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Tempesta FIFA

Joseph Blatter deve rispondere ad accuse pesanti Keystone

Le accuse verso il presidente Blatter non tacciono e le lotte per la successione si infiammano.

La tempesta in casa Fifa non si placa e, anzi, rischia di produrre molti danni da qui al 29 maggio, giorno dell’elezione del nuovo presidente del massimo organismo mondiale del calcio, in programma a Seul, due giorni prima della giornata d’apertura del Mondiale.

Prima di riassumere le puntate precedenti della telenovela, ecco alcuni dati per inquadrare il “tornado” che ha fagocitato la FIFA (Federation International Football Association). Il calcio è praticato da 240 milioni di appassionati al mondo e la FIFA è l’associazione mantello che raggruppa più di 200 associazioni calcistiche nazionali.

Fanno parte della FIFA le sei Confederazioni in rappresentanza dei cinque continenti: AFC in Asia, CAF (Africa), CONCACAF (Stati Uniti, America centrale e Caraibi), CONMEBOL (Sudamerica), OFC (Oceania) e l’UEFA per l’Europa.

FIFA: una “torta” troppo grande da spartire

Il vincitore del Mondiale non sarà più ammesso d’ufficio all’edizione successiva e questa decisione (presa dal Comitato esecutivo l’anno scorso) ha spaccato in due fronti il mondo del pallone: da una parte gli “europeisti” Zen Ruffinen e Lennart Johansson (UEFA), dall’altra Sepp Blatter, che vorrebbe assegnare il posto rimasto libero all’Oceania, sottraendolo al Vecchio continente.

E questo per il semplice motivo che il vincitore del gruppo “oceanico” non è promosso automaticamente ma deve “spareggiare” con la quinta qualificata del girone sudamericano.

Il pallone mondiale sotto un solo tetto

Fondata il 21 maggio 1904 a Parigi, con delegati provenienti da Belgio, Danimarca, Francia, Olanda, Spagna, Svezia e Svizzera, la FIFA è sempre stata presieduta da un europeo, eccezion fatta per Joao Havelange (Brasile), predecessore di Blatter.

Havelange ha diretto la FIFA per 24 anni (’74-’98), in un periodo in cui non vi sono stati grandi cambiamenti. Blatter invece è arrivato 4 anni fa con, nella valigia, un sacco di progetti innovativi (arbitri professionisti, golden goal, terreni sintetici, lotta al doping, regolamentazione dei trasferimenti) e la “patata” del caso Bosmann da risolvere.

Fendant e fondue non sempre vanno d’accordo

Poca trasparenza nei conti; voti “comperati” e via dicendo sono state le critiche lanciate da Michel Zen-Ruffinen (segretario generale della FIFA) al presidente Joseph Blatter.

Blatter, 66 anni, nato a Visp e laureatosi a Losanna, è stato per parecchi anni segretario generale della FIFA, nell’era Havelange. Michel Zen-Ruffinen (che in questi giorni ha compiuto 43 anni) è invece nato a Sion e nel dicembre 1998, in concomitanza con l’elezione di Blatter a presidente. Ha ereditato il posto di colui che ora accusa. Entrambi svizzeri, entrambi seduti su poltrone importanti ed entrambi vallesani. Come dire che non sempre Fendant e fondue vanno d’accordo.

La telenovela continua il 3 maggio

Due giorni fa il presidente della Fifa Sepp Blatter ha contrattaccato duramente, rispondendo con una lettera di nove pagine indirizzata ai presidenti delle federazioni calcistiche europee, alle accuse rivoltegli dal presidente della Uefa, lo svedese Lennhart Johansson, suo avversario (sconfitto) quattro anni fa al momento di eleggere il successore del vecchio presidente Joao Havelange.

Blatter è attaccato su due fronti: quello della Uefa e quello interno, che si appoggia al segretario generale della stessa Fifa, lo svizzero Michel Zen-Ruffinen.

Costui aveva rilasciato dichiarazioni polemiche ad alcuni giornalisti, denunciando i metodi di gestione di Blatter, dai quali si era distanziato. Il presidente aveva allora chiesto una presa di posizione scritta immediata al suo segretario, cosa che puntualmente Zen-Ruffinen ha fatto.

Lo stesso segretario generale ha detto al presidente che non avrebbe modificato di una virgola la sua denuncia, che ora partirà, in un rapporto circostanziato, all’indirizzo del comitato esecutivo della Fifa, che si riunirà il prossimo 3 maggio a Zurigo.

Il calcio europeo “spina dorsale” mondiale

Discussioni anche sul numero dei rappresentanti europei nel comitato esecutivo della Fifa, otto. “Non c’è problema, ma certo per me è difficile dirigere i lavori se questi otto fanno quadrato nella maggior parte delle circostanze”. Blatter ha il sospetto che si vogliano soltanto regolare vecchi conti.

“L’immagine della Fifa è deturpata per motivazioni di tipo puramente politico, che non hanno nulla a che fare con il calcio. Le finanze della Fifa sono sane, ma fa comodo dire il contrario” e la lettera del presidente della Uefa “distorce i fatti e contiene dichiarazioni rilasciate solo per nuocere”. L’obiettivo “di quelli che hanno perso l’elezione nel 1998 è di creare a tutti i costi un candidato che possa battersi contro di me, non importa quali possano essere le conseguenze d’immagine per la Fifa” ha detto ancora “Sepp” Blatter.

Filippo Frizzi

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