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Le nuove nomine di magistrati in Ticino non disinnescano le polemiche

La frequentazione del contrabbandiere Gerardo Cuomo da parte dell'ex presidente del Tribunale penale Franco Verda (foto) ha innescato il Ticinogate lo scorso giugno Keystone

Il Gran Consiglio ha eletto martedì tre nuovi procuratori e un nuovo giudice per il tribunale penale. Nonostante questo potenziamento voluto per evadere le innumerevoli pendenze, le nuove nomine fanno discutere.

I nuovi procuratori pubblici sono Nicola Respini (39), Arturo Garzoni (38) e Mario Branda (40). La loro nomina porta così da 12 a 15 il numero dei magistrati ticinese. Con Ivano Ranzanici (41) il Tribunale penale avrà nel futuro quattro giudici. La sedia di Franco Verda – ex-presidente del Tribunale penale restato invischiato nel Ticinogate- era occupata provvisoriamente da Ranzanici.

Per la prima volta per la nomina dei nuovi magistrati si è applicata la procedura prevista dalla nuova Costituzione cantonale. Ovvero: concorso ed esame delle candidature da parte di una commissione d’esperti indipendenti con preavviso all’indirizzo del Gran Consiglio, che rimane l’autorità di nomina.

Questa commissione ha reso noto un elenco dei candidati che hanno fatto concorso e quelli prescelti, senza però precisare quali sono i candidati migliori. Per la carica di Giudice d’Appello hanno stilato una lista di ben otto candidati. Per le tre cariche di PP erano cinque i prescelti. I granconsiglieri avevano però a disposizione solo un Curriculum Vitae per decidere.

Anche il fatto che l’avvocato John Noseda, noto penalista e già presidente del partito socialista, faceva parte della commissione come indipendente non era gradito a tutti. Gli altri membri della commissione erano tre giudici federali ticinesi e il costituzionalista Marco Borghi.

Una richiesta della Lega di rinvio dell’elezione e comunque stata bocciata. La maggioranza del Gran Consiglio era dell’opinione che si doveva decidere subito e che il potenziamento della magistratura era urgente. Rimane però il fatto che l’appartenenza politica fra i tre nuovi procuratori e ben distribuita: Respini è affiliato al partito popolare democratico, Garzoni al partito liberale radicale, Branda al partito socialista. E rimane così il dubbio che il colore partitico è sempre importante.

Il potenziamento era stato deciso dal parlamento in giugno. Ci sono 2600 casi pendenti solo nella magistratura, 300 processi in Tribunale penale. Si vedrà solo in futuro, se l’aumento dei effettivi porterà ai risultati che si spera. I deputati Stefano Malpangotti e Eros Pastore (di Federalismo e libertà) hanno già chiesto in una mozione di passare da 15 a 24 procuratori.

Gerhard Lob

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