Prospettive svizzere in 10 lingue

Tunisi rifiuta le critiche di Berna

Qualche nube nei rapporti fra Svizzera e Tunisia (M) swissinfo.ch

La Tunisia non deve ricevere lezioni da nessuno in ambito di diritti dell'uomo. Lo afferma il ministero tunisino degli affari esteri.

Martedì, la Svizzera ha ripetuto davanti all’incaricato degli affari tunisini attivo a Berna la sua protesta ufficiale dopo l’espulsione di un membro della sezione svizzera di Amnesty International (AI).

Durante l’incontro, l’ambasciatrice elvetica Livia Leu, capo della divisione politica II (Africa/Medio Oriente) del Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE) ha deplorato l’arresto e l’espulsione dalla Tunisia dello svizzero Yves Steiner.

L’intervento della polizia tunisina è stato «disproporzionato», ha indicato un portavoce dell’DFAE, citando Livia Leu.

Il dipartimento di Micheline Calmy-Rey aveva già reagito in tal senso lunedì, chiedendo all’incaricato tunisino di fornire spiegazioni sull’incidente.

Nessuna spiegazione

Yves Steiner, membro del comitato esecutivo di AI svizzera, era giunto venerdì a Tunisi per partecipare all’assemblea della locale sezione di Amnesty e caricato di forza domenica su un aereo di Air France diretto a Parigi.

Secondo una fonte citata dall’agenzia ufficiale TAP, Yves Steiner sarebbe stato espulso «per comportamento oltraggioso e indecente, nonché per violazione delle leggi del Paese e della sovranità statale».

Ragioni che spingono la Tunisia a non accettare le critiche mosse nei suoi confronti dalla Svizzera. «La Tunisia è uno Stato di diritto, aperto e tollerante, dove le libertà pubbliche sono garantite e consacrate dalla costituzione. Non ha quindi da ricevere lezioni da nessuno», aggiunge la stessa fonte.

Libertà d’espressione

Dal canto suo, AI svizzera, che aveva subito chiesto alla Confederazione di intervenire energicamente presso le autorità tunisine, considera le accuse di violazione dell’ordine pubblico tunisino delle «affabulazioni».

Per l’organizzazione di difesa dei diritti dell’uomo, la partecipazione di Yves Steiner al Vertice mondiale dell’informazione nel mese di novembre del 2005 è la vera ragione di questo arresto.

Il fatto che possegga la nazionalità elvetica ha poi aggravato la situazione. Proprio durante il Vertice, fra Svizzera e Tunisia sono infatti nate delle tensioni. L’allora presidente della Confederazione Samuel Schmid, ospite d’onore della manifestazione, aveva apertamente denunciato la mancanza di libertà di stampa nel Paese nordafricano.

Il suo discorso era stato censurato dai media ufficiali tunisini e Schmid aveva allora chiesto alla Tunisia di rispettare la libertà d’espressione.

swissinfo e agenzie

Lo scorso mese di dicembre, la ministra degli esteri Micheline Calmy-Rey riceve quattro attivisti tunisini dei diritti umani a Berna. La Tunisia condanna questo comportamento «poco amichevole» da parte della Svizzera.

Nel novembre del 2005, la Svizzera aveva protestato presso la Tunisia per avere censurato parte del discorso del presidente della Confederazione Samuel Schmid durante il Vertice mondiale dell’informazione.

Durante il suo discorso, Schmid aveva dichiarato inammissibile il fatto di imprigionare delle persone per il semplice fatto di avere criticato le autorità.

Anche il ministro delle comunicazioni elvetiche, Moritz Leuenberger, aveva insistito sull’importanza della libertà d’espressione e il rispetto dei diritti dell’uomo.

Inoltre, dallo scorso mese di novembre, il sito di swissinfo non è più accessibile dalla Tunisia.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR