Il direttore dell'Ufficio federale della migrazione (UFM) si è recato in Nigeria per discutere della ripresa dei rimpatri dei richiedenti l'asilo respinti. Il programma era stato interrotto dopo la morte di un richiedente nigeriano in occasione del suo rinvio forzato dalla Svizzera.
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La delegazione composta da membri dell’UFM e del Dipartimento federale degli affari esteri è tornata mercoledì dalla Nigeria, dove ha informato le autorità locali delle cause del decesso, il 17 marzo scorso, del cittadino nigeriano detenuto in vista dell’espulsione.
Il direttore dell’UFM Alard du Bois-Reymond ha espresso alle autorità nigeriane profondo rammarico per il tragico incidente. Ha comunque informato del fatto che, come già rilevato dal Ministero pubblico zurighese, la vittima era affetta da una grave malattia cardiaca non diagnosticata e non individuabile in vita, si legge in un comunicato dell’UFM.
La data di ripresa dei voli speciali di richiedenti l’asilo verso la Nigeria non è ancora stata fissata. Alard du Bois-Reymond ha tuttavia proposto alle autorità del paese africano la presenza di rappresentanti nigeriani a bordo dei velivoli. Ad accompagnare sull’aereo le persone allontanate vi sarà poi una scorta medica e, dal 2011, degli osservatori indipendenti.
La visita, si legge ancora nella nota, ha pure consentito di far avanzare i negoziati in vista di un partenariato sulla migrazione, volto a lottare contro quella irregolare e a favorire gli effetti benefici degli spostamenti di popolazione.
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