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Olimpiadi: è scoccata l’ora di Pechino

Il Nido d'uccello illuminato a festa per una cerimonia fiabesca Keystone

La storia millenaria della Cina incorniciata dalla modernità: è lo spettacolo con cui sono state inaugurate le Olimpiadi 2008 di Pechino. Una cerimonia cui hanno presenziato tutti i grandi del mondo

“Amici che venite da lontano, siamo felicissimi di avervi qui”: con questo messaggio la Cina ha salutato le migliaia di atleti e i 91mila spettatori accorsi a Pechino, ma anche i miliardi di telespettatori che hanno seguito l’avvenimento dai quattro angoli del pianeta.

In prima fila ad assistere allo spettacolo di migliaia di figuranti, fra rulli di tamburi ed effetti di luci, ideato dal regista Zhang Yimou, c’erano capi di stato e di governo provenienti da tutto il mondo.

Non mancavano i “potenti”, quali ad esempio il presidente degli Stati Uniti George W. Bush, il premier russo Vladimir Putin, il presidente francese Nicolas Sarkozy. Anche la Svizzera era rappresentata ai massimi livelli, con il presidente della Confederazione Pascal Couchepin.

La suggestiva cerimonia – la più costosa della storia olimpica – si è svolta non solo all’interno dello stadio Nido d’uccello, ma in tutta l’area olimpica e nella città. In totale sono stati impiegati 30mila fuochi d’artificio per uno spettacolo pirotecnico mozzafiato.

La Cina tradizionale e le sue invenzioni sono stati il filo conduttore della messa in scena, divisa in due parti: “Civiltà brillante” ed “Era gloriosa”. Mentre un lungo papiro scorreva con sopra i disegni di simboli e gesta del popolo cinese, figuranti animavano le varie scene. L’effetto combinato del movimento delle comparse a formare compatte geometrie e delle luci che le illuminano è sublime.

Tra le immagini più significative, quelle di navi che solcavano il mare e di centinaia di marinai lungo il disegno con remi mossi ritmicamente: un esplicito riferimento alla storia di Cheng Ho, l’eunuco che sotto la dinastia Ming nel XV secolo navigò (1405- 1430) fino all’Africa, e secondo una leggenda cinese senza riscontri storici anticipò Colombo nella scoperta dell’America.

Buon compleanno Roger!

È poi arrivato il momento degli atleti: tutte le 204 delegazioni nazionali hanno sfilato nello stadio dietro al loro portabandiera. Un compito che il per la squadra elvetica è spettato a Roger Federer, proprio nel giorno del suo 27° compleanno.

Un forte applauso è stato regalato alla delegazione di Taiwan. Addirittura un’ovazione ha salutato quella di Hong Kong. Fischi si sono invece uditi al passaggio della delgazione russa e di quella statunitense.

Uno scroscio di applausi ha seguito il discorso pronunciato dal presidente del Comitato internazionale olimpico (CIO) Jacques Rogge, il quale ha reso omaggio – anche in mandarino – a un paese che “anni fa ci ha invitati a venire qui e che ora ci apre le porte”, scegliendo come slogan “un solo sogno, un solo mondo”.

Il presidente della Repubblica popolare cinese Hu Jintao ha quindi dichiarato i Giochi aperti: nello stadio progettato dagli architetti basilesi Jacques Herzog e Pierre de Meuron si è alzata la bandiera olimpica di fianco a quella cinese, mentre echeggiava l’inno olimpico.

In un’atmosfera magica, il finale è stato degno delle migliori prestazioni di illusionismo. Grazie a un gioco di corde sospese, l’ultimo tedoforo – l’ex medaglia d’oro di ginnastica Li Ning – ha spiccato letteralmente il volo ed ha corso fluttuando nell’aria, a decine di metri d’altezza, portando la fiamma olimpica fino all’enorme braciere. Intanto il cielo veniva illuminato da un nuovo bouquet di fuochi d’artificio. I Giochi possono iniziare.

Manifestazioni pro-tibetane

Mentre Pechino era in festa, altrove nel mondo si sono svolte numerose manifestazioni per denunciare il regime cinese.

Reporter senza frontiere è riuscita a diffondere una una trasmissione pirata su una frequenza cinese alle ore 08:08 locali. Uno speaker ha denunciato la mancanza di libertà di stampa nel Paese e ha aggiunto che i tentativi del governo di controllare i mezzi di comunicazione “non potranno mai avere successo”.

Tre attivisti americani sono invece stati arrestati dalla polizia cinese dopo aver tentato di manifestare vicino allo stadio olimpico, ha detto una associazione pro-tibetana.

In Nepal la polizia ha annunciato l’arresto di 1400 esuli tibetani che avevano protestato davanti alla missione cinese di Katmandu. Fra costoro c’erano molti monaci. La polizia li ha dispersi utilizzando bastoni e gas lacrimogeni.

In India circa 3000 tibetani hanno preso parte a una dimostrazione sotto la pioggia.

In un’intervista alla agenzia missionaria AsiaNews, il primo ministro tibetano in esilio Samdhong Rinpoche ha affermato che “la nostra battaglia è contro il governo cinese e la sua repressione”, non contro il popolo. Ha quindi aggiunto che “i leader del mondo dovrebbero fare pressione su ogni dittatura, anche sulla potente Cina, affinché rispetti diritti umani, libertà religiosa e di coscienza e di espressione, per il bene di tutta la comunità internazionale”.

Migliaia di persone si sono pure mobilitate davanti alle ambasciate cinesi in varie capitali europee.

swissinfo e agenzie

Il via è stato dato puntualmente alle ore locali 08:08 dello 08.08.08, numero portafortuna per i cinesi.

Allo stadio olimpico c’erano 91’000 spettatori.

I biglietti venduti sono stati 60’207.

L’audience televisiva potenziale era di 4 miliardi di spettatori.

A Pechino erano presenti 90 capi di stato e di governo e altri alti dignitari, un primato.

Le delegazioni nazionali erano 204, i partecipanti allo spettacolo 14mila.

Con 84 atleti, è la più ristretta inviata alle Olimpiadi dai Giochi di Monaco di Baviera nel 1972.

L’obiettivo dichiarato è di portare a casa cinque medaglie, vale a dire di eguagliare il risultato conseguito quattro anni fa ad Atene.

Gli elvetici hanno però il potenziale di fare meglio, in particolare nel ciclismo con Fabian Cancellara, Karin Thürig e il tandem Franco Marvulli/Bruno Risi. Sempre sulle due ruote, ci sono buone speranze di vedere i rossocrociati sul podio con Christoph Sauser e Florian Vogel.

Nel tennis le speranze sono riposte in Roger Federer e Stanislas Wawrinka, nella maratona si punta su Viktor Röthlin, nello judo su Sergei Aschwanden, nel nuoto su Flavia Rigamonti, nella vela sul duo Flavio Marazzi/Enrico De Maria, nella scherma su Michael Kauter e Sophie Lamon.

Ma anche nel triatlon e nell’ippica non si escludono belle sorprese per il medagliere svizzero.

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