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Simbolico gesto per una prima visita in Armenia

Micheline Calmy-Rey a colloquio col suo omologo armeno Vardan Oskanian Keystone

La responsabile della diplomazia svizzera Micheline Calmy-Rey era lunedì ad Erevan per una visita ufficiale, la prima di un ministro svizzero in Armenia.

La consigliera federale si è recata al monumento che commemora il genocidio degli armeni da parte dei turchi durante la prima guerra mondiale.

Dopo aver fatto tappa in Israele, la ministra degli esteri elvetica Micheline Calmy-Rey si è recata lunedì in Armenia. È la prima volta che un membro del governo svizzero effettua una visita ufficiale nello Stato del Caucaso meridionale.

Nella capitale Erevan, Micheline Calmy-Rey ha incontrato il suo omologo Vardan Oskanian, il primo ministro Andranik Margarian e il presidente della Repubblica Robert Kotcharian.

Gesto simbolico

Nel corso della giornata, la responsabile della diplomazia elvetica ha pure fatto visita al monumento che commemora il genocidio armeno da parte dell’Impero ottomano durante la Prima guerra mondiale ed ha depositato una corona di fiori.

Un gesto simbolico – compiuto comunque da tutti i rappresentanti ufficiali in visita in Armenia – che interviene in un momento in cui le relazioni fra la Confederazione e la Turchia sono tese.

Il governo di Ankara rimprovera a Berna, ad esempio, le procedure per negazionismo del genocidio aperte in Svizzera nei confronti di cittadini turchi. In segno di rappresaglia, le autorità turche hanno annullato un’importante commessa all’impresa svizzera Pilatus.

“Ho voluto esprimere la mia simpatia a questo popolo”, ha dichiarato Micheline Calmy-Rey, sottolineando che la visita al monumento non cambia nulla nelle relazioni con la Turchia. La Svizzera – ha aggiunto – è disposta a favorire il dialogo tra Ankara ed Erevan.

Nagorno Karabakh

Il tema è stato affrontato anche nei colloqui fra la consigliera federale e Oskanian. Coi suoi interlocutori, Micheline Calmy-Rey ha inoltre discusso di relazioni bilaterali, siglando un accordo per evitare la doppia imposizione e favorire così gli scambi economici.

Al centro dei colloqui vi è pure stata la situazione nel Nagorno Karabakh, la regione popolata principalmente da armeni ma situata in Azerbaigian.

Questo territorio, teatro di un violento conflitto dal 1988 al 1994 tra Baku e Erevan, si è dichiarato autonomo, ma fa tuttora giuridicamente parte dell’Azerbaigian.

La stabilità nel Caucaso dipende anche dalla soluzione di questo conflitto, ha in sostanza spiegato Micheline Calmy-Rey, che in febbraio aveva incontrato i responsabili azeri a Baku.

La Svizzera ha offerto i suoi servigi a questi due paesi organizzando delle riunioni tra le parti sul suo territorio, ha osservato la ministra degli esteri, sottolineando però che Berna non ha intenzione di svolgere un ruolo di mediatore attivo fintantoché non vi sarà un’esplicita richiesta da parte armena ed azera.

swissinfo e agenzie

Ex repubblica dell’Unione sovietica, l’Armenia è indipendente dal 1991 (la parte sud dell’antica Armenia fa tuttora parte del territorio turco).

Le relazioni tra questo paese del Caucaso meridionale e la Svizzera risalgono a prima della caduta dell’Unione sovietica.

Nel 1988 la Confederazione ha fornito un aiuto d’urgenza per le vittime del terribile terremoto che ha colpito l’Armenia.

Da allora, la Svizzera ha stanziato complessivamente circa 30 milioni di franchi per l’aiuto allo sviluppo in questo paese.

La Direzione svizzera dello sviluppo e della cooperazione dispone di un ufficio sul posto.

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