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Rafforzare il sostegno vitale ai tossicodipendenti

I tossicodipendenti possono ricevere siringhe sterili nei centri di distribuzione controllata Keystone

Il Parlamento affronta questa settimana un nuovo dibattito sulla politica elvetica in materia di droga. Esaminerà in particolare la proposta di introdurre trattamenti a base di eroina e la necessità di migliorare la prevenzione.

Il Consiglio nazionale (Camera bassa) si china sulla revisione della Legge sugli stupefacenti oltre due anni dopo aver respinto il controverso progetto di depenalizzazione della canapa.

«Abbiamo bisogno di un quadro legale appropriato a livello nazionale, altrimenti continueranno a sussistere differenze tra i 26 cantoni del paese», dice a swissinfo Ruth Humbel, rappresentante del Partito popolare democratico (centro).

I politici vorrebbero evitare il ripetersi di quanto successo nel 2004, quando una delle camere del parlamento – il Consiglio nazionale – si era rifiutata di entrare in materia sulla revisione della Legge federale sugli stupefacenti, che prevedeva la depenalizzazione del consumo di canapa.

Secondo Humbel, la nuova modifica rappresenta un tentativo per salvare i punti meno controversi del testo respinto due anni fa.

Lo scopo è di consolidare la cosiddetta politica dei «quattro pilastri» – prevenzione, terapia, riduzione dei danni e repressione – introdotta all’inizio degli anni Novanta. In particolare, la revisione apre la strada alle sale pubbliche di iniezione di eroina e alla distribuzione di siringhe, così da prevenire la diffusione del virus HIV e dell’Aids.

«Dovremmo essere in grado di ottenere la maggioranza necessaria all’adozione della revisione tra i partiti principali. Ci sarà però opposizione dalla destra, specialmente attorno alla prescrizione di eroina ai tossicodipendenti e all’introduzione di un articolo che mette l’accento sull’obiettivo della protezione della salute», osserva la deputata popolare democratica.

Il Partito socialista – piuttosto liberale in materia di droga – ha definito il progetto di legge «un piccolo passo nella giusta direzione».

Anche l’Istituto svizzero di prevenzione dell’alcolismo e altre tossicomanie concorda con un approccio pragmatico e sottolinea l’importanza di un consolidamento a livello legislativo del principio dei quattro pilastri, dopo il fallimento di una revisione più ambiziosa.

«La terapia e la prevenzione sono per noi aspetti centrali», rileva la portavoce Janine Messerli.

Successo

Per Felix Gutzwiller, professore di medicina e deputato del Partito liberale radicale (centro-destra), esistono sufficienti prove che testimoniano il successo della politica elvetica in materia di droga.

«Il numero di decessi legati al consumo di stupefacenti è in declino. Lo stesso si può dire per i casi di HIV/Aids e di epatite tra i tossicomani», indica Gutzwiller.

Inoltre, prosegue, dalle città svizzere sono sparite le «scene aperte» della droga e la reintegrazione dei tossicodipendenti nella società ha registrato progressi.

L’Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) aggiunge poi che le misure già applicate da alcuni cantoni hanno avuto un impatto positivo.

«Le sale di iniezione contribuiscono a risolvere la problematica delle scene aperte e favoriscono la reintegrazione sociale e sanitaria dei tossicodipendenti», dice Martin Büechi, esperto di prevenzione presso l’UFSP.

Uso medico

Il consumo di canapa verrebbe autorizzato solamente a fini medici. Non è invece prevista la depenalizzazione generale della sostanza psicoattiva.

«Non è possibile ottenere un consenso sulla liberalizzazione della canapa», osserva Toni Bortoluzzi dell’Unione democratica di centro (destra conservatrice), ricordando l’iniziativa popolare depositata lo scorso gennaio che vuole depenalizzare, in base a regole ben precise, il consumo di marijuana.

«L’iniziativa è uno dei tanti modi per rilanciare il dibattito sulla canapa», sostiene Felix Gutzwiller, per il quale il Parlamento potrebbe anche presentare la propria bozza, nel caso di mancato consenso.

Secondo Janine Messerli, il Parlamento non può rinviare il dibattito all’infinito, ma deve assumere una posizione chiara.

Politica liberale

In Europa, la Svizzera è uno dei paesi con il più alto tasso di giovani consumatori di marijuana. Le cifre ufficiali parlano di 225mila consumatori abituali od occasionali.

Tra gli anni Ottanta e Novanta, la Confederazione era nota per la sua politica liberale in materia di stupefacenti, che consentiva l’esistenza di scene aperte della droga nelle principali città.

swissinfo, Urs Geiser
(traduzione e adattamento: Luigi Jorio)

Le autorità federali hanno introdotto la politica dei «quattro pilastri» all’inizio degli anni Novanta.

Il Parlamento ha respinto nel giugno 2004 l’entrata in materia sulla revisione della Legge federale sugli stupefacenti, che prevedeva la depenalizzazione del consumo e del possesso ad uso personale di canapa.

Un’iniziativa popolare, depositata nel gennaio 2006 da un gruppo di politici e da esperti in materia, chiede di consentire il consumo di canapa secondo regole ben precise.

Il testo propone di fissare un limite di età minima per il consumo e un sistema di permessi per i negozi che vendono sostanze psicoattive.

Ci sono circa 22’000 consumatori abituali di eroina in Svizzera (dato dell’Ufficio federale della sanità pubblica).
1’300 tossicodipendenti seguono dei programmi di distribuzione controllata di eroina.
16’000 ricevono trattamenti a base di metadone.
I consumatori abituali od occasionali di canapa sono circa 225’000.
Oltre 500’000 persone hanno provato la canapa almeno una volta nella vita.

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