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Olimpiadi: è il turno dei disabili

Il Nido d'uccello si è nuovamente illuminato a festa per le Paralimpiadi di Pechino Keystone

La fiamma olimpica si è riaccesa sabato a Pechino. Nello stadio Nido d'uccello si sono aperte le 13esime Paralimpiadi estive. La delegazione svizzera, composta di 17 uomini e 9 donne, aspira alla conquista di almeno undici medaglie.

La cerimonia d’inaugurazione si è svolta nello stadio nazionale cinese progettato dagli architetti svizzeri Herzog e De Meuron, che fino a due settimane fa è stato teatro delle Olimpiadi 2008 di Pechino. Durata circa tre ore, ha avuto come filo conduttore il tema della natura, che deve essere capita e accettata nelle sue diversità.

La Cina ha voluto offrire uno spettacolo grandioso anche per i Giochi per disabili e handicappati mentali. Anche in questa occasione la coreografia è stata perfetta. I numerosi rappresentanti degli Stati e dei governi provenienti da tutto il mondo, fra cui il ministro dello sport elvetico Samuel Schmid, che hanno assistito alla cerimonia hanno calorosamente applaudito lo spettacolo senza falle.

E nemmeno la copertura mediatica è stata sotto tono: l’avvenimento è stato seguito dai media da ogni angolo del pianeta, con un totale di circa quattromila giornalisti.

Oltre 4000 sono pure gli atleti di 148 paesi, in gara fino al 17 settembre. In questa edizione da primato, gli sportivi si contenderanno 472 titoli in venti discipline.

La squadra cinese, che aveva già dominato quattro anni fa ad Atene portando a casa 141 medaglie, con i suoi 332 atleti appare come la grande favorita. Secondo i pronostici, dovrebbe ripetere e migliorare il grande successo conseguito alle Olimpiadi di Pechino, dove ha superato gli Stati Uniti facendo un bottino di 51 titoli.

Rossocrociati con molte ambizioni

La Svizzera compete con 26 rappresentanti, suddivisi in varie discipline: atletica, ciclismo, tiro con l’arco, tennis, nuoto e tiro.

Il primatista mondiale della maratona su sedia a rotelle Heinz Frei è l’unico rossocrociato in gara in due discipline. Parteciperà a tre corse di atletica (800 metri, 5000 metri e maratona), come pure a due di ciclismo (a cronometro e su strada).

La delegazione elvetica conta 16 componenti in meno che ad Atene nel 2006. Un calo dovuto alle esigenze più restrittive di Swiss Olympic. La riduzione della quantità non dovrebbe dunque andare a scapito della qualità.

“L’obiettivo è di vincere 11 medaglie. Ma se tutto filasse perfettamente liscio potremmo anche fare meglio”, afferma il capo squadra Ruedi Spitzli. Le maggiori speranze elvetiche sono puntate sull’atletica: Spitzli conta su otto medaglie, contro due nel ciclismo e una nel nuoto.

Giochi puliti

L’interesse del grande pubblico sarà soprattutto rivolto a Oscar Pistorius. L’atleta sudafricano amputato delle due gambe cui è stato impedita la partecipazione alle Olimpiadi con i normodotati tenterà di conquistare le medaglie d’oro e stabilire nuovi record mondiali nei 100, 200 e 400 metri.

A margine della cerimonia di apertura, il presidente del Comitato internazionale paralimpico Philip Craven ha auspicato di poter assistere a dei giochi “assolutamente puliti”. In passato anche le Paralimpiadi sono state macchiate da casi di doping. Craven ha avvertito che la manifestazione di Pechino è posta sotto massima vigilanza e che chi bara sarà trattato con severità.

Nel corso dell’edizione di Pechino saranno effettuati almeno 1’100 controlli anti-doping. Si tratta del numero più elevato nella storia paralimpica: Ad Atene ne furono eseguiti meno di 700. L’équipe incaricata dei test a Pechino è formata da 480 persone.

swissinfo e agenzie

L’idea dei Giochi olimpici per persone disabili è stata lanciata nel 1948 dal medico Ludwig Guttman.

Le prime Paralimpiadi estive ufficiali si sono tenute a Roma nel 1960. Vi parteciparono 400 atleti di 23 diverse nazioni.

Le prime Paralimpiadi invernali si svolsero invece in Svezia nel 1967.

Il primo Paese ad avere creato un comitato paralimpico è stata la Svizzera nel 1989.

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