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Walter Gehring: una vita per la biologia

Il professore dell'Università di Basilea si è distinto per le sue ricerche sulla biologia dello sviluppo.

Gehring ha consacrato gran parte della sua carriera alla formazione di giovani ricercatori.

La carriera del biologo svizzero è popolata di animaletti mutanti. Tra tutti un moscerino con due zampette al posto delle antenne. Nel 1964, Walter Gehring, basilese, nato nel 1939, una passione per la biologia da bambino, chiama questa mutazione “Nasobemia”.

Ricorda così il “Nasobäm” del poeta surrealista tedesco Christian Morgenstern che, in uno dei suoi “Canti patibolari” (“Galgenlieder”) immagina un animale che cammina sul naso. Storpiando la parola tedesca “Nasenbär” (una sorta di procione con il naso lungo), lo chiama “Nasobäm”.

Questa metamorfosi consente a Gehring di individuare, nel 1984, l'”omeobox” ossia un tratto identico del DNA cha accomuna i geni-architetti, quelli che dirigono l’ordinata disposizione delle parti del corpo.

Nel 1995, il ricercatore svizzero identifica il gene che controlla lo sviluppo dell’occhio in tutti gli organismi del regno animale. Una scoperta accompagnata da esperimenti spettacolari come la creazione di moscerini con un occhio al posto dell’antenna o dell’addome.

Nel suo laboratorio del Biocentro dell’Università di Basilea, Walter Gehring ha anche consacrato gran parte della sua lunga carriera alla formazione di giovani e brillanti ricercatori. Come lo ha precisato la Fondazione Balzan nella sua presentazione del vincitore svizzero, alcuni di quegli scienziati sono stati insigniti del Premio Nobel per le loro ricerche sui geni dello sviluppo.

Gemma d’Urso/Milano

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