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Il ruolo della Svizzera nella lotta anti-mine

Cornelio Sommaruga e Micheline Calmy-Rey firmano l'accordo sullo statuto del GCIHD (Foto: GCIHD) swissinfo.ch

Sostegno politico attivo al processo di Ottawa: la Confederazione non resta a guardare.

Ginevra è diventata un centro importante per le azioni internazionali contro le mine, soprattutto grazie al Centro internazionale di sminamento umanitario.

La Svizzera fornisce un contributo essenziale sostenendo il Centro internazionale per lo sminamento umanitario di Ginevra (GICHD), che rappresenta un importante nucleo di competenza per le attività di sminamento nel mondo intero.

Dal 25 febbraio, il GCIHD agisce sul suolo svizzero in piena indipendenza. L’ex presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa e attuale presidente della Fondazione GCIHD, Cornelio Sommaruga, ha siglato un accordo con la ministra degli Affari Esteri Micheline Calmy-Rey, con cui Berna attribuisce al Centro l’indipendenza giuridica.

Di grande valore è il lavoro svolto dal Centro per quel che riguarda la ricerca: concluso un’ampio progetto sui cani per la ricerca di mine, è stato avviato uno studio sullo sminamento meccanico, i cui risultati verranno presentati a fine anno.

Informatica per allestire mappe delle zone minate

Altro importante pilastro dell’attività del Centro ginevrino è lo sviluppo di un sistema informatico insieme al Politecnico di Zurigo: «Si tratta di un sistema con il quale proponiamo ai paesi interessati di allestire delle mappe dei territori minati. Una trentina di paesi già ci hanno richiesto questo programma», ci spiega il collaboratore del GICHD Davide Orifici.

Infine il Centro, istituzione creata su incarico delle nazioni firmatarie di Ottawa, è l’interlocutore per i paesi che intendono allestire una centrale di sminamento: «Noi in tal caso offriamo la consulenza su tutto ciò che serve per coordinare un lavoro di sminamento. Se necessario mandiamo sul posto degli esperti» aggiunge Davide Orifici.

Il Centro di Ginevra sostiene e coordina dunque tutte le attività che rientrano negli obiettivi di Ottawa: sminamento, distruzione dei depositi e cessazione della produzione. Dal 25 febbraio, agisce su suolo svizzero in piena indipendenza. Ha infatti appena concluso un accordo con Berna che le attribuisce uno statuto di indipendenza giuridica.

La Conderazione agisce a vari livelli

Attraverso il Dipartimento federale degli affari esteri, la Direzione per lo sviluppo e la cooperazione (DSC) nonché alcune unità dell’esercito, la Confederazione assume un ruolo attivo nella politica internazionale di aiuto alle regioni (conta)minate.

Da un lato si tratta del sostegno finanziario a progetti specifici, dall’altro anche di sostegno politico attivo, affinché gli obiettivi di Ottawa vengano realizzati.

Per una convenzione universale

La Svizzera ha avuto un ruolo molto attivo nell’elaborazione della Convenzione di Ottawa e da allora contribuisce anche al processo di Ottawa in forme diverse.

«Vorremmo potere dichiarare un giorno che la Convenzione di Ottawa è riconosciuta universalmente», auspica Jeanine Voigt, responsabile del dossier mine antiuomo presso il Dipartimento federale degli affari esteri. Si tratta quindi di ottenere la firma e il sostegno attivo da parte di potenze “illustri” quali gli Stati Uniti, la Russia e la Cina.

Intanto, sempre nel quadro del processo di Ottawa, la Svizzera ha assunto nel 1999 la co-presidenza della commissione per l’aiuto alle vittime mentre quest’anno è alla co-presidenza della commissione per la distruzione dei depositi di mine. E Ginevra, nel 2000 e nel 2002, ha ospitato la seconda e la quarta conferenza degli stati firmatari della Convenzione.

Con un sostegno di 10 milioni di franchi al Centro internazionale di sminamento umanitario, il Dipartimento federale della difesa ha stanziato un contributo sostanzioso alla causa dello sminamento.

Sul terreno sono gli interventi coordinati dalla DSC nell’ambito all’aiuto alle vittime ad ottenere finanziamenti diretti.

Lo scorso anno la Confederazione ha pure stanziato 5,3 milioni di franchi in incentivi mirati a progetti di sminamento nel sud-est europeo e nell’Africa meridionale.

swissinfo. Rolando Stocker

Berna versa annualmente circa 15 milioni di franchi per lo sminamento
Attraverso gli interventi della DSC nell’aiuto alle vittime Berna fornisce un contributo supplementare
La Confederazione assume responsabilità importanti nel processo di Ottawa

Il Dipartimento degli affari esteri sostiene le politiche delle organizzazioni attive nello sminamento umanitario: non solo a livello finanziario ma anche nel suo ruolo diplomatico di fornitrice di buoni uffici.
Dal canto suo l’esercito è attivo a livello logistico in favore degli sminatori.
Inoltre tramite i rapporti con il GCIHD la Confederazione agisce direttamente in favore dell’attuazione concreta della Convenzione di Ottawa.

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