Prospettive svizzere in 10 lingue

Croce Rossa: la speranza in un mondo di conflitti

Il presidente della Croce Rossa Svizzera René Rhinow in visita a swissinfo swissinfo.ch

Assistenza nell'eventuale accoglienza di ex detenuti di Guantanamo in Svizzera, guerre a Gaza e nello Sri Lanka, conflitti nelle scuole elvetiche: i problemi di cui si occupa la Croce Rossa Svizzera (CRS) sono svariati e impegnativi. Intervista al suo presidente René Rhinow.

Umanità, imparzialità e neutralità: sono i principi basilari del movimento della Croce Rossa, fondato nel 1863 da Henry Dunant. Principi che, in un mondo di guerre, conflitti e catastrofi, sono difficili da applicare, rileva Rhinow.

swissinfo: Guerre, crisi, catastrofi in tutto il mondo. Con che criteri la CRS decide dove intervenire?

René Rhinow: Normalmente interveniamo nelle grosse catastrofi per le quali riceviamo i mezzi. Aiutiamo laddove possiamo cooperare con le organizzazioni partner, con la Croce Rossa o la Mezzaluna Rossa locale.

swissinfo: Il governo elvetico si è detto disposto a valutare la possibilità di accogliere alcuni ex prigionieri di Guantanamo. La CRS ha già proposto il proprio aiuto?

R.R.: La CRS da oltre dieci anni dirige un ambulatorio in Svizzera per vittime della tortura. Saremmo dunque disposti a offrire i nostri servizi, se la Svizzera decidesse di ospitare quegli ex detenuti.

swissinfo: Nello Sri Lanka è in atto una guerra civile, il paese si trova di fronte a una catastrofe umanitaria. Cosa fa la CRS in questo conflitto?

R.R.: Dopo lo tsunami siamo andati nello Sri Lanka e abbiamo intrapreso lavori di ricostruzione. Ancora oggi le nostre attività sull’isola si concentrano prevalentemente in questo campo. Ma collaboriamo anche con il Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR), soprattutto per problemi legati alla situazione di conflitto.

swissinfo: Recentemente ci sono stati attriti fra Colombo e varie diplomazie, fra cui quella svizzera, a causa delle critiche internazionali all’operato delle truppe governative contro la popolazione civile tamil. Ciò ha avuto ripercussioni anche sul lavoro della CRS nello Sri Lanka?

R.R.: No. La gente e il governo vedono il lavoro di ricostruzione che facciamo. Ma è quasi sempre così: quando si aiuta chi ne ha bisogno, secondo i nostri principi di neutralità e imparzialità, spesso una delle parti in conflitto ha l’impressione che sia aiutata maggiormente l’altra parte.

swissinfo: La CRS ha anche un servizio per la ricerca di familiari di tamil in Svizzera dispersi nello Sri Lanka. Come funziona?

R.R.: Aiutiamo persone dello Sri Lanka, che vivono in Svizzera, a ritrovare i loro familiari scomparsi. Ciò grazie alla nostra presenza sul posto e alla collaborazione con la Croce Rossa locale.

swissinfo: La CRS partecipa alla ricostruzione nella Striscia di Gaza?

R.R.: Abbiamo sempre inviato materiale medico alla Mezzaluna Rossa Palestinese. Adesso, dopo la guerra, continuiamo a sostenerla con aiuti medici. Lo stesso facciamo con il CICR. Ma noi non siamo direttamente presenti sul posto.

swissinfo: Cosa le passava per la mente, quale presidente della CRS, durante i bombardamenti israeliani, che non si fermavano nemmeno di fronte ai convogli di aiuti umanitari delle organizzazioni internazionali, alle scuole e agli ospedali?

R.R.: In primo luogo mi ha molto turbato la sofferenza di tante persone innocenti. Non ci si può nemmeno immaginare quello che patiscono i palestinesi a Gaza.

Poi ho dovuto prendere atto del fatto che ancora oggi i principi della Croce Rossa non vengono rispettati, nemmeno da cosiddetti Stati civilizzati, che l’accesso alle vittime di guerra non è stato garantito, che la situazione del diritto internazionale umanitario è precaria. Tutto ciò mi gira per la testa e mi lascia un sentimento di profonda tristezza.

swissinfo: Sul fronte delle attività in Svizzera, la CRS ha anche esperti per la soluzione di conflitti nelle scuole. Di cosa si tratta?

R.R.: Le associazioni cantonali della CRS hanno il programma denominato “chili”, il cui obiettivo è di insegnare ai giovani a trovare soluzioni pacifiche ai conflitti.

“Chili” attualmente viene utilizzato correntemente nelle scuole. Questo programma non coinvolge solo gli allievi, ma anche i docenti.

swissinfo: La CRS lavora prevalentemente con i volontari. Queste persone hanno un grande potenziale e in più costano poco. Ciò è un vantaggio. Ci sono anche svantaggi nel lavoro basato sul volontariato?

R.R.: L’idea alla base della Croce Rossa è strettamente legata con quella del lavoro volontario. Fu così già per il fondatore Henry Dunant che, assieme a volontari, si occupò dei feriti sul campo di battaglia di Solferino.

Non potremmo svolgere i nostri compiti senza i volontari. Il grosso vantaggio è che sono persone motivate, che non pensano prioritariamente al denaro. La nostra sfida è di presentare un lavoro volontario attrattivo. Oggi il volontariato non è più motivato unicamente dall’idea di fare del bene al prossimo. C’è anche una ricerca di soddisfazione e riconoscimento. Ciò comporta anche l’assistenza da parte nostra. Non dobbiamo solo formare volontari, dobbiamo anche formare i consulenti dei volontari.

swissinfo. Di fronte alle numerosissime attività della CRS in Svizzera e all’estero, ci si interroga se non c’è uno sperpero di forze.

R.R.: In parte è vero. Ma la CRS è cresciuta storicamente con queste molteplici organizzazioni. È frutto di un processo di formazione tipicamente svizzero, nel corso del quale sono state fondate associazioni, partendo dal basso verso l’alto.

Rispecchiamo un fenomeno svizzero: l’abbinamento di diversità e coesione, di autonomia e linee direttive. Le nostre organizzazioni sono sul posto, fra la gente. La CRS è ancorata nella società.

Intervista swissinfo, Jean-Michel Berthoud
(Traduzione dal tedesco di Sonia Fenazzi)

Nato nel 1942, René Rhinow studia diritto all’università di Basilea, dove nel 1971 consegue il dottorato.

Dal 1972 al 1977 è consulente giuridico del governo cantonale di Basilea Campagna.

Dal 1978 al 1981 presiede il tribunale amministrativo di Basilea Campagna.

Dal 1982 al 2006 è professore ordinario di diritto all’università di Basilea.

Membro del Partito liberale radicale, alle elezioni federali del 1987 conquista il seggio di Basilea Campagna al Consiglio degli Stati (Camera alta del parlamento svizzero), dove siederà fino al 1999, anno in cui presiederà gli Stati.

Dal primo ottobre 2001 è presidente della Croce Rossa Svizzera (CRS) e vicepresidente della Federazione internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

La CRS svolge la maggior parte delle sue attività in Svizzera.

I settori principali sono la salute e l’integrazione, come pure i primi soccorsi e il salvataggio.

Le associazioni cantonali della Croce Rossa Svizzera si occupano di salute e integrazione, mentre i primi soccorsi e il salvataggio sono affidati ai membri corporativi: la Federazione svizzera dei samaritani, la Società svizzera di salvataggio, la Società svizzera per cani da catastrofe e la Guardia Aerea Svizzera di Soccorso.

La CRS ha pure il compito di garantire l’approvvigionamento di sangue e di emoderivati in tutta la Svizzera e quello di coadiuvare il Servizio sanitario dell’esercito.

In conformità con gli standard di JTI

Altri sviluppi: SWI swissinfo.ch certificato dalla Journalism Trust Initiative

Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti Potete trovare una panoramica delle discussioni in corso con i nostri giornalisti qui.

Se volete iniziare una discussione su un argomento sollevato in questo articolo o volete segnalare errori fattuali, inviateci un'e-mail all'indirizzo italian@swissinfo.ch.

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR

SWI swissinfo.ch - succursale della Società svizzera di radiotelevisione SRG SSR