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Via al Tour de Romandie, crocevia della stagione ciclistica

Anche quest'anno Jan Ullrich sarà al via del Tour de Romandie Keystone Archive

Idealmente inserito tra le classiche d'un giorno e i grandi giri a tappe, scatta martedì il 60° Giro di Romandia.

Da 60 anni i grandi campioni del ciclismo vengono nella Svizzera francese per affinare la preparazione in vista del Giro d’Italia e del Tour de France.

Gino Bartali, Eddy Merckx, Felice Gimondi, Paolo Savoldelli, ma anche gli svizzeri Ferdi Kübler, Hugo Koblet, Tony Rominger, Pascal Richard e Laurent Dufaux: il palmares del Tour de Romandie (TdR) è zeppo di grandi nomi del ciclismo.

La presenza di così tanti campioni sulle strade della Romandia è dovuta anche alla posizione privilegiata che da anni occupa la rassegna ciclistica nel calendario internazionale.

“Negli anni 80 i corridori prendevano parte a tutte le corse. Venivano per vincere e preparare il Giro d’Italia e il Tour de France”, spiega a swissinfo Jean Voellmy, da 25 anni curatore del percorso.

“Oggi vengono qui per rodarsi, riprendere la condizione fisica e affinare il lavoro di squadra”.

Quest’anno al TdR farà il suo ritorno alle competizioni il tedesco Jan Ullrich – vincitore del Tour de France del ’97.

Una corsa “cerniera”

Considerato dall’Unione ciclistica internazionale (UCI) come un appuntamento del Pro Tour (il progetto divenuto realtà nel 2005 che riunisce le migliori formazioni nelle 13 gare più importanti della stagione), il Giro di Romandia segna il punto di svolta della stagione ciclistica.

Dopo le prestigiose classiche d’un giorno d’inizio anno – Amstel Gold Race, Parigi-Roubaix, Freccia Vallone e Liegi-Bastogne-Liegi – le squadre devono prepararsi ad affrontare le grandi gare a tappe dell’estate.

Il TdR precede infatti il Giro d’Italia, il Tour de Suisse, il Tour de France e la Vuelta spagnola.

Anche se dura appena cinque giorni, il Romandia racchiude tutte le componenti di una grande gara ciclistica: prologo, tappa a cronometro, tappone di montagna e frazione in linea per i velocisti.

“Il Tour de Romandie può interessare molti corridori. Basta essere attenti ai loro bisogni. Oggigiorno i ciclisti hanno degli obiettivi specifici e si preparano di conseguenza”, indica a swissinfo l’ex professionista svizzero Richard Chassot.

Strada in salita per il Tour

Per il TdR la strada si fa in salita. La società IMG – che dal 2002 organizza la manifestazione – ha infatti deciso di ritirarsi. Negli ultimi tempi però un gruppo di investitori e industriali svizzero francesi tenta di salvare la corsa romanda.

IMG aveva sì firmato un contratto di partenariato con la fondazione Arc-en-ciel (emanazione dell’UCI che gestisce i diritti d’organizzazione del TdR, i quali appartengono alla fondazione romanda per il ciclismo) valido fino al 2011, ma ha fatto valere una clausola rescissoria che le permette di liberarsi prima del 2007.

Per il direttore del Tour dell’IMG, Armin Meier, si tratta di una decisione strategica: “All’IMG amiamo il ciclismo, e non stato facile dire basta. Ma i nostri sponsor non sono interessati a una piccola corsa”.

Se una soluzione si scorge all’orizzonte, qualche interrogativo rimane: Nei prossimi anni il Tour de Romandie sarà ancora considerato come una prova di primo piano? La copertura televisiva dell’evento sarà assicurata? Le grandi squadre e i grandi campioni pedaleranno ancora sulle strade della Svizzera francese?

Molte domande che dovrebbero trovare delle risposte nelle prossime settimane. Questi cinque giorni decideranno forse le sorti del Tour de Romandie. Ora spazio alla corsa.

swissinfo, Mathias Froidevaux
(Traduzione: Michel de Marchi)

Il 60° Tour de Romandie si svolgerà dal 25 al 30 aprile.
Il budget per questa edizione è di 2,5 milioni di franchi.
Il programma di quest’anno prevede un prologo e 5 tappe.
Per un totale di 656,3 chilometri e 7’393 metri di dislivello.
22 le squadre al via.

Inserito tra le classiche di primavera e i grandi giri dell’estate, il Tour de Romandie segna il giro di boa della stagione ciclistica.

Esso si disputa su cinque giorni e racchiude tutte le componenti di una grande gara ciclistica:: prologo, tappa a cronometro, tappone di montagna e frazione in linea per i velocisti.

Gli svizzeri che l’hanno vinto sono: Ferdi Kübler (1948, 1951), Hugo Koblet (1953), René Strehler (1955), Kurt Gimmi (1959), Rolf Maurer (1964), Jorg Muller (1985), Tony Rominger (1991, 1994), Pascal Richard (1993, 1995) e Laurent Dufaux (1998).

Tra gli altri campioni ad essersi aggiudicati la rassegna romanda figurano: Gino Bartali, Eddy Merkx, Felice Gimondi, Giuseppe Saronni, Bernard Hinault, Laurent Jalabert, Pavel Tonkov, Paolo Savoldelli.

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