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Processo Swissair: altre richieste d’assoluzione

L'ex consigliera d'amministrazione Vreni Spoerry mentre si reca al processo di Bülach Keystone

Anche il legale dell'ex consigliera d'amministrazione Vreni Spoerry ha criticato pesantemente l'accusa nel processo Swissair e ha chiesto l'assoluzione della sua cliente.

Le accuse di amministrazione infedele e diminuzione dell’attivo in danno dei creditori sarebbero assolutamente infondate. La difesa chiede anzi il versamento di un risarcimento.

Come già fatto da tutti i suoi colleghi nelle arringhe difensive, il legale dell’ex parlamentare ed ex consigliera di amministrazione di SAirGroup ha espresso dure critiche nei confronti della procura. L’atto d’accusa non è preciso ed è pieno di contraddizioni, ha detto Peter Bettoni. Il ministero pubblico ha oltrepassato le sue competenze: già soltanto per motivi formali gli imputati non possono essere dichiarati colpevoli, ha aggiunto.

Come gli altri consiglieri di amministrazione, Spoerry è accusata di amministrazione infedele e diminuzione dell’attivo in danno dei creditori per il pagamento di 150 milioni di franchi a Sabena nel 2001 e per la decisione di ristrutturare SAirLines invece che chiedere la moratoria concordataria, nonostante – secondo l’accusa – la società fosse insolvente.

Per lei la procura ha chiesto 7 mesi di detenzione e una pena pecuniaria di 540’000 franchi (180 aliquote di 3000 franchi) sospesi con la condizionale, più una multa di 10’000 franchi.

«Non c’era intenzione di nuocere»

Secondo Peter Bettoni, il problema principale della procura è di non riuscire a dimostrare l’intenzione di nuocere degli ex-responsabili del gruppo aereo. L’avvocato ha ripreso nel dettaglio le decisioni del consiglio di amministrazione nei difficili mesi tra la fine del 2000 e l’inizio del 2001.

Stando al legale, anche se la filiale SAirLines fosse stata fortemente indebitata, come afferma l’accusa, il consiglio d’amministrazione non avrebbe potuto agire diversamente di quel che ha fatto.

La ragione è che la filiale e la casa madre SairGroup formavano una sola «comunità di destino». Se fosse stato dichiarato il fallimento di SAirLines, le altre filiali SAirLogistics, SAirServices e Flightlease non avrebbero potuto sopravvivere.

Altro punto: il fallimento avrebbe messo fine all’alleanza Qualiflyer. Con la conseguenza che il gruppo avrebbe corso il rischio di dover pagare risarcimenti miliardari.

«SAirLines non era insolvente»

Ma SAirLines non era insolvente né alla fine del 2000, né nel marzo del 2001, ha affermato Bettoni, ripetendo ciò che è stato sottolineato finora con insistenza tutti gli imputati. E la stessa cosa vale per SAirGroup. Lo studio su cui si è basato il Ministero pubblico sarebbe inutilizzabile, ha detto l’avvocato, tanto più che l’esperto consultato è schierato con l’accusa.

Più importante sarebbe, secondo Bettoni, ricostruire ciò che il consiglio di amministrazione poteva sapere all’inizio del 2001. In quel momento non c’era nessun motivo di dubitare dell’avvenire di SAirGroup.

swissinfo e agenzie

Il processo, iniziato il 16 gennaio e destinato a protrarsi fino al 9 marzo, si tiene presso il Tribunale distrettuale di Bülach (canton Zurigo).

Il Tribunale si riunisce nella sala multiuso della cittadina alle porte di Zurigo che può ospitare fino a 1500 persone. I dibattimenti sono pubblici.

L’atto d’accusa conta 100 pagine, i documenti consegnati al tribunale sono riuniti in 4150 classificatori che messi uno vicino all’altro raggiungono una lunghezza di 270 metri.

Gli inquirenti hanno lavorato quattro anni e mezzo prima di presentare la prima versione dell’atto d’accusa nella primavera 2006. Sono state interrogate 300 persone ed effettuate 20 perquisizioni.

La prima versione dell’atto d’accusa è stata respinta nel 30 marzo 2006. La nuova versione è stata consegnata il 31 dicembre 2006.

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