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Il procuratore federale sotto inchiesta

Valentin Roschacher, procuratore federale della Confederazione RTS

È in corso un'inchiesta penale per violazione del segreto d'ufficio contro il procuratore federale Valentin Roschacher, a proposito della vicenda Yukos.

A riferirne è la «NZZ am Sonntag». Alcuni dati riservati erano stati pubblicati dal settimanale «L’Hebdo».

L’investigatore incaricato di questa inchiesta penale è il procuratore generale del canton Giura Yves Maître, che dovrà stabilire come mai informazioni riservate sui beni del gigante petrolifero russo bloccati in Svizzera siano finite a metà marzo sul settimanale romando.

Interpellato dall’ats, Maître ha confermato di essere stato incaricato il 24 agosto dal Consiglio federale. In qualità di procuratore straordinario deve indagare nei confronti del procuratore federale e della sezione che si occupa dell’assistenza giudiziaria in seno al Ministero pubblico della Confederazione (MPC).

In linea di principio Maître ha sei mesi di tempo per chiudere l’inchiesta.

La cifra rivelata

L’autrice della denuncia contro l’MPC è la società Menatep, con sede a Gibilterra, azionista di maggioranza della Yukos. Il suo proprietario, Michail Khodorkovsky è in carcere in Russia dal 2003 con l’accusa di frode ed evasione fiscale.

Il magnate prima dell’arresto sembrava costituire una reale minaccia politica per il premier russo Vladimir Putin, che lo ritiene invece a capo di un’organizzazione criminale.

La società Menatep basa la sua denuncia su un documento del dieci marzo 2004, nel quale gli inquirenti elvetici comunicavano ai colleghi russi di aver bloccato beni della Yukos depositati in banche svizzere e in filiali di istituti stranieri per 6,2 miliardi di franchi.

Interrogati alcuni funzionari di banca

Parti di questo testo furono poi pubblicate dal settimanale «L’Hebdo». Al momento, scrive la «NZZ am Sonntag», alcuni funzionari di varie banche sono già stati messi sotto torchio dal procuratore straordinario.

Una settimana dopo aver ricevuto il documento di Berna – scrive il settimanale – le autorità russe avevano reso noto l’ammontare dei beni bloccati.

La cifra indicata aveva dato adito a polemiche; i legali della Yukos si erano chiesti quale senso avesse rendere nota la cifra senza aver fatto prima i necessari accertamenti.

I legali della Yukos avevano quindi rilasciato interviste ai media nelle quali accusavano le autorità elvetiche di compiacenza nei confronti delle autorità russe, accuse rispedite al mittente dallo stesso Roschacher.

I conti sbloccati

Frattanto il Tribunale federale ha levato in giugno e luglio il blocco di vari conti: al momento sarebbero ancora sotto sequestro circa 100 milioni di franchi.

Stando al settimanale, l’MPC non ha voluto prendere posizione sulla vicenda poiché si attendono i risultati dell’inchiesta. Raggiunto dall’ats, il portavoce dell’MPC, Hansjürg Mark Widmer, non ha rilasciato dichiarazioni, limitandosi a dire che spetterà al procuratore straordinario informare a tempo debito.


swissinfo e agenzie

L’uomo più ricco della Russia, Mikhail Khodorkovsky, è stato arrestato nell’ottobre del 2003 con l’accusa di frode ed evasione fiscale.

Khodorkovsky, il cui patrimonio secondo la rivista Forbes ammonta a 15 miliardi di dollari, si arricchì nella controversa fase post-sovietica di privatizzazioni dei beni dello stato.

Prima del suo arresto l’influenza dell’oligarca si stava facendo sempre più ampia sulla scena russa, specialmente dopo l’acquisto dei diritti editoriali del prestigioso giornale Moskovskiye Novisti, che aveva ingaggiato diversi giornalisti investigativi molto critici nei confronti del presidente russo Vladimir Putin.

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