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Una carta anti-doping per l’Euro 2008

Il presidente dell'ASF Ralph Zloczower (a sinistra) assieme al presidente dell'UEFA Michel Platini e al responsabile dell'organizzazione dell'Euro Martin Kallen Keystone

Durante il Campionato europeo di calcio organizzato da Svizzera e Austria saranno rafforzati i controlli anti-doping. Le istanze dirigenti ritengono ad ogni modo che il doping non sia un grosso problema per il mondo del pallone.

Allenatori e presidenti di federazioni dei 16 paesi finalisti hanno adottato a Vienna una carta contro il doping. Per la prima volta, all’Euro saranno condotti test sanguigni oltre alle analisi delle urine.

«Non credo al doping generalizzato nel football», ha affermato Michel Platini. Il presidente dell’UEFA non esclude che uno o due giocatori compiano delle sciocchezze, ma sottolinea che il doping organizzato dai medici dei club o delle squadre nazionali «non ha senso».

L’UEFA non può ad ogni modo far finta che il problema non esista, ha detto Platini in occasione di un workshop organizzato a Vienna.

Analisi di sangue e urine

In vista dell’Euro che si svolgerà in Svizzera e Austria dal 7 al 29 giugno, le squadre finaliste hanno sottoscritto una Carta Anti-Doping che introduce, per la prima volta nella storia dell’Euro, degli esami del sangue.

Le nuove misure permetteranno di verificare se i giocatori hanno assunto sostanze illecite, come ad esempio l’eritropoietina (EPO), ben nota nelle sfere del ciclismo. I test consentiranno inoltre di mettere in evidenza eventuali trasfusioni sanguigne, destinate a far salire il tasso di globuli rossi. Grazie a nuove tecniche si potrà poi individuare la presenza dell’ormone della crescita.

L’analisi del sangue, introdotta già in occasione della Coppa del mondo 2006 in Germania, permetterà quindi di smascherare persino i metodi di doping più sofisticati. Si tratta di «un segnale forte delle federazioni che sostengono la lotta al doping», ha dichiarato Michel Platini.

I giocatori che risulteranno positivi ai controlli saranno puniti in modo individuale, ha indicato Marc Vouillamoz, responsabile della sezione Doping dell’UEFA. Se il doping dovesse riguardare due o più calciatori della stessa squadra, ha ammonito, si procederà a sanzioni più ampie.

Svizzera… pulita

«La Svizzera ha innanzitutto firmato la carta in quanto finalista dell’Euro 2008», spiega a swissinfo Ralph Zloczower, presidente dell’Associazione svizzera di football (ASF). «Inoltre, l’ASF lotta contro il doping da molti anni e l’intenzione dell’UEFA di combattere l’uso di sostanze proibite corrisponde perfettamente alla nostra visione».

Ma basterà una carta a cambiare le cose? «È un atto simbolico, certo, ma dietro ai simboli vi è una reale volontà di agire», sostiene Zloczower.

«Nel calcio – interviene Köbi Kuhn, allenatore della nazionale rossocrociata – non è come negli altri sport: doparsi è molto più difficile».

«Non so cosa succede nelle altre squadre – conclude Kuhn – ma sono sicuro che nella nazionale elvetica nessuno si sia dopato».

swissinfo

I campionati europei di calcio 2008 si terranno in Svizzera e in Austria dal 7 al 29 giugno.

Sono in programma 31 incontri: 15 in Svizzera (sei a Basilea, tre a Zurigo, Berna e Ginevra) e 16 in Austria (finale a Vienna).

I biglietti emessi sono complessivamente 1’050’000. Le partite dovrebbero attirare, negli stadi o nelle zone speciali riservate ai fan, oltre 5 milioni di tifosi, di cui 1,4 dall’estero,.

Non meno di 2’500 giornalisti commenteranno le partite, seguite in televisione da circa 8 miliardi complessivi di spettatori in 170 paesi (su tutto l’arco del torneo).

I costi totali della manifestazione sono stimati in Svizzera a 182,1 milioni di franchi. Il contributo della Confederazione è di 82,8 milioni di franchi.

La Carta Anti-Doping dell’UEFA prevede che le finaliste dell’Euro 2008 si sottopongano ad un minimo di 160 test (dieci per squadra) prima del calcio d’inizio.

Ulteriori 124 test verranno condotti durante le 31 gare del torneo, con due giocatori di ogni squadra che verranno accompagnati al controllo doping per lasciare i loro campioni subito dopo il fischio finale.

Il laboratorio approvato dall’Agenzia mondiale anti-doping (WADA) a Losanna, nel canton Vaud, lavorerà costantemente durante il torneo e analizzerà tutti i campioni entro 48 ore.

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