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Niente assistenza giudiziaria nel caso Yukos

Pozzi petroliferi di Yukos in Siberia, dove sgorga l'oro nero russo Keystone

Il Tribunale federale ha respinto la richiesta di assistenza giudiziaria della Russia in merito ai fondi del gigante petrolifero Yukos tuttora bloccati in Svizzera.

Dirigenti della società russa avevano dirottato in Svizzera 6,2 miliardi di franchi. Soltanto alcune decine di milioni si troverebbero ancora nelle banche elvetiche.

Nell’ambito di tre sentenze pubblicate lunedì, il Tribunale federale ha accettato i ricorsi presentati dai legali delle società che si oppongono alla consegna di documenti bancari e finanziari in merito alla vicenda Yukos.

La corte suprema svizzera ha infatti rilevato diverse lacune nella richiesta di assistenza giudiziaria presentata dalle autorità russe.

La domanda della procura russa era stata approvata nel luglio scorso dal Ministero pubblico della Confederazione, che aveva ordinato la consegna di 90 cartelle contenenti i documenti richiesti, confiscati a Ginevra, Friburgo e Zurigo.

In base alle decisioni del Tribunale federale, la procura elvetica dovrà ora raccogliere nuove informazioni in Russia, in particolare per quanto concerne i processi tenuti contro gli ex-dirigenti del colosso petrolifero Yukos, condannati per malversazioni, frode ed evasione fiscale.

Somma record

Le ramificazioni elvetiche del caso Yukos erano venute alla luce in Svizzera nel 2004, quando le autorità federali avevano ordinato il blocco di 6,2 miliardi di franchi.

Questa somma record negli annali della giustizia svizzera era stata depositata su conti bancari elvetici da ex-responsabili ed azionisti del gruppo petrolifero russo.

Tra questi l’ex-direttore di Jukos Mikhail Khodorkovski, detenuto in Russia dal 2003 e condannato l’anno scorso per frode ed evasione fiscale a 8 anni di carcere da scontare in Siberia, e il suo associato, l’uomo d’affari Platon Lebedev, pure condannato ad una pena di 8 anni in Siberia.

Assieme ad una ventina di altre persone, Khodorkovski e Lebedev avrebbero sottratto al fisco russo circa 4,2 miliardi di franchi. Questo importo e altri fondi dirottati dalla società Yukos sono stati depositati tra l’altro in banche svizzere.

In seguito a questa maxi-evasione fiscale, il presidente russo Putin aveva ordinato lo smembramento del colosso petrolifero, che era stato privatizzato dopo la caduta del comunismo nell’ex-Unione sovietica.

Prima richiesta accettata

Nel giugno 2004, il Tribunale federale aveva approvato una prima richiesta di assistenza giudiziaria avanzata dal pubblico ministero russo.

In seguito a questa decisione, oltre 6 miliardi di franchi erano stati consegnati alle autorità di Mosca. Attualmente sarebbero ancora depositati su conti bancari svizzeri almeno 48 milioni di franchi.

Secondo la società GML, a cui era affiliata Yukos, circa 125 milioni di dollari si troverebbero ancora in Svizzera.

L’anno scorso, la procura russa aveva chiesto la restituzione dei fondi rimanenti e la consegna dei relativi documenti bancari e finanziari.

A detta dei giudici federali, la nuova richiesta di assistenza, pur completata una ventina di volte, espone tuttora numerosi fatti in modo confuso.

Finalità politiche

Sempre secondo il Tribunale federale, le autorità svizzere non possono inoltre ignorare le riserve espresse dal Consiglio d’Europa in merito alle pene detentive inflitte a Khodorkovski e Lebedev.

L’Assemblea parlamentare del Consiglio d’Europa ha infatti adottato una risoluzione molto critica riguardo al procedimento che ha portato all’arresto e all’incriminazione di Khodorkovsky e Lebedev.

In particolare, nella risoluzione si sostiene che l’azione dello Stato russo non si limitava al perseguimento penale, ma presentava elementi che sembravano volti ad indebolire un avversario politico.

Secondo alcune fonti, Khodorkovski, l’ex-uomo più ricco della Russia, sarebbe caduto in disgrazia presso il Cremlino e la sua condanna avrebbe avuto principalmente finalità politiche.

swissinfo e agenzie

Il Tribunale federale rappresenta l’ultima istanza svizzera in materia giudiziaria.
La corte suprema svizzera è chiamata generalmente ad esprimersi in caso di ricorso presentato contro le decisioni dei tribunali cantonali.
Il Tribunale federale esercita inoltre un controllo delle decisioni emanate dalle autorità cantonali e federali.

Nel marzo 2004, le autorità svizzere avevano bloccato 6,2 miliardi di franchi, depositati in banche elvetiche da ex-dirigenti del gigante petrolifero russo Yukos.

Nel giugno 2004, la maggior parte di questi fondi erano stati restituiti alla Russia in seguito all’approvazione di una richiesta di assistenza giudiziaria.

Il Tribunale federale ha ora deciso di respingere una nuova richiesta di assistenza giudiziaria per la consegna dei fondi rimanenti e di diversi documenti bancari e finanziari.

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