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Non ancora raggiunta in Svizzera la parità salariale tra uomo e donna

Molte lavoratrici non guadagnano ancora quanto i loro colleghi Keystone

La denuncia viene dal Sindacato svizzero dei servizi pubblici (SSP/VPOD), alla vigilia della giornata d'azione nazionale organizzata nell'ambito della Marcia mondiale delle donne.

La questione salariale è il pezzo forte della parità fra i sessi, ha dichiarato in una conferenza stampa Natalie Imboden, segretaria centrale dell’SSP. Sebbene iscritta in una legge, la parità spesso non è rispettata. Il sindacato vuole dunque rilanciare il dibattito a livello politico.

La discriminazione è più netta nel settore privato, dove la differenza tra i salari maschili e femminili raggiunge il 23 per cento, ha affermato Doris Schüepp, segretaria generale dell’SSP. Ma anche nel settore pubblico c’è tuttora una differenza dell’11 per cento. E la nuova legge sul personale federale (LPers), contro laquale è stato lanciato con successo il referendum, rischia di peggiorare le cose.

L’introduzione del salario al merito sarà a suo avviso uno dei punti negativi per il personale femminile. Le disposizioni che garantiscono attualmente le condizioni delle donne spariranno dalla LPers, ha rincarato Claudia De Gaspero, segretaria neocastellana dell’SSP.

Diverse azioni giudiziarie sono state condotte contro la discriminazione salariale. Non tutte hanno però avuto successo, nonostante la legge sulla partità. Il sindacato ha citato quale esempio il no del Tribunale federale a un ricorso di una ex dipendente del Canton San Gallo.

Formatrice in infermeria psichiatrica, la donna non ammetteva di guadagnare mille franchi in meno di un docente di scuola professionale. Secondo la corte suprema di Losanna, tuttavia, le differenze salariali tra le due professioni sono giustificate da ragioni obiettive.

L’uguaglianza salariale è stata sacrificata a profitto delle legge di mercato, ha detto Paul Rechsteiner, presidente dell’Unione sindacale svizzera. Sindacati e organizzazioni femminili organizzano domani – anniversario dello «sciopero delle donne» del 14 giungo 1991 – azioni in una ventina di località della Svizzera, in occasione della Marcia mondiale delle donne.

La Marcia, che è partita l’8 marzo e si concluderà il 17 ottobre davanti alla sede ONU di New York, mira ad attirare l’attenzione sulla povertà e la violenza che vede vittime le donne. Il movimento riunisce 3700 gruppi femminili in 150 Paesi.

swissinfo e agenzie

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