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Un campione d’Europa che ha meritato di vincere

La Spagna ha conquistato il trofeo europeo e le simpatie della stampa elvetica swissinfo.ch

La stampa elvetica si rallegra per il successo della Spagna a questi campionati europei di calcio: si è imposta una squadra che meritava di vincere e che ha sfoggiato un bel gioco. Note positive anche per l'organizzazione del torneo.

“Campeones”: Le Matin apre semplicemente la sua edizione con questa parola in spagnolo per rendere omaggio al successo degli iberici agli europei. Per il Bund, gli spagnoli non sono soltanto dei campioni, ma dei “campioni che hanno meritato di vincere” Euro 2008.

“Nessun dubbio”, scrive il giornale bernese, “la Spagna non ha di certo rubato questo titolo europeo. Si è imposta la squadra che ha disputato il miglior torneo, fino alla finale. Gli spagnoli hanno finalmente soddisfatto le attese riposte su di loro e sono diventati campioni d’Europa, per la seconda volta dopo il 1964”.

Giustizia calcistica

Per una volta il calcio è stato giusto”, osserva anche il Tages Anzeiger. “I migliori sono stati i migliori fino alla fine. Gli spagnoli non hanno vinto per un colpo di fortuna o per una rete di rapina. Hanno giocato dal primo all’ultimo minuto ad alto livello, sono stati gli unici a non aver perso nemmeno una partita e non hanno avuto nessun sbandamento, come successo alle altre squadre”.

A detta del quotidiano zurighese, “la Spagna simboleggia questi europei: un torneo, giocato con uno spirito positivo, in cui sono stati premiati coloro che volevano giocare a calcio e che hanno saputo essere coraggiosi”.

Risultato e spettacolo

Anche la Neue Luzerner Zeitung è soddisfatta dell’esito di questi europei. “È una vittoria per il calcio”, ritiene il foglio lucernese. “Gli spagnoli hanno dimostrato che è possibile conciliare il risultato e lo spettacolo. Il loro successo farà del bene al calcio e influenzerà l’atteggiamento delle altre squadre nel futuro”:

“Gli spagnoli hanno dato una lezione a tutti coloro che ritenevano impossibile vincere un torneo con un bel gioco offensivo, fatto di piccoli passaggi. Dopo essere crollati in bellezza in tante altre occasioni, questa volta gli iberici hanno vinto in bellezza”, sottolinea anche il Blick.

Un messaggio positivo

“Il messaggio di questi campionati è che si può vincere anche cercando di segnare una rete in più degli avversari”, prosegue il foglio zurighese. E non solo cercando di difendere, come ha fatto 4 anni fa la Grecia, il “più brutto campione europeo della storia”.

“A differenza della vittoria sensazionale dei greci, artigiani della difesa, il successo degli spagnoli fa piacere anche agli esteti del calcio”, ribadisce la Neue Zürcher Zeitung. “Nessun’altra squadra, come la Spagna, è stata così a lungo in possesso di palla durante le partite, facendo correre a vuoto gli avversari. Nessun’altra squadra è riuscita a compiere dei movimenti così rapidi tra la difesa e l’attacco”.

Lodi agli organizzatori

“Questa volta è stata fortunatamente evitata la farsa di 4 anni fa, quando una squadra specialista dell’antigioco era riuscita ad avere la meglio su tutte le altre. E ancora oggi ci chiediamo come abbia fatto”, afferma pure Le Temps. “Euro 2008 ha dato alla luce un bel campione. Delle belle partite, spettacolo, reti a profusione e una finale tra due giganti, vinta da una squadra che fa onore al calcio”.

Il giornale romando rende omaggio anche agli organizzatori. “La Svizzera e l’Austria hanno dimostrato di essere in grado di assumere un manifestazione di questa importanza. È rallegrante, soprattutto in Svizzera, dove si era quasi perso il piacere dell’avventura”.

“Svizzera e Austria”, annota ancora sarcasticamente Le Temps”, sono stati degli ospiti così educati, da lasciare rapidamente il posto alle altre squadre invitate a partecipare a questo torneo…”. “Festeggiare e vincere non sono però le prime due qualità degli svizzeri e degli austriaci”, osserva ancora il quotidiano francofono, chiedendosi se l’Uefa “abbia fatto bene ad attribuire questo evento a due paesi che non appartengono alle vere nazioni del calcio”.

Torneo della generosità

“L’Euro ha rappresentato tre settimane di puro piacere”, afferma invece 24heures. “Tre settimane che, ora, lasceranno un grande vuoto dietro di sé. Sarà infatti difficile trovare, dinnanzi al piccolo schermo, un programma così esaltante, come quello visto dal 7 giugno”.

Per il giornale vodese, “questo evento sportivo, organizzato da Svizzera e Austria, resterà nella memoria come un torneo della generosità, dell’emozione e della passione. Valori che bisognerà fa rivivere nel 2010, in occasione dei campionati del mondo in Sudafrica”.

Giù il sipario

Positivo anche il bilancio tratto da La Regione: “Giù il sipario. Svizzera e Austria, fedeli più al ruolo di ospiti educati che a quello di partecipanti tecnicamente accreditati, restituiscono all’Uefa le chiavi dell’Europeo, un evento che hanno organizzato in modo congiunto e impeccabile”.

Per il quotidiano ticinese è stato un “calcio ai massimi livelli, a tratti pure bello, a beneficio dello spettacolo di cui però poche nazionali sono interpreti degne e puntuali. Isolati e dalle proporzioni contenute gli incidenti, gli scontri tra tifosi. Nulla a che spartire con le esasperazioni dei tornei nazionali, già pronti a riprendersi il proscenio per violarlo con odio, razzismo e volgarità”.

swissinfo, Armando Mombelli

I campionati europei di calcio 2008 si sono svolti in Svizzera e in Austria dal 7 al 29 giugno.

Erano programma 31 incontri: 15 in Svizzera (sei a Basilea, tre a Zurigo, Berna e Ginevra) e 16 in Austria (finale a Vienna).

I biglietti emessi sono stati complessivamente 1’050’000. Le partite sono state seguite in televisione da circa 8 miliardi complessivi di spettatori in 170 paesi (su tutto l’arco del torneo).

Vienna, Ernst-Happel Stadion, 51’428 spettatori

Arbitro: Rosetti (ITA)

Germania – Spagna 0-1

Reti: 33′ Torres

Germania: Lehmann; Friedrich, Mertesacker, Metzelder, Lahm (46′ Jansen); Frings, Hitzlsperger (57′ Kuranyi), Schweinsteiger, Ballack, Podolski; Klose (34′ Gomez).

Spagna: Casillas; Ramos, Puyol, Marchena, Capdevila; Senna, Iniesta, Xavi Hernandez, Fabregas (18′ Xabi Alonso), Silva (65′ Cazorla); Torres (33′ Guiza).

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