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Il San Gallo è campione svizzero

I tifosi del San Gallo esultano per la conquista del titolo Keystone

Grazie alla vittoria per 2-1 nell'anticipo di venerdì sera a Lucerna e, soprattutto, al pareggio (1-1) cui i campioni uscenti del Servette hanno costretto domenica pomeriggio il Basilea, il San Gallo si è laureato campione svizzero.

A tre turni dalla fine del campionato di LNA i sangallesi hanno infatti 10 punti di vantaggio sui renani che sono quindi matematicamente impossibilitati ad operare il riaggancio.

Quello conquistato in queste ore è il secondo titolo della storia del club più longevo dei paese (è stato fondato nel 1879) e tra i decani del calcio a livello continentale.

In precedenza, il San Gallo riuscì ad issarsi ai massimi livelli nazionali solo al termine della stagione 1903-1904, quando ancora il calcio svizzero aveva una struttura piuttosto approssimativa ed il campionato veniva disputato secondo la formula di tre raggruppamenti regionali, seguiti da una serie di scontri diretti tra le vincitrici di ciascun girone.

Da allora, pur mantenendosi con regolarità in contatto con i valori di vertice, il San Gallo non era più riuscito a raggiungere un simile traguardo, limitandosi ad un paio di apparizioni in “zona Uefa” e alla conquista, nel lontano 1969, di una Coppa Svizzera, ma conoscendo anche, in alcune occasioni, l’onta della retrocessione.

Una illustre provinciale, dunque, fiera di questo suo ruolo, che ha sempre difeso con accanimento, lasciandosi solo raramente tentare dalle sirene del calcio milionario. Soprattutto nelle ultime stagioni, nelle quali il presidente Thomas Müller, partendo da un budget tutto sommato modesto (attorno ai 5 milioni di franchi) ha puntato tutto sulla creazione di una squadra affiatata, in grado di praticare un calcio divertente e redditizio.
Ed i primi risultati di questa politica si sono visti due anni fa, quando i sangallesi arrivarono ad un “amen” dalla conquista della Coppa, persa ai rigori contro il Losanna.

Poi, un titolo di campione nazionale “indoor” ed infine, sotto la guida di Marcel Koller, la straordinaria galoppata di quest’anno, che ha visto la squadra – partita con obiettivi tutto sommato modesti e poco considerata della “critica”, che puntava tutto sull’asse Basilea-Servette-Grasshopper – dominare con il suo gioco sbarazzino e dinamico dapprima la regular-season e, dopo la pausa invernale, anche il torneo finale.

Fino allo straordinario epilogo del week-end, con il 2-1 di venerdì sera all’Allmend di Lucerna, che ha trasformato quello che nonostante tutto continuava ad essere un sogno, in una possibile realtà. Fattasi tale domenica pomeriggio alle Charmilles di Ginevra, dove i campioni uscenti del Servette si sono staccati lo scudetto dalle maglie, scegliendo loro stessi il successore.

E’ stata infatti la rete segnata in zona Cesarini dall’attaccante sloveno del Servette Siljak, con la quale i granata hanno annullato il vantaggio basilese di Tholot, a dare al San Gallo la matematica certezza del titolo. E a dare il via ad una grande festa all’Espenmoos e nelle strade della città, per un successo tanto atteso ma proprio per questo particolarmente gradito.

Mauro Rossi

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