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Manifestazione a Berna contro l’«aggressione israeliana»

Anche il muro costruito da Israele al confine con la Cisgiordania è stato al centro delle critiche Keystone

Circa un migliaio di persone hanno protestato sabato a Berna contro l'intervento militare israeliano nella striscia di Gaza.

Organizzata da associazioni pro-palestinesi, da ONG, da alcuni partiti e organismi ecclesiastici, la manifestazione nazionale si è svolta nella calma.

«I bombardamenti di infrastrutture civili, amministrative ed economiche da parte dell’esercito israeliano hanno effetti molto pesanti sulle condizioni di vita della popolazione palestinese», hanno dichiarato gli organizzatori della manifestazione in un volantino.

I manifestanti chiedevano la fine immediata delle operazioni militari israeliane nella striscia di Gaza, come pure la condanna delle stesse da parte del governo elvetico e la fine della collaborazione militare tra Svizzera e Israele.

Israele a lanciato l’operazione nella striscia di Gaza dopo il rapimento di un soldato israeliano, avvenuto il 25 giugno, e per far cessare il lancio di missili contro il territorio israeliano da parte di miliziani palestinesi.

Caute critiche svizzere a Israele

Negli scorsi giorni la Svizzera ha esortato a più riprese Israele a rispettare il diritto internazionale umanitario, deplorando in particolare la distruzione da parte di truppe israeliane di una centrale elettrica nella striscia di Gaza.

Il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha nello stesso tempo invitato i rapitori del soldato a trattarlo con «umanità».

La posizione del ministero degli esteri elvetico ha suscitato l’irritazione delle autorità israeliane. L’ambasciatore israleliano a Berna, Aviv Shir-On ha definito la posizione della Svizzera «non equilibrata».

Giovedì scorso il Consiglio dei diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione che condanna le operazioni militari israeliane compiute negli scorsi giorni nella striscia di Gaza. La Svizzera si è astenuta al momento del voto.

Contro il muro

I manifestanti riuniti sabato a Berna hanno chiesto sanzioni politiche ed economiche contro Israele. Si sono inoltre espressi per lo smantellamento della «barriera di sicurezza» costruita da Israele lungo il confine con la Cisgiordania, per prevenire attentati suicidi.

Due anni fa, il 9 luglio 2004, la Corte internazionale di giustizia dell’Aja aveva giudicato «illegale» dal punto di vista del diritto umanitario la costruzione del muro, hanno ricordato gli organizzatori della manifestazione a Berna.

«L’aggressione e la politica di occupazione di Israele» è possibile solo perché la comunità internazionale non vuole imporre il diritto internazionale, ha dichiarato sabato il consigliere nazionale zurighese e presidente dell’Associazione Svizzera-Palestina Daniel Vischer.

swissinfo e agenzie

Il diritto umanitario internazionale contempla alcune regole volte a contenere, per ragioni umanitarie, le conseguenze dei conflitti armati.

Si basa principalmente sulle Convenzioni di Ginevra del 1949 – che regolano la protezione dei feriti, dei malati e dei prigionieri (militari e civili) – e le Convenzioni dell’Aja sulle leggi e gli usi della guerra terrestre.

Il Comitato internazionale della Croce rossa (CICR), che ha la sua sede in Svizzera, è depositario e promotore del diritto umanitario internazionale.

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