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La Svizzera si arma contro la violenza

Scontro tra i tifosi del FC Sciaffusa e del FC Zurigo: un'immagine delle nuove sfide cui il governo vuole dare risposte Keystone Archive

Il governo vuole migliori strumenti per lottare contro tutte le forme di violenza: nuovi paragrafi colpiranno hooligan, terroristi, razzisti e estremisti di vario colore.

Con numerosi adattamenti legislativi da realizzarsi l’anno prossimo, il governo prende atto delle nuove necessità della società.

«Gli sviluppi degli ultimi mesi e anni – comunica il Dipartimento federale di giustizia e polizia (DFGP) – hanno dimostrato che il dispositivo giuridico svizzero non è in grado di far fronte alle singole forme di violenza e di terrorismo e va adeguato alle forme di minaccia odierne».

Mercoledì il governo ha preso atto dei risultati, elaborati dagli specialisti del DFGP, cristallizzatisi dopo una prima procedura di consultazione. Con questa decisione, è stato fissato il calendario dei prossimi passi da compiere.

Sicurezza negli stadi

In due tappe è previsto l’adattamento della legge sulla sicurezza interna. In primo luogo si intendono rivedere le disposizioni contro la propaganda violenta. In un altro punto è necessario porre le basi legali per garantire la sicurezza nello sport e l’istituzione della banca dati sugli hooligan.

Una cascata di misure vuole contrapporsi alla violenza negli stadi. Avvicinandosi alle disposizioni già vigenti in altre nazioni, ci sarà un obbligo di denuncia dei tifosi violenti da parte dei club, la possibilità di escluderli dal perimetro degli stadi e impedire loro di seguire le squadre in trasferta in altri Paesi. Se non basterà l’ammonimento, ci sarà la possibilità della carcerazione preventiva per i soggetti a rischio.

Questi adattamenti erano stati richiesti già da tempo dalla Federazione europea calcio (UEFA) per garantire uno svolgimento sicuro dei campionati continentali, previsti in Svizzera e Austria nel 2008.

Contro il razzismo

In una seconda tappa si procederà alla revisione delle disposizioni del codice penale per agire con più efficacia contro il razzismo. Il Consiglio federale intende proibire l’uso di emblemi razzisti, come la croce uncinata.

Contrariamente a quanto previsto in origine, si intende però rinunciare alla proibizione di gruppi di ispirazione razzista; questa misura non avrebbe trovato una maggioranza politica.

Informazioni delicate

Quale terzo aspetto, il governo intende accrescere i mezzi per combattere il terrorismo, la propaganda violenta, lo spionaggio e la diffusione delle armi di distruzione di massa. In questo campo confluiscono le esperienze raccolte dopo gli attentati dell’11 settembre del 2001.

Una particolare attenzione sarà data alla protezione preventiva dello Stato contro presunte organizzazioni terroristiche. Ma qui si pone l’ostacolo più difficile: la raccolta di informazioni su potenziali attivisti fondamentalisti potrebbe tangere i diritti fondamentali, scrive il DFGP.

Per questo si impongono delle chiare disposizioni di controllo che garantiscano la libertà individuale. Questa parte di revisione legislativa è ritenuta centrale sia dal governo che dagli esperti che hanno elaborato il testo.

swissinfo e agenzie

· La prima revisione concerne il miglioramento delle misure contro la propaganda violenta e la violenza nel corso di manifestazioni sportive.

· La seconda revisione concerne il rafforzamento della sicurezza interna grazie al miglioramento della prevenzione nel campo della protezione dello Stato, in particolare nella lotta al terrorismo.

· Con una revisione del Codice penale s’intende inoltre introdurre una norma aggiuntiva per la lotta contro il razzismo: il divieto di simboli razzisti.

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