzie

In sette anni d’esistenza, Phonak, sola squadra svizzera del circuito professionista, è stata confrontata a 14 casi di doping prima di quello riguardante Landis.

L’annus horribilis è stato il 2004, quando i controlli positivi hanno riguardato ben tre corridori della squadra: lo svizzero Oscar Camenzind, l’americano Tyler Hamilton e lo spagnolo Santiago Perez.

In seguito a questi affari, Phonak ha istituito una serie di controlli interni più restrittivi rispetto a quelli previsti dall’Unione ciclistica internazionale.

Malgrado ciò, gli spagnoli Santos Gonzales e Enrique Gutierrez, nonché il colombiano Santiago Botero, sono implicati nell’inchiesta in corso sui presunti casi di doping durante la Vuelta.

Infine, anche altri corridori meno conosciuti della squadra elvetica, fra cui lo svizzero Sascha Urweider, hanno avuto problemi con il regolamento antidoping.

Il testosterone, principale ormone maschile, viene prodotto dal corpo in modo naturale.
Accresce la potenza muscolare.
Gli uomini hanno un tasso normale di testosterone da 1 a 2:1.
A partire da un rapporto di 4:1 iniziano i sospetti di somministrazione di testosterone sintetizzato.
Nel caso di Landis, il tasso era di 11:1.

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