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I Grigioni aprono la caccia al lupo

Per i cacciatori non sarà tuttavia facile trovarsi faccia a faccia con il lupo Keystone Archive

Il lupo che da marzo si aggira in Val Bregaglia, canton Grigioni, e nella confinante Valchiavenna ha oramai il destino segnato: il governo grigione ha infatti deciso di farlo abbattere. Il compito di ucciderlo è stato affidato all'Ispettorato della caccia. Il WWF stigmatizza la decisione.

Secondo l’esecutivo retico, il predatore da aprile ha «attaccato e sbranato in 14 occasioni 50 tra pecore e agnelli, oltre a ferirne un numero imprecisato. Altri ovini mancano ancora all’appello». La decisione governativa – si precisa – è stata adottata «d’intesa con l’Ufficio federale dell’ambiente, delle foreste e del paesaggio (UFAFP)».

Nella nota si sottolinea come i contadini bregagliotti siano sempre più «provati dall’intensa sorveglianza» delle greggi. Sorveglianza «indispensabile» poiché nonostante le recinzioni elettriche e varie misure di protezione, il lupo «è sempre riuscito a penetrare nelle greggi e a sbranare animali».

WWF Svizzera protesta

In una nota pubblicata martedì, il WWF Svizzera condanna l’iniziativa. Anche se il lupo in Val Bregaglia ha raggiunto la soglia dei 50 ovini sbranati, in Svizzera c’è la tendenza a ricorrere «prematuramente al fucile», afferma la fondazione per la protezione della natura.

Per il WWF, non viene rispettata la Convenzione di Berna: gli stati firmatari – fra cui appunto la Svizzera – s’impegnano ad adottare tutti i provvedimenti necessari per garantire la sopravvivenza delle specie di animali rare o in via di estinzione. Il WWF chiede alle autorità elvetiche di applicare misure efficaci per consentire la formazione di una popolazione di lupi nelle Alpi svizzere.

SAB applaude

Di parere opposto il Gruppo svizzero per le regioni di montagna (SAB), che in un comunicato sostiene che il lupo non porta nulla e crea solo problemi alla popolazione. A suo avviso, l’allontanamento di ospiti di regioni di montagna svizzere tramite il reinserimento dei lupi è «perverso».

La caccia al lupo si preannuncia difficile

Anche se Coira ha dato il via libera alla sua uccisione, il predatore potrebbe comunque dare filo da torcere ai suoi inseguitori. L’ispettore di caccia dei Grigioni Georg Brosi ha infatti spiegato lunedì all’ats che acchiappare un lupo non è mai semplice. Inoltre in un territorio come quello della Val Bregaglia, l’animale ha tutti i vantaggi dalla sua parte. Brosi ha ricordato l’esperienza del 1978 a Lenzerheide, quando fu abbattuto l’ultimo lupo nei Grigioni. I cacciatori dovettero seguire le sue tracce per sei mesi prima di riuscire a catturarlo. L’ispettore si aspetta dunque una caccia lunga e difficile.

La «licenza di uccidere» per il lupo «bregagliotto» è la quarta rilasciata dalle autorità in Svizzera dal 1995. Quell’anno fu rilasciato il permesso di abbattere un lupo che si aggirava nel Basso Vallese. L’animale non fu però ucciso: probabilmente rimase solo ferito, ha indicato Hans-Jörg Blankenhorn dell’UFAFP.

Nel 1999 la Confederazione autorizzò l’abbattimento di un lupo in Val d’Hérens, nel Medio Vallese, e di un altro nella Valle di Turtmann, nell’Alto Vallese. Entrambi furono colpiti: il primo a morte, il secondo fu gravemente ferito, ma la sua carcassa non fu mai ritrovata.

Nell’inverno 1998/99 due lupi furono inoltre ammazzati senza autorizzazione nell’Alto Vallese. Il primo fu rinvenuto nel novembre 1998 a ridosso del macello a Reckingen (VS): era stato abbattuto con un fucile a piombini. Il secondo fu ucciso accidentalmente da uno spazzaneve sul Sempione nel gennaio 1999. Ambedue sono ora esposti al Museo di storia naturale a Sion.

swissinfo e agenzie

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