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La battaglia per il nuovo parlamento

swissinfo.ch

Fine settimana di elezioni federali in Svizzera. A colpi di sondaggi, durante la campagna si è cercato di capire chi vincerà questo importante appuntamento politico che si ripresenta ogni quattro anni.

L’interesse si è focalizzato su alcuni seggi particolarmente contesi per il Consiglio nazionale e per il Consiglio degli Stati.

Sebbene le elezioni federali tendano sempre più a diventare un evento nazionale, almeno da un punto di vista mediatico, l’appuntamento alle urne per il rinnovo del parlamento continua ad avere il suo baricentro nei cantoni.

È qui che i seggi si conquistano uno per uno, è qui che nascono o tramontano le fortune politiche dei personaggi che dominano il palcoscenico di Palazzo federale.

Come ad ogni elezione, la maggior parte dei seggi appare blindata e non dovrebbe essere motivo di sorprese. In alcuni cantoni però la battaglia si preannuncia aspra.

Ginevra: una presidente in pericolo

Particolare attenzione è dedicata dai media nazionali al caso ginevrino. I liberali vorrebbero mettere le mani su uno dei due seggi al Consiglio degli Stati, candidando l’attuale consigliere nazionale Jacques-Simon Eggly.

Ad occupare oggi quella poltrona c’è un personaggio di primissimo piano della politica nazionale: Christiane Brunner, presidente del Partito socialista (PS). Vista la forza della sinistra ginevrina, il seggio potrebbe apparire inattaccabile. Ma l’estrema sinistra, ritenendo la politica della Brunner troppo moderata, ha deciso di correre da sola, presentando due candidati alla camera alta.

Poiché la legge elettorale ginevrina prevede l’elezione a maggioranza semplice (purché superiore a un terzo dei voti), il rischio per Christiane Brunner è alto. In caso di mancata rielezione, ha già fatto sapere che rinuncerà anche alla presidenza del partito.

Zurigo: l’ex sindaco e l’ex presidente del Consiglio nazionale

Mentre a Ginevra il seggio del PS al Consiglio degli Stati vacilla, due forti candidature socialiste sfidano i borghesi a Zurigo e a Berna.

Nella città sulla Limmat è sceso in campo il popolare ex-sindaco Josef Estermann, socialista capace di dialogare e di raccogliere voti anche al centro.

Sua intenzione è di contendere il seggio radicale – lasciato libero da Vreni Spoerry, fino a qualche anno fa un pezzo da novanta della politica elvetica – a Trix Heberlein, consigliera nazionale, nel 1999 presidente della camera bassa. L’esito del duello è tutt’altro che scontato.

Berna: politica finanziaria e difesa dei consumatori

La situazione è analoga a Berna. Mentre il seggio UDC, occupato da Hans Lauri, non è in discussione, socialisti e radicali sono in competizione per il secondo seggio, lasciato libero da Christine Beerli, candidata fra le più quotate alla successione di Kaspar Villiger in Consiglio federale.

I radicali hanno schierato a difesa del seggio Brigitte Bolli, membro del parlamento cantonale con una forte propensione per la politica finanziaria.

Nella tornata elettorale dovrà vedersela con la consigliera nazionale socialista Simonetta Sommaruga, presidente della Fondazione svizzera per la protezione dei consumatori e fra le più popolari parlamentari svizzere.

Il successo, a portata di mano, di Estermann e Sommaruga porterebbe nella camera alta due esponenti moderati del PS, ai quali potrebbe affiancarsi l’attuale consigliera nazionale Anita Fetz, candidata a Basilea al seggio lasciato libero dal socialista Gian-Reto Plattner.

Svitto: duello borghese

Tutta interna al fronte borghese è invece la contesa per i seggi al Consiglio degli Stati nel canton Svitto. Mentre il seggio occupato dal popolare democratico Bruno Frick, che si ricandida, non dovrebbe riservare sorprese, l’UDC ha messo gli occhi sul seggio che era del radicale Toni Dettling.

Se Tony Kuprecht, esponente moderato dell’UDC, dovesse spuntarla sul candidato del Partito liberale radicale (PLR), si tratterebbe del primo consigliere agli Stati UDC della Svizzera centrale.

Svitto, insieme a Friburgo e Vaud, è anche uno dei cantoni che nella prossima legislatura avrà diritto ad un seggio in più in Consiglio nazionale. Nel cantone della Svizzera centrale, il quarto posto nella camera bassa sembra destinato all’UDC, anche se non è esclusa una sorpresa targata PS.

Vaud e Friburgo: le mire sui nuovi seggi

Il nuovo seggio in Consiglio nazionale (il 18esimo) del canton Vaud dovrebbe essere alla portata all’alleanza di sinistra (e all’interno dell’alleanza in particolare dei verdi). Anche qui il principale concorrente della sinistra sarà l’UDC.

Un’alleanza tra radicali e liberali (candidati: la presidente del PLR Christiane Langenberger e il consigliere nazionale liberale Claude Ruey) vuole tentare di soffiare al PS un seggio al Consiglio degli Stati, ma non sarà cosa facile.

A Friburgo il nuovo seggio nella camera bassa appare invece destinato all’UDC, grande vincitrice delle ultime elezioni cantonali.

Alcune emozioni potrebbe suscitare piuttosto l’elezione al Consiglio degli Stati, soprattutto per il seggio del radicale Jean-Claude Cornu (che si ricandida), al quale aspira tra gli altri Jean-Blaise Defago, ex segretario centrale dell’UDC.

Il Ticino dopo la Lega

Dopo il cedimento della Lega dei ticinesi nelle ultime elezioni cantonali e le vicissitudini giudiziarie del consigliere nazionale leghista Flavio Maspoli, reo di aver falsificato le firme di un referendum, in molti ritengono che il movimento di Giuliano Bignasca perderà uno dei suoi due seggi a Berna.

Tutti e tre gli altri partiti rappresentati nella camera bassa con due deputati – PLR, PPD e PS – sperano di conquistare il seggio. Per tentare di conservarlo, la Lega ha congiunto la sua lista con quella dell’UDC.

Ma le vicissitudini dell’ex candidato di punta dell’UDC, Roger Etter, in carcere con l’accusa di tentato omicidio, e la comparsa della lista “Risorgimento ticinese” di Flavio Maspoli potrebbe rendere il compito molto arduo.

Sarà interessante seguire in che modo la vicenda Pesenti influirà sul risultato. Venerdì, la ministra socialista della salute e della socialità Patrizia Pesenti è stata parzialmente esautorata dai colleghi di governo perché si è rifiutata di accettare i tagli richiesti nel suo settore. Secondo taluni commentatori, questa prova di forza dello schieramento borghese potrebbe favorire i socialisti.

Quanto alla corsa alla camera alta, aveva destato molte aspettative la possibile candidatura del popolare consigliere di Stato leghista Marco Borradori.

Sfumata quell’ipotesi, la riconferma degli uscenti Dick Marty (PLR) e Filippo Lombardi (PPD) appare quasi certa, nonostante lo scivolone di quest’ultimo, reo di aver superato i limiti di velocità in autostrada dopo che gli era stata ritirata la patente per precedenti infrazioni.

swissinfo, Andrea Tognina

Duelli interessanti si prospettano a Zurigo e Berna, dove i socialisti contendono ai borghesi due seggi al Consiglio degli Stati con candidati che godono di grande popolarità: l’ex sindaco Josef Estermann e la consigliera nazionale Simonetta Sommaruga.

In pericolo invece la poltrona occupata nella camera alta dalla presidente del Partito socialista Christiane Brunner, vittima di un gioco al massacro a sinistra.

Particolare attenzione destano anche i cantoni che per ragioni demografiche hanno ottenuto un seggio in più al Consiglio nazionale: Friburgo, Vaud e Svitto.

In Ticino ci si chiede invece chi approfitterà della crisi della Lega dei ticinesi, in forte calo alle ultime elezioni cantonali.

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