Prospettive svizzere in 10 lingue

Presunto terrorista rifiuta l’estradizione in Spagna

Il presunto terrorista è stato interrogato venerdì nel carcere di Zurigo-Kloten Keystone

Detenuto a Zurigo, il presunto cervello del gruppo terroristico smantellato questa settimana dalla polizia spagnola si oppone alla procedura di estradizione.

L’algerino aveva presentato nell’aprile scorso una richiesta di asilo in Svizzera.

Secondo quanto dichiarato venerdì dall’Ufficio federale di giustizia, il presunto terrorista ha fatto sapere che non vuole essere consegnato alle autorità di Madrid.

L’integralista – che secondo la stampa spagnola sarebbe un algerino di 31 anni e si chiamerebbe Mohammed Ashraf – è colpito da un mandato di cattura internazionale emesso dal supergiudice spagnolo Baltasar Garzon.

Venerdì è stato ascoltato da funzionari della magistratura federale nel carcere di Zurigo-Kloten. Nel corso dell’interrogatorio ha manifestato opposizione alla procedura agevolata di estradizione verso la Spagna.

«Dal momento che il detenuto si oppone all’estradizione non ci sarà una procedura semplificata», ha spiegato il portavoce dell’Ufficio federale di giustizia Folco Galli.

Di conseguenza, Madrid dovrà inoltrare a Berna una richiesta ufficiale nei prossimi quaranta giorni e l’intera operazione subirà ritardi di diversi mesi.

Richiesta di asilo respinta

Il presunto terrorista, di 31 anni, è sospettato di aver preparato «attività terroristiche» in Spagna ed eventualmente anche in Svizzera, ha indicato giovedì Hansjürg Mark Wiedmer, portavoce del MPC.

Deve inoltre rispondere in Spagna di sostegno o partecipazione a un’organizzazione criminale, nonché di tentato assassinio.

Arrestato il 28 agosto in Svizzera, il ricercato dalle autorità giudiziarie spagnole sarebbe addirittura il cervello della cellula terroristica smantellata martedì in Spagna.

Il gruppo progettava di far saltare con 500 chilogrammi di esplosivo la «Audiencia Nacional», la massima autorità giudiziaria del paese.

Dominique Boillat, portavoce dell’Ufficio federale dei rifugiati, ha dal canto suo rivelato che il presunto terrorista aveva presentato nell’aprile dello scorso anno una richiesta di asilo alla Svizzera: pretendeva di essere palestinese, ma i documenti in suo possesso si sono poi rivelati falsi.

La sua istanza, così come il successivo reclamo, sono quindi stati definitivamente respinti dalla Commissione di ricorso il 22 ottobre del 2003.

Ramificazioni in diversi altri paesi

Secondo la stampa spagnola, l’uomo sarebbe legato al Gruppo islamico armato (GIA).

Arrestato in Svizzera per possesso di documenti falsi, avrebbe dovuto inizialmente essere espulso e rispedito in Algeria.

In passato avrebbe già esibito diverse identità e nazionalità false, indica una fonte giudiziaria spagnola interrogata dall’agenzia di stampa francese Afp.

Otto presunti terroristi sono stati arrestati martedì nelle province di Valencia, Malaga, Almeria, Madrid e Pamplona.

Si tratta di sei algerini, di un marocchino e di un abitante di Ceuta, enclave spagnola in Marocco. Questa cellula avrebbe ramificazioni in Svizzera, Olanda e Australia.

Anche Garzon nel mirino

Secondo Madrid, l’operazione di martedì non è legata all’inchiesta sugli attentati islamici compiuti l’11 marzo nella capitale spagnola che hanno provocato 191 vittime.

Gli arresti sarebbero stati resi possibili dalle confidenze rilasciate da un imam – collaboratore dei servizi segreti marocchini – al supergiudice Garzon.

Il quotidiano El Mundo ha scritto che la cellula aveva l’intenzione di acquistare 1’000 chili di esplosivo dall’Eta e di usarne 500 per confezionare un camion bomba da lanciare contro la «Audiencia Nacional».

L’obiettivo era di uccidere alcuni magistrati spagnoli, tra cui lo stesso Garzon.

swissinfo e agenzie

Le autorità spagnole hanno arrestato nei giorni scorsi 8 presunti terroristi.
Avrebbero voluto far esplodere 500 kg di esplosivo davanti alla Audienca Nacional, la corte dalla quale partono le indagini contro il terrorismo islamico.
Nel loro mirino figurava apparentemente anche il giudice Baltasar Garzon, che ha guidato le indagini antiterrorismo del dopo 11 settembre.

L’algerino, sospettato di essere il cervello della cellula islamica che progettava un attentato alla corte penale spagnola, è detenuto in Svizzera dal 28 agosto.

Il presunto terrorista è stato arrestato per possesso di documenti falsi e violazione alla legge svizzera sull’immigrazione.

La Spagna sta preparando una richiesta di assistenza giudiziaria da inoltrare alle autorità svizzere per ottenere la sua estradizione.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR