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“Rafforzare il partenariato con la società civile”

La ministra svizzera degli esteri Micheline Calmy-Rey Keystone

Lo propone la ministra degli esteri elvetica Micheline Calmy-Rey: un avvicinamento per poter meglio rispondere alle sfide attuali.

L’obiettivo, che è anche una priorità dell’ONU, è di sensibilizzare le imprese alle questioni sociali e dell’aiuto allo sviluppo.

La consigliera federale Micheline Calmy-Rey intende rafforzare il partenariato fra il suo dipartimento e le organizzazioni della società civile. Questo avvicinamento è una priorità dell’ONU per poter meglio rispondere alle sfide attuali.

La responsabile del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ne ha parlato martedì a Berna in occasione della seconda Conferenza delle organizzazioni non governative (ONG) sulla Svizzera e l’ONU, convocata dall’Associazione Svizzera-ONU.

«Un nuovo partenariato con il settore privato e la società civile è necessario», ha detto la Calmy-Rey.

L’aiuto allo sviluppo

La Svizzera organizzerà in giugno un seminario internazionale a Berna con rappresentanti degli stati che sostengono il Patto mondiale (Global Compact).

Questa iniziativa, lanciata dall’ONU nel 1999, ha lo scopo di sensibilizzare le imprese alle questioni sociali e d’aiuto allo sviluppo.

Fra le sfide che attendono l’ONU, la consigliera federale ha citato la ricostruzione in Iraq. A suo avviso, le Nazioni Unite hanno un ruolo centrale da svolgere nel coordinamento dell’aiuto umanitario, nella garanzia dell’integrità territoriale, nel controllo delle risorse naturali e nella creazione di un governo democratico e plurietnico.

Il primato dell’ONU

Anche se il primato del diritto internazionale e delle Nazioni Unite sembra messo in dubbio dall’intervento militare americano – britannico in Iraq, «non potremo rinunciare all’ONU, alla concertazione, alla protezione dell’ambiente e dalla giurisdizione internazionale», ha detto la Calmy-Rey.

La Svizzera continuerà dunque a difendere il sistema internazionale contro la violenza e il ricorso alla forza.

La consigliera federale ha di nuovo parlato dell’adesione della Svizzera all’ONU, lo scorso 10 settembre 2002.

Le operazioni di pace

La nostra presenza «ci permette di assumere più responsabilità e di esercitare un’influenza maggiore» ha aggiunto, citando ad esempio l’elezione quest’anno di un rappresentante della Svizzera alla presidenza del consiglio d’amministrazione dell’UNICEF.

Secondo Micheline Calmy-Rey, la Confederazione ha partecipato ai lavori in modo critico e costruttivo e deve continuare ad essere aperta, disponibile e pragmatica.

«Il Consiglio federale vuole rafforzare il nostro contributo alle operazioni di pace dell’ONU, in particolare rispetto agli aspetti civili delle operazioni», ha rivelato la ministra.

swissinfo e agenzie

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