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Gli svizzeri non brillano alle Paralimpiadi

Thomas Pfyl con la sua medaglia di argento conquistata nello slalom speciale Keystone

La delegazione elvetica non ha ottenuto i risultati previsti ai Giochi paralimpici invernali di Torino: il bottino è di due medaglie, invece delle sette sperate.

Hugo Wölfli, presidente del Comitato paralimpico svizzero, sta già pensando ai cambiamenti da apportare in vista di Vancouver 2010.

Due medaglie, una di argento ed una di bronzo. Il bilancio della squadra svizzera alle Paralimpiadi invernali di Torino, concluse questa domenica, è ben al di sotto dell’obbiettivo fissato.

“Sette piazzamenti sul podio rappresentavano un obbiettivo prudente”, afferma Hugo Wölfli, presidente del Comitato paralimpico svizzero (SPC) e capo della delegazione rossocrociata in Piemonte. “Siamo delusi, ma non abbattuti. Abbiamo avuto anche sfortuna”.

Campione olimpico uscente nello slalom gigante, Hans-Jörg Arnold si è ferito in occasione della discesa e non ha quindi potuto difendere, come sperato, il suo titolo.

Chiara Devittori nello sci di fondo (15 chilometri) e Hans Burn nello sci alpino (discesa) hanno dovuto accontentarsi invece di un quarto posto.

Thomas Pfyl salva la Svizzera

In Piemonte, un solo svizzero è riuscito a soddisfare le attese. Le due medaglie portate a casa da queste Paralimpiadi sono state conquistate infatti dallo sciatore Thomas Pfyl.

Il 19enne svittese ha vinto una medaglia d’argento nello slalom e un bronzo nel gigante. Nel super G si è piazzato invece al quarto rango.

“Questi risultati sono incoraggianti per il futuro”, si rallegra Hugo Wölfli. Il presidente dell’SPC intende però fare il punto della situazione nel corso di una seduta con i responsabili delle due principali organizzazioni svizzere di sport per handicappati, Plusport e l’Associazione svizzera dei paraplegici.

“Dobbiamo trarre alcune lezioni in vista dei Giochi di Vancouver 2010”, spiega Wölfli. “Le strutture attuali non ci permettono più di essere competitivi rispetto ad altri paesi, a cominciare da quelli dell’Europa orientale”.

In particolare la Russia e l’Ucraina, con rispettivamente 33 e 25 medaglie, hanno fatto una vera e propria vendemmia alle Paralimpiadi di Torino.

“In questi paesi, come anche in Australia, alcuni atleti sono addirittura professionisti. In Svizzera non è ancora il caso”, aggiunge Wölfli.

Professionalizzare le strutture

Il presidente dell’SPC rimane comunque fiducioso: “Trasformare i nostri sportivi in semi-professionisti non costituisce un’utopia. Devono poter consacrare dal 25 al 50% del loro tempo agli allenamenti. È una necessità”.

Il problema è evidentemente di carattere finanziario. “Si tratta di trovare il modo per coprire queste spese”, sottolinea Wölfli.

“Il caso dello sci alpino è esemplare. I nostri sciatori passano attualmente una sessantina di giorni all’anno sulle piste. Per aumentare questo numero bisogna spostarsi in altri luoghi in cui vi è abbastanza neve. Queste trasferte implicano chiaramente maggiori costi”.

Un tema che sarà messo in discussione nelle prossime settimane, così come la questione degli allenatori.

“Quest’inverno abbiamo impiegato quattro allenatori, due per lo sci alpino e due per quello nordico. Hanno svolto un grande lavoro, ma dobbiamo offrire loro la possibilità di migliorare la loro formazione”.

swissinfo, Raphael Donzel
(traduzione Armando Mombelli)

La Svizzera ha conquistato due medaglie (una di argento ed una di bronzo) e sette diplomi alle Paralimpiadi di Torino.
Solo Thomas Pfyl, secondo nello slalom speciale e terzo nel gigante, è riuscito a salire sul podio.
Campione del mondo uscente, la squadra di curling si è piazzata solo al sesto rango.
Nello sci di fondo, la ticinese Chiara Devittori ha sfiorato a più riprese una medaglia (quarta nei 15 km e quinta nei 5 e 10 km).
La Svizzera è giunta al tredicesimo posto nella classifica per nazioni (settima nel 2002 a Salt Lake City).

L’idea dei Giochi olimpici per persone disabili è stata lanciata nel 1948 dal medico Ludwig Guttman.

Le prime Paralimpiadi estive ufficiali si sono tenute a Roma nel 1960. Vi parteciparono 400 atleti di 23 diverse nazioni.

Le prime Paralimpiadi invernali si sono invece svolte in Svezia nel 1967.

Il primo Paese ad avere creato un comitato paralimpico è stata la Svizzera nel 1989.

Rispetto ai Giochi paralimpici di Salt Lake City, il numero di categorie e di medaglie è stato ampiamente ridotto per questa edizione.

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